Ultimata anche la localizzazione in italiano. Il download è gratuito, previa verifica dell'originalità del software. Qualora possibile, l'aggiornamento è vivissimamente consigliato a tutti, anche a chi utilizza browser alternativi.
Articolo aggiornato per riflettere le modifiche ed i bugfix della versione definitiva.
Chi frequenta Rete fin dagli anni'90 avrà sicuramente sentito parlare fino alla nausea della celeberrima "guerra dei browser", ovvero quella sfida commerciale, ormai divenuta parte integrante della storia dell'informatica moderna, che ha visto contrapporsi Netscape Navigator a Microsoft Internet Explorer per il predominio del web. Dopo la vittoria di Internet Explorer sono passati davvero tanti anni senza novità di rilievo, fino a quando un manipolo di utenti volenterosi diede vita al progetto Mozilla ed al celeberrimo Firefox.
Sfruttando la pachidermica lentezza di Microsoft nel reagire (e soprattutto una certa tendenza a sottovalutare i progetti open source) il Panda Rosso è riuscito a strappare una quota di mercato del 15/20%: certo, non si tratta di un successo in termini assoluti (due clienti su dieci è un risultato che farebbe rabbrividire qualsiasi consiglio di amministrazione..) ma contando la posizione di totale supremazia in cui si trovava Microsoft (e ricordando che Internet Explorer è già distribuito assieme a Windows) si tratta pur sempre di un risultato da guardare con interesse. Se è sicuramente prematuro parlare di una nuova guerra fra navigatori web, certo è che siamo di fronte ad un piccolo gruppo "di resistenza" che ci prova.
Questa premessa è fondamentale per capire in quale contesto avvenga la sfida fra la versione tutta rinnovata di Internet Explorer che andremo ad analizzare ora e Firefox 2.0 di cui abbia trattato pochi giorni fa.
Questa settima versione del navigatore Microsoft viene distribuita in due edizioni distinte: una "stand-alone", per Windows XP Service Pack 2, ed una integrata in Windows Vista (denominata inizialmente Internet Explorer 7+, ma poi ribattezzata Internet Explorer in Windows Vista). Le differenze fra le due sono più contenute di quanto si pensava inizialmente, e si concentrano soprattutto nell'ambito security: la versione per Vista utilizza infatti la migliore sicurezza intrinseca del sistema per risultare meno vulnerabile. Presenta inoltre una modalità sicura, in cui il browser può essere eseguito disabilitando tutti gli add-on, non presente nella "versione XP".
In questa nostra prova ci concentriamo sull'edizione pre-Vista, delegando ad un secondo momento ogni considerazione sulla versione "maggiorata".
Il download, disponibile qui dopo aver superato il controllo di autenticità di Windows, consiste in un archivio completo: finalmente Microsoft ha abbandonato gli installer via web che tanto hanno fatto penare in passato.
Internet Explorer 7 verrà inoltre distribuito da Windows Update come aggiornamento Critical, e quindi installato in modo automatico dal sistema di update integrato in Windows XP (per maggiori informazioni al riguardo rimando alla notizia "IE 7 sarà distribuito automaticamente"). L'installazione automatica dovrebbe iniziare a dicembre 2006.
I requisiti sono abbastanza restrittivi: è richiesto Windows XP con installato il Service Pack 2 oppure Windows Server 2003 con Service Pack 1. L'ancora ampio bacino di utenti dotati di Windows 2000 viene quindi tagliato fuori, così come chi ancora utilizzasse Windows 98/98SE/ME: d'altro canto si tratta di prodotti usciti dal ciclo di supporto Microsoft da tempo / molto tempo e quindi la scelta Microsoft è del tutto comprensibile.
Il navigatore è stato completamente localizzato anche in italiano.
L'aggiornamento avviene in modo del tutto indolore: dopo una breve procedura guidata ed un reboot, Internet Explorer 7 è operativo.
Al primo avvio il programma mostra una schermata di configurazione in cui impostare alcune opzioni.
La scelta del motore di ricerca, che consente di importare quello utilizzato in precedenza oppure di selezionarne uno da una lunga lista di alternative. Ancora, l'attivazione del filtro antiphishing per la prevenzione delle truffe on-line. L'abilitazione dei font ClearType dalla leggibilità migliorata, la scelta della regione di appartenenza (per guidare i siti che mostrano contenuti variabili a seconda della lingua del visitatore ad erogare pagine localizzate) ed infine l'adesione al Customer Experience Improvement Program, in cui il navigatore invierà a Microsoft informazioni tecniche sul funzionamento del browser con lo scopo di aiutare il gruppo a rilevare eventuali bug.
