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Blu-ray vs HD DVD, l'eterno insuccesso dell'alta definizione

a cura di The King of GnG
14/11/2007 - news
Archivio - A che punto è la penetrazione degli standard rivali che dovrebbero traghettare l'home entertainment nel futuro? Chi vince e chi perde tra Blu-ray e HD DVD? Poco importa: dopo oltre un anno di permanenza sul mercato, l'hi-def rimane ancora sugli scaffali e non scalda il cuore dei consumatori.

Nel gennaio scorso, Blu-ray di Sony e HD DVD di Toshiba si davano battaglia facendo affidamento sull'industria del porno. Dopo quasi un anno non si parla più di eros per palati grossi ma la situazione nel settore dell'alta definizione rimane sostanzialmente invariata: i due formati ottici, incompatibili tra loro e appoggiati da conglomerati tecnologico-multimediali di primo piano se le danno di santa ragione, proclamano vittoria ogni due per tre ma in sostanza i contenuti iper-definiti che essi ospitano continuano a vendere davvero poco. E a interessare anche meno.

Lo scarso interesse del mercato

L'alta definizione continua insomma ad essere l'ultimo dei pensieri dell'utenza domestica, sia essa proprietaria di un televisore HD o meno. A tal proposito un interessante studio di NDP Group di fine settembre si è incaricato proprio di sondare chi ha acquistato un nuovo TV compatibile con l'alta definizione, stabilendo quanto segue: se il 52% dei proprietari dei nuovi mega-schermi è a conoscenza dell'esistenza dei formati Blu-ray e HD DVD, soltanto l'11% di questi ha manifestato l'intenzione di investire denaro in un lettore compatibile con uno dei suddetti standard entro i prossimi sei mesi.

La stragrande maggioranza degli intervistati - il 73% - si dichiara assolutamente soddisfatta del proprio attuale lettore DVD, e non sente alcuna necessità di sostituirlo con qualcosa di più avanzato. Non bastasse questo, gli utenti lamentano poi la scarsa presenza di materiale interessante disponibile sui nuovi supporti, e ovviamente un prezzo per i lettori che risulta ancora troppo alto per poter essere accessibile.

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Oltre ad essere poco utile e interessante, l'alta definizione costa: è una semplice verità che chi scrive avrà usato in svariate occasioni mesi e anni fa e, dopo tutto questo tempo, i punti negativi di una tecnologia che è tutto fuorché rivoluzionaria continuano ad inficiarne la sempre magra avventura commerciale. Almeno fino ad ora, il giochetto delle major di inventare bisogni che non esistono se non negli interessi della stessa industria non ha funzionato.

E a dimostrare che l'interesse dei consumatori diminuisce invece di aumentare è stata tra l'altro la stessa Sony, che nel tentativo di mostrare le vendite superiori di Blu-ray rispetto ad HD DVD ha involontariamente mostrato al pubblico la curva discendente della diffusione dei supporti hi-def. Una nuova tecnologia avrebbe dovuto conoscere un incremento nella distribuzione sul mercato, e invece l'alta definizione è divenuta ancora meno popolare dopo il periodo natalizio dello scorso anno.

Le promozioni folli che drogano le statistiche

L'alta definizione ha infatti conosciuto una punta di interesse con la distribuzione, nel suddetto periodo natalizio, di PlayStation 3, la sfortunata console di Sony che integra al suo interno un lettore Blu-ray ma che non riesce a vendere che una frazione di quanto fanno le concorrenti Xbox 360 e Wii. Ma nemmeno PS3 è servita granché, nonostante le speranze della multinazionale giapponese, per indurre gli acquirenti ad investire denaro nell'alta definizione.

Non che questo fermi le corporation: sia il consorzio Blu-ray che quello di HD DVD si sono in questi mesi dati da fare per mettere sul tavolo promozioni speciali tese a diffondere la rispettiva proposta tecnologica. In abbinamento a particolari lettori compatibili Blu-ray - PS3 inclusa - è infatti possibile scegliere 5 tra 18 diversi titoli vedendoseli poi recapitare in maniera gratuita via posta, almeno per quel che riguarda il mercato americano e fino al 31 gennaio 2008.

