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Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

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Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda Mariano Ortu » mar lug 23, 2013 10:13 am

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Scandalo Datagate: nasce il super hacker - Commenti

Dopo la scoperta del sistema di intercettazioni Prism, si aprono nuove scenari sulla sicurezza informatica. Cerchiamo di capirne di più. [continua...]
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Mariano Ortu
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Re: Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda Amurabi » mar lug 23, 2013 10:15 am

Salve Mariano,
le scrivo perché sono rimasto affascinato da questa teoria del super hacker così come lei l’ha presentata. Le faccio presente che seguo con molto interesse il suo corso di crittografia ed anche gli articoli che scrive nel suo forum. Utilizzo il vostro software Sicurpas Freeware Pro con molta soddisfazione e ho notato che gli accostamenti fatti nel corso sono perfettamente calzanti . Questo articolo l’ho visto appunto stamattina mentre navigavo nel suo sito alla pagina Notizie in rilievo. Le faccio i complimenta per la serietà degli argomenti e per la grande preparazione e professionalità con la quale propone i suoi articoli, in modo particolare sono rimasto colpito, come le ho accennato, da questa sua teoria. Le pongo un quesito: se le cose stessero come lei le descrive in questo articolo potrebbero essere in pericolo i dati su scala planetaria, infatti i sistemi di cifratura potrebbero avere delle backdoor che sempre sono state taciute ed è quindi possibile che esistano sistemi di cifratura per i comuni mortali ed altri di cui non siamo neppure a conoscenza e che magari vengono utilizzati in ambiente militare? Se così fosse come si può contrastare una figura come quella del super hacker?
La ringrazio e la saluto dalla Sardegna, da un paesino accanto al suo. [ciao]
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Re: Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda Mariano Ortu » mar lug 23, 2013 4:39 pm

Salve,
la ringrazio per aver letto l’articolo e per essere nostro utente in merito a Sicurpas Freeware Pro. Sinceramente lusingato per i complimenti, sono altresì estremamente felice che lei sia mio conterraneo, oltretutto, a quanto, dice, di un paese limitrofo.

In effetti accadono delle cose alquanto strane nel campo della sicurezza informatica, seppure non bisogna sorprendersi: i casi più eclatanti inerenti lo spionaggio dei dati vengono regolarmente taciuti poiché coinvolgono aziende divenute famose per i sistemi di sicurezza proposti al grande pubblico. Quanto si viene a sapere è giusto una goccia nel mare. Un bel giorno scopriamo che la guerra di spie tra super potenze si è ormai spostata a livello territoriale, come dimostra il caso al quale ho dedicato l’articolo. E’ anche possibile che sino ad oggi i nostri dati siano stati affidati a dei giganti con i piedi d’argilla.

Personalmente, essendo uno studioso della materia, ho selezionato gli algoritmi di cifratura che ritengo essere affidabili, convinto dai test scientificamente agiti e l’onestà intellettuale dei progettisti. Ho già parlato di questo rispondendo ad alcune domane postemi nel Corso di Crittografia e colgo occasione per ribadire che gli algoritmi creati da Bruce Schneier e Niels Ferguson danno grande sicurezza. Se non altro perché, oltre ad essere i migliori nel loro campo, Bruce e Niels hanno sempre presentato l’aspetto del problema crittografia attraverso il lavacro di un rigore intellettuale che è proprio delle persone serie ed oneste. Ciò mi fa ben sperare, poiché in effetti, vicende come quella che dibattiamo propendono per una suddivisione dei sistemi cifranti nelle categorie da lei citate.

Come difenderci dal Super Hacker? In parte ho già risposto nell’articolo quando affermo che bisogna rivedere la materia sicurezza in tutto l’insieme e riqualificare gli studi del settore, inoltre, e ritengo per adesso sia l’unica arma in nostro possesso, è bene rendere pubblico tutto ciò che viene intrapreso da uno Stato nei confronti dei propri cittadini in tema di riservatezza dati, e non parlo delle insulsaggini di taluni personaggi che vogliono difendere il loro meschino operato e l’harem dei sederini impertinenti. Questo va fatto non quando ci si è riempiti le tasche di dollari e poi sopravviene il pianto del coccodrillo, ma immediatamente quando si viene coinvolti in simili progetti. In crittografia l’aforisma “meglio tardi che mai” è quanto di peggio possa accadere. Porre il Super Hacker al cospetto delle proprie malefatte è il giusto deterrente per contenerne l’operato!
La ringrazio ancora e la saluto dal paesello. [grazie]
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Re: Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda Amurabi » ven lug 26, 2013 7:46 am

Salve Mariano,
grazie a lei per avermi illuminato su questa vicenda. Le faccio ancora i complimenti per la sua grande capacità di esposizione e per come riesce a rendere facili argomenti assai difficili. Mi fa davvero piacere che sia un sardo a scrivere queste cose. Il mio paesello è Silanus da dove la saluto. Continui così, complimenti ancora. [applauso+] [applauso+] [applauso+]
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Re: Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda TheQ. » ven lug 26, 2013 10:03 am

Ed ancora non sappiamo chi si celava dietro la rete Flame, incredibilmente diffusa in tutto il mondo, e per la prima volta via software CAD... oltre a Stuxnet.