Il look & feel visto fino ad IE 6 è stato grossomodo sempre lo stesso delle prime versioni, con semplici variazioni sul tema. Internet Explorer 7 invece propone una interfaccia grafica del tutto rivisitata: meno pulsanti e meno opzioni usate di rado lasciano più spazio alla visualizzazione dei contenuti.
Anche la celeberrima barra dei menu è completamente sparita (anche se riattivabile): le stesse funzionalità sono state ora assorbite dalla barra degli strumenti, che propone ora molti più menu a discesa rispetto al passato.
Arriva inoltre anche la barra per le ricerche, personalizzabile senza troppo sforzo con uno qualisasi fra numerosissimi provider, quali ovviamente Google.
La nuova disposizione dei controlli dovrebbe garantire la massima usabilità del programma: ad ogni modo, gran parte dell'interfaccia è personalizzabile a seconda delle singole esigenze. Da notare anche la piccola finestrella a discesa dei preferiti, che permette di raggiungere con pochi click anche i feed e la cronologia dei siti visitati.
Come spesso accade quando si affrontano piccoli restyling come questo, occorre qualche istante per abituarsi alla nuova interfaccia utente. Una volta ambientati però, ci si trova sicuramente a proprio agio: è davvero lodevole il risultato ottenuto da Microsoft nel proporre qualcosa di nuovo pur mantenendo l'intuitività della versione precedente, richiedendo così un tempo di apprendimento minimo.
Il gruppo si è reso conto di quanto l'invenzione delle tab abbia modificato profondamente lo stile di navigazione. Ecco quindi che anche Internet Explorer è stato dotato di questa eccellente funzionalità. Siccome però saranno in molti ad aggiornare IE 6 senza aver mai visto Firefox, Opera, o qualsiasi altro browser "alternativo", il team di sviluppo ha pensato bene di mostrare una serie di suggerimenti la prima volta che si utilizza questa modalità.
Le linguette possono essere gestite con gli stessi controlli visti nei browser della concorrenza: spostamenti, chiusure e menu contestuali, sono presenti proprio tutte le funzionalità a cui è abituato chi utilizza Firefox oppure Opera.
Alla chiusura del navigatore viene mostrata una finestra di dialogo da cui è possibile scegliere se riaprire automaticamente le schede al prossimo avvio. Eccellente!
La comoda schermata unificata consente di visualizzare in una unica finestra tutte le pagine aperte: di più, le anteprime vengono aggiornate in tempo reale rispetto ai contenuti della relativa tab.
Il browser Microsoft supporta ora i celeberrimi feed. Una volta individuato un sito con supporto a questa tecnologia (praticamente tutti, ormai) il navigatore rende disponibile la caratteristica icona arancio che, se cliccata, propone una rappresentazione visiva dei flussi XML per il sito corrente e ne propone la sottoscrizione. I feed aggiunti saranno quindi raggiungibili dalla stessa finestrella da cui vengono gestiti i preferiti.
Come già in Firefox, questo approccio all'argomento continua a non convincermi del tutto: in particolare, manca la possibilità di riassumere flussi provenienti da siti diversi in un'unica schermata, come invece avviene nei feed reader dedicati.
Se dal punto di vista della velocità di navigazione si può notare qualche miglioramento (comunque di secondaria importanza), il consumo di memoria è leggermente peggiorato: se la home page di MegaLab.it in una istanza di IE 6 richiede circa 20 MB di memoria, la stessa pagina con IE 7 ne occupa circa 27.
D'altro canto però, IE 7 mostra i muscoli aprendo più pagine contemporaneamente: ad esempio, visualizzando la home page di MegaLab.it e la pagina principale del forum, Internet Explorer 7 utilizza circa 30MB di RAM complessivamente. Aprendo le stesse pagine in IE 6 invece si arriva a circa 38MB.
Il margine di vantaggio cresce in proporzione al numero di pagine aperte. Insomma, se magari è possibile rilevare qualche peggioramento nel confronto a pagine singole, la navigazione "parallela" premia nettamente la nuova versione.