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HD DVD dal canto suo risponde per le rime, offrendo ben 9 titoli senza costi aggiuntivi a chi acquisti un lettore Toshiba di nuova generazione. Dà poi man forte al formato di Toshiba anche Microsoft, che nel Regno Unito - e da poco anche in Italia - allega al lettore HD DVD esterno di Xbox 360 un coupon con cui poter richiedere cinque film in omaggio.

Ed è proprio questo proliferare di promozioni e film dati via gratis che, secondo alcuni, ha drogato le stime di vendita sbandierate principalmente da Sony, che ha potuto tra l'altro godere del vantaggio dei bundle PS3 con un disco Blu-ray allegato. In sostanza, tolte tali promozioni folli, HD DVD e Blu-ray vendono ancora meno di quanto dicano i numeri spacciati in questi mesi dagli schieramenti contrapposti.

Per contrastare poi l'asso nella manica - inutile, almeno fino ad ora - di Blu-ray, ovvero la suddetta console PS3, il formato HD più tecnofilo - non a caso scelto come standard d'elezione da Microsoft e Intel - ha in questi ultimi giorni fatto precipitare anche i prezzi dei lettori: HD-A2, il drive HD DVD stand-alone di Toshiba di seconda generazione rimpiazzato di recente da un più avanzato dispositivo capace di supportare pienamente la risoluzione 1080p, è sceso al di sotto dei 200 dollari sugli store di reseller come Amazon e Circuit City, e addirittura sotto i 100 dollari in alcuni rivenditori locali della catena Wal-Mart fino ad esaurimento scorte.

Una mossa, quella di HD DVD, forse dettata dal fatto che una indagine recente suggerisce che il rapporto di vendita tra dischi Blu-ray e HD DVD sarebbe di 2 a 1. Facendo dunque affidamento sulla maggiore convenienza di produzione dei drive - tecnologicamente meno avanzati rispetto a quelli Blu-ray e ancora strettamente imparentati con il "vecchio" DVD - lo standard promosso dal DVD Forum spinge sulla riduzione dei costi dell'alta definizione.

HD DVD può comunque fregiarsi del successo dell'edizione hi-def di Transformers, disponibile unicamente nel suddetto formato, che nel primo giorno di permanenza sugli scaffali americani ha venduto 100.000 copie e oltre 190.000 entro la prima settimana. Un risultato che lo fa diventare il titolo in alta definizione più venduto in assoluto per entrambe i formati. Non che la cosa abbia un significato particolare per l'intero settore dell'home cinema: al confronto, la versione in DVD del film sui robottoni ha piazzato - sempre negli States - 4,5 milioni di copie il primo giorno e 8,3 milioni di copie al 23 ottobre scorso.

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HD DVD alla conquista Cina

Promozioni stracciate sui lettori a parte, il vero asso nella manica del consorzio HD DVD potrebbe essere il recente accordo suggellato tra il DVD Forum - HD DVD è l'unico formato ufficialmente adottato dall'organismo di governance dei media digitali - e industria e governo cinesi sulla variante locale del formato hi-def, attualmente chiamato in via provvisoria China High Definition DVD (CH-DVD).

CH-DVD è in sostanza HD DVD con l'aggiunta del codec cinese Audio Video Standard (AVS) e di tecnologie DRM potenziate. Non stupisce quindi che i lettori CH-DVD siano pienamente compatibili anche con i dischi HD DVD, mentre non vale il contrario per i player di supporti occidentali. Con questa mossa lo stato asiatico si garantisce il risparmio di un miliardo di dollari stimato sulle royalty dei formati, e incassa l'autorizzazione a produrre lettori HD DVD sul proprio territorio.