Considerando che l'inghilterra è un paradiso fiscale liberista come gli Stati Uniti e proprio con la deregolamentazione dei mercati ci siamo cuccati valange di debito economico di questi paesi sotto forma di derivati poi divenuti carta straccia che ha svuotato piccoli investitori, enti previdenziali e bilanci di enti/comuni (grazie alla "finanza creativa" di Tremonti del 2001), mi chiedo perché non sia l'ora di inserire questi due paesi fra quelli terroristi.
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Re: Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda TheQ. » ven lug 26, 2013 10:04 am

insomma, alla fine dal 2006 ad oggi si scopre che quelli di Anonymous avevano ragione (citazione documentario "we are the legion")
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Re: Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda [Claudio] » ven lug 26, 2013 10:31 am

Personalmente trovo la vicenda Datagate surreale e surreali le valutazioni ed i giudizi che si danno.
Tutti si indignano senza ragione, tutti a pretendere spiegazioni che sarebbero banali (l'importante è chiederle, poi Obama dica quello che gli pare che va bene, è tutto OK).
In tutta questa vicenda c’è una unica vera novità: ciò che di solito è conosciuto solo ai governi (e loro apparati segreti), adesso è di pubblico dominio.
E mi stupisco di chi si stupisce: durante qualsiasi conflitto (comprese e due guerre mondiali), gli alleati si spiavano come forsennati; siamo all’“elementare Watson” delle agenzie di sicurezza nazionale.
Banalamente, il mondo dell'intelligence è pieno di spioni che spiano tutto, perché è il loro lavoro, perché non esistono amici, nemici, rivali, concorrenti.
Il “caso Snowden” ne è la palese dimostrazione: il nemico di un Paese o di un governo spesso gli appartiene, si nasconde al suo interno, è parte integrante di quegli ingranaggi che dovrebbero assicurare la sicurezza e, invece, la minano.
Ma il paradosso di questa vicenda è un altro: si sta nascondendo (o si finge di non vedere) il vero problema.
E il vero problema non è l'America che spia l'Europa ed i suoi alleati (e viceversa, perché lo fanno tutti, inglesi, francesi, spagnoli, ed anche italiani), il problema è Snowden, ovvero è la debolezza di un sistema ultra-avanzato di intelligence che viene messo in ginocchio da una singola persona.
E, che piaccia o meno, la voragine che si è aperta nella sicurezza nazionale americana diventa un problema globale.
Invece di criticare (fintamente) gli Stati Uniti perché spiano o scatenare una caccia planetaria all’untore (il Manning o lo Snowden di turno e altri che verranno) bisognerebbe prendere a calci nel fondoschiena Washington perché nel giro di meno di due anni si è fatta fregare due volte: prima da Bradley Manning (con i suoi file consegnati a Wikileaks), e ora da Edward Snowden.
Una cosa davvero indegna per quella che viene (e si) considerata la prima potenza mondiale.
Il resto (super-hacker e super-eroi alla Captain America compresi) sono solo chiacchiere da bar.
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Re: Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda Mariano Ortu » ven lug 26, 2013 11:12 am

Salve Claudio,
il suo intervento mi pare tutto sommato condivisibile fino alla infelice locuzione che riduce il mio lavoro ad una chiacchera da bar. Mi sarebbe piaciuto dibattere con lei argomentazioni che trovo interessanti, ma molto probabilmente, con la sua esternazione finale, ha voluto rimarcare tutta la sua preparazione e competenza in merito, derubricando alla voce ciarla da bar il lavoro del sottoscritto e le altrui opinioni. Al cospetto di questa dimostrazione di sconfinata cultura informatica ed umanistica posso solo dirle, umilmente, che quando ho deciso di fare questo articolo è perché penso di avere competenza in materia, diversamente la direzione del sito non mi avrebbe interpellato, inoltre non amo definire i mie interlocutori come dei ciarloni da bar ed infine, seppure un parere è discordante dal mio darei comunque la vita affinché questi possa essere espresso. Pendiamo tutti dalle sue labbra!
La ringrazio tantissimo per aver letto l’articolo ed essere intervenuto. [grazie]
Un caro saluto dalla terra dei nuraghi!
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Re: Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda Mariano Ortu » ven lug 26, 2013 11:37 am