Chiunque abbia provato almeno una volta a stampare una pagina con IE 6 o precedenti avrà sicuramente impattato contro una gestione delle pagina davvero pessima, in cui spesso e volentieri si verificavano ampi tagli dei documenti ai margini, che in taluni casi rimuovevano anche porzioni di testo.
Con questa nuova release Microsoft ha migliorato drasticamente le cose, ed i problemi di stampa sembrano essere stati risolti pressoché in toto. Inoltre, Anteprima di Stampa è stata potenziata parecchio, ed espone ora un serie di opzioni davvero notevole: alcune ancore (evidenziate in rosso nell'immagine seguente) consentono ad esempio di regolare i margini a piacere, con un semplice ed intuitivo drag-n-drop.
Devo dire che utilizzo le funzioni di stampa piuttosto di rado, ma l'approccio Microsoft mi sembra decisamente interessante, quantomeno al pari (se non addirittura superiore in termini di efficienza) rispetto a quanto visto nella concorrenza.
Alzi la mano chi, utilizzando Firefox, non ha mai installato nemmeno una estensione, anche una stupidaggine come CuteMenus o FoxyTunes. Questo insegna che per quanto un navigatore possa essere super-accessoriato di fabbrica, consentire a sviluppatori di terze parti di aggiungere nuove funzionalità è sicuramente una carta vincente, che può davvero fare la differenza nella scelta del prodotto (personalmente non sceglierei mai più un browser sprovvisto di cosine come HTML Validator, Show Anchor o Resizable Textarea..)
Dopo anni in cui si sono limitati a proporre API davvero striminzite, per lo più limitate all'inserimento di toolbar aggiuntive, a Redmond si sono accorti dell'importanza di rendere disponibile una piattaforma modulare, in cui gli appassionati possano inserire le proprie creazioni. In quest'ottica ecco nascere IEAddOns.com, più o meno l'equivalante Microsoft di quello che addons.mozilla.org è per Firefox.
Ecco quindi che recandosi su IEAddOns.com si possono trovare numerosi orpelli per il browser, alcuni dei quali davvero carini.
Fino a qui le imperfezioni di Internet Explorer 7 sono davvero minime... ma ben si sa che i problemi del browser Microsoft che hanno portato molti (fra cui il sottoscritto, ma anche grandi nomi come il CERT) a sconsigliarne apertamente l'uso non riguardano certo le funzionalità.
Quello che ha sempre preoccupato di IE è il livello di sicurezza davvero preoccupante di questo programma. Con la nuova release il navigatore Microsoft tenta di scrollarsi di dosso questa pesantissima nomea di inaffidabilità: si, è ormai dalla versione 5 che Microsoft promette misure di sicurezza più efficaci ma le falle hanno sempre continuato a spuntare come funghi... ad ogni modo, rimango dell'idea che ogni nuova versione sia prodotto da valutare senza preconcetti.
Dal punto di vista utente, la novità più evidente è l'introduzione di un meccanismo anti-phishing che dovrebbe segnalare mediante apposite icone illustrate qui a fianco l'inaffidabilità di eventuali siti-trappola (inaffidabilità "certa" la prima icona, mentre "sospetta" per la seconda).
Dalle prime prove effettuate lo strumento anti-phishing sembra funzionare davvero bene: ecco come si presenta la schermata di un sito truffaldino.
Resta ora da vedere se le liste continueranno ad essere aggiornate tempestivamente, ma fin qui l'impressione è decisamente positiva.
Non va dimenticato però il phishing è solo una delle tante minacce che si incontrano nella Rete. Internet Explorer 6 in particolare, è sempre stato afflitto da numerosi bug di progettazione che causavano effetti variabili fra il crash del navigatore o dell'intero sistema operativo, fino all'esecuzione di codice da remoto semplicemente visualizzando pagine studiate ad hoc. Ho voluto quindi testare la situazione con la nuova versione, aggredendo il browser alcuni exploit in grado di creare qualche problema di troppo ad IE 6.
Il quadro che ne ho ricevuto è, almeno per il momento, davvero rassicurante: nessuna delle tecniche utilizzate è riuscita ad eseguire codice sulla macchina di test. Anche le prove di crash sono state superate brillantemente, causando al massimo qualche temporaneo rallentamento.
Certo, bisognerà aspettare che la nuova versione sia ampiamente diffusa e che i bug hunter possano iniziare a lavorarci seriamente per poter esprimere giudizi definitivi, ma l'impressione iniziale è sicuramente positiva.