Ma a guadagnarci sono anche le multinazionali che supportano il formato: produrre drive in Cina implica un calo di prezzo notevole, e la possibilità di entrare da protagonisti nell'enorme mercato asiatico grazie alla compatibilità dei dischi HD DVD con i lettori CH-DVD.

I produttori scelgono il doppio formato

Una delle tendenze più interessanti emerse in questo periodo è la sempre più variegata offerta di drive in grado di leggere sia dischi Blu-ray che HD DVD. Se LG Electronics ha avuto il merito di aprire la strada ai lettori dual-standard con il suo Super Multi Blue BH100, a dicembre sarà disponibile sul mercato anche BD-UP5000 di Samsung. Unico difetto del dispositivo, com'è d'altronde anche per quello di LG, il prezzo di oltre 1.000 dollari.

Nonostante tutto il dual-standard prende sempre più piede anche in campo informatico. Sono in vendita da ottobre i sistemi della linea Pavilion di HP dotati di drive in grado sia di leggere che di scrivere dischi Blu-ray e HD DVD. La succitata LG ha poi lanciato il modello desktop LX97WH che integra una CPU Core 2 Duo, una scheda video GeForce 8 e un lettore multi-standard. Infine ACER commercializza Aspire M5630, sistema ad alte prestazioni - e costo proporzionato, dai 1.800 dollari in su - con integrato il drive a doppio formato GGC-H20N di Hitachi.

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Conclusioni

Sono passati anni di annunci a sorpresa, battaglie tecnologiche, tentativi di sopraggiungere ad un accordo prima che si scatenasse il putiferio ma alla fine della fiera il pasticciaccio hollywoodiano più ridicolo, inutile e patetico di sempre è sotto gli occhi di tutti: l'alta definizione è una tecnologia dallo scarso appeal a voler essere ottimisti, o un fallimento totale se si guarda ai meri numeri e alle tendenze di mercato.

Le multinazionali e le grosse megacorporazioni coinvolte nella guerra del laser blu sono riuscire a coprirsi di ridicolo come mai era successo fino ad ora, superando fiaschi eccellenti del calibro di Betamax, Minidisc e UMD. Sarà forse un caso ma tutti e tre formati citati, che dovevano portare la rivoluzione nelle case e sono invece finiti nel cimitero degli standard più inutili, sono marcati Sony, colosso nipponico sempre più discusso e apparentemente oramai incapace di indovinare un prodotto di successo.

A dimostrare che l'attuale situazione dell'alta definizione può soltanto essere definita come ridicola è proprio Howard Stringer, CEO di Sony Corporation, che venerdì scorso ha avuto il coraggio di parlare di "fase di stallo" nella lotta tra Blu-ray e HD DVD, dopo aver scartavetrato per anni la pazienza di utenti e professionisti dell'IT tessendo le lodi dei presunti vantaggi tecnologici e commerciali di Blu-ray e PS3.

"Stavamo provando a vincere sui meriti - ha dichiarato Stringer in una convention a Manhattan - cosa che stavamo facendo da un po' , almeno fino a quando Paramount non ha cambiato parte". Il dirigente si riferisce al passaggio del produttore cinematografico dal doppio supporto di Blu-ray e HD DVD alla vendita di titoli disponibili solo su quest'ultimo.

Stringer ha avuto persino la faccia tosta di sostenere che questa lotta fratricida tra i due standard tecnologici più inutili, strombazzati e fallimentari di sempre "Non è niente di straordinario". Cosa che, personalmente parlando, fa un po' specie sentire dopo aver avuto modo di seguire la questione - e le dichiarazioni guerreggianti modello bava-alla-bocca - per anni.

Il vincitore tra Blu-ray e HD DVD ora rappresenterebbe solo una questione di prestigio, e non il sancta sanctorum del mercato dei contenuti di un futuro che doveva essere oggi, e invece è sempre più lontano e indefinito nel tempo. E se lo dice Stringer allora dev'essere proprio vero: l'alta definizione non è niente di straordinario, e tutti i segnali indicano che ben difficilmente le cose cambieranno di qui a breve.

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