Perché perdere tempo a digitalizzare manualmente il mio libro, quando l'ha già fatto qualcun altro? È questa motivazione che ha spinto Michael Stackpole, noto scrittore sci-fi americano, a preferire il download di una sua opera da Internet piuttosto che provvedere manualmente a scannerizzarla, pagina per pagina.
Dopotutto, "Quelli che scaricano i miei libri dai torrent è gente che non li comprerebbe mai [... ] non mi stanno rubando nulla", afferma l'autore. Quindi, Stackpole non ha niente in contrario al download dei propri testi che, nel peggiore dei casi, contribuisce comunque alla diffusione delle sue opere.
Quello che lo scrittore americano sostiene è che tutti gli artisti dovrebbero adattarsi ai nuovi sistemi di comunicazione che il ventunesimo secolo ci offre.
Evitare di aggrapparsi a modelli di business e gestione delle opere oramai superati, ed eliminare gli intermediari dannosi sia per l'autore che per il consumatore sono due delle tante soluzioni per modernizzare la cultura.
Per questo, Stackpole si affida alla pubblicazione delle sue opere direttamente online, ed invita i suoi colleghi a fare lo stesso. Non dimentichiamoci che lo scrittore americano è il primo autore ad aver diffuso i propri lavori addirittura nell'App Store, perché siano consultabili anche da tutti i possessori di iPhone.
Il piacere di leggere un buon libro cartaceo probabilmente non scomparirà dall'oggi al domani e passeranno ancora molti anni prima che la tradizionale carta venga abbandonata in favore dei mezzi digitali.
Quello di cui abbiamo bisogno, invece, è di rivedere il rapporto tra le opere d'arte di qualsiasi genere (letterarie, musicali, e così via) e le nuove tecnologie messe a disposizione dalla nostra epoca, onde evitare d'incappare in situazioni assurde che continuano a speculare su regole e comportamenti ormai passati.
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