Il programma promette anche una maggiore resistenza agli URL malformati (ad esempio, indirizzi molto lunghi ed in grado di sovrascrivere una pozione di memoria contigua al buffer) ed agli attacchi di tipo cross-site scripting (XSS) grazie ad una più oculata gestione dei siti visitati in parallelo.
Molto promettente anche la caratteristica che vede tutti i controlli ActiveX disabilitati di default: sarà l''utente a dover abilitare di volta in volta l'esecuzione degli script che ritiene leciti: basta fare un giretto nella sezione news per rendersi conto che proprio in questa tecnologia si trova uno dei principali problemi di sicurezza di Internet Explorer 6..
Altre caratteristiche di sicurezza includono una maggiore attenzione ai dati sensibili dell'utente (quali password e cookie), la migliorata integrazione con lo strumento antispyware Windows Defender, la gestione più oculata dei certificati digitali e molti altri miglioramenti di secondo piano.
A meno di una settimana dalla release definitiva è già emersa la prima falla di sicurezza. Questo evento da solo non è sufficiente per bocciare del tutto IE 7: si tratta di un problema piuttosto limitato e che coinvolge IE in modo indiretto. Ma se il buongiorno si vede dal mattino cominciamo proprio con il piede sbagliato..
Fra i punti a favore del navigatore Microsoft segnalo anche l'attesissima compatibilità con le immagini PNG trasparenti, una funzione di stampa del tutto rinnovata, strumenti per il completamento automatico ulteriormente potenziati, un eccellente popup-blocker attivato di default e tante altre piccole ma importanti migliorie grafiche (molte delle quali Vista-style) e sotto al cofano.
La funzionalità di cui noto maggiormente la mancanza in Internet Explorer 7 è la possibilità di ricercare il testo in una pagina: se in Firefox si apre un piccolo ma comodissimo pannellino a fondo schermo, in IE si utilizza ancora la classica finestra di dialogo: una vera scomodità!
Il problema è risolvibile installando un programmino gratuito realizzato da terze parti, denominato Inline Search. Una volta completato il setup, utilizzando la combinazione di tasto Ctrl+F verrà mostrata proprio la ricerca Inline in stile Firefox.
Da notare anche che la compatibilità con gli standard web risulta ancora claudicante: il famoso test ACID2 ad esempio, ancora fallisce con risultati pessimi (va comunque precisato che nemmeno Firefox lo supera: solamente Opera 9 si è dimostrato pienamente compatibile con il test). Alcune ricerche indipendenti disegnano un panorama ancora peggiore dal punto di vista degli standard (anche se non si possano tacere le pesanti critiche del IETeam a tale pagina).
In definitiva quindi, questo Internet Explorer 7 è un buon prodotto? Tirando le somme dalle mie valutazioni non possono che rispondere di si, fermo restando che capire alla fase attuale se sia effettivamente stato risolto principale problema delle versioni precedenti, cioè la sicurezza, è pressoché impossibile.
Si tratta di qualcosa di rivoluzionario? Decisamente e assolutamente no: il browser Microsoft altro non fa che uniformarsi a quanto già visto nei competitor (tab, feed, filtro anti-phishing, barra di ricerca), senza però portare un qualsivoglia elemento di differenziazione rispetto a quanto oggi in circolazione.
Vale la pena aggiornare da IE 6? Assolutamente si! I miglioramenti rispetto alla generazione precedenti sono indiscutibili e realmente tangibili, sotto qualsiasi punto di vista si voglia analizzare il navigatore.
Vale la pena di abbandonare Firefox/Opera? Molto probabilmente no. O almeno, io non lo farò. Il navigatore Microsoft, benché non offra niente di meno, nemmeno offre qualcosa di più che paghi il tempo di migrare tutte le impostazioni ad un nuovo programma. Inoltre, molte delle fondamentali estensioni che utilizzo quotidianamente non trovano un equivalente nel mondo IE, o meglio non ancora.
Un giro di prova rimane comunque fortemente consigliato, anche a chi, per questioni religiose più che per razionale analisi, sostenga a spada tratta i browser alternativi: potrebbe rimanere stupito, o perlomeno potrebbe trovare qualche argomentazione un po' più interessante del solo non lo uso perché è Microsoft.
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