Salve TheQ,
la ringrazio tantissimo per aver letto l’articolo e partecipare alla discussione. In linea di massima sono in accordo con lei, fermo restando che, eccezion fatta per gli individui che si radunano in tribù nelle varie aree del mondo e che hanno preservato l’innocente fanciullezza dell’’essere umano, il resto del globo è un coacervo di gaglioffi e lestofanti. Il totem del dio danaro è solidamente piantato ovunque esista un Paese dal quale trarre ricchezza, pertanto la lista degli stati cialtroni dovrebbe annoverare buona parte delle nazioni attuali. E’ un mondo alla deriva e gli accadimenti che noi dibattiamo lo dimostrano incontrovertibilmente.
La ringrazio ancora e sono disponibilissimo ad eventuali approfondimenti. Trovo le sue argomentazioni estremamente lucide ed interessanti. [grazie]
Un caro saluto dalla terra dei nuraghi.
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Re: Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda sergente » ven lug 26, 2013 11:47 am

A Claudio, il Suo post lo trovo maleducato ed offensivo, definendolo chiacchiere da bar. Il rispetto verso chi si impegna a diffondere cultura informatica, e non solo, è alla base della buona educazione, da Lei certamente ignorata. Mi rammarico di non poterLa BANNARE, fino a quando l'educazione verso il prossimo non sarà ristabilita. [devil]
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Re: Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda Amurabi » ven lug 26, 2013 11:59 am

Buongiorno Claudio,
ho l’impressione che lei non abbia colto la sostanza dell’articolo in oggetto e poteva fare a meno di intervenire con una simile, infelice, deragliata. Se pensa che siamo chiacchieroni da bettola, semplicemente non intervenga, mi pare che nessuno le abbia chiesto verbo. Prima di esternare come lei ha fatto dovrebbe innanzitutto rendersi conto di con chi ha a che fare, in secondo luogo capire di cosa si sta parlando ed infine evitare di insultare la gente con delle frasi che evincono la sua caratura in termini umanistici. Lei dovrebbe apprendere dalla cultura, educazione e preparazione del Dott. Ortu. Rifletta per future occasioni.
Mariano, sono solidale con lei.
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Re: Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda [Claudio] » ven lug 26, 2013 12:40 pm

Mariano Ortu ha scritto:Salve Claudio,
il suo intervento mi pare tutto sommato condivisibile fino alla infelice locuzione che riduce il mio lavoro ad una chiacchera da bar.

C'è un evidente fraintendimento: nessuna intenzione di mettere in discussione il tuo (o Suo, se preferito) lavoro (tra l'altro, ho trovato, nell'articolo proposto, alcuni spunti di riflessione interessanti), ma semplicemente voler porre l'accento sul "reale problema" (che, a titolo personale, ritengo di maggior interesse, rispetto alla possibilità di vedere all'opera (o nascere) super hacker o super soldati (detto che i primi già ci sono, e PRISM ne è prova tangibile).
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Re: Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda TheQ. » ven lug 26, 2013 3:39 pm

@Mariano Ortu
Grazie, ma non mi sembra di dire cose così strane ed atipiche. Oramai è evidente a tutti che la globalizzazione contestata dai comunisti nei primi del 2000 per i danni che procurava al settore primario (economie agricole) per i paesi sottosviluppati nel campo del settore secondario (industrie, commercio, artigianato) ha avuto i medesimi effetti ma a senso invertito, spostando la produzione dai paesi sviluppati a quelli sottosviluppati. E faccio notare, comunisti che si preoccupavano delle economie terzomondiste e non avevano minimamente compreso nè la portata della crisi dei derivati bancari (report nel 2007 si domandava quali sarebbero stati gli effetti a lungo termine sui fondi pensionistici di alcune categorie che avevano perso anche il 50% dei contributi versati in subprime), nè l'inversione degli effetti della globalizzazione nel settore secondario (spostamento dei punti produttivi laddove venivano estratte le materie prime per ridurre i costi di trasporto e manodopera).
Da notare che in simili situazioni nel passato ci sono stati fenomeni di massa quali emigrazioni, morte/spostamento di civiltà, ecc... a cui forse è stata sottoposta la città di Detroit.
Non sono un catastrofista complottista, come se ne vedono in forum subdoli del web (anche italiani), ma quando nel 2012 25 mila aziende italiane se ne vanno all'estero (Polonia, Albania, Romania, ...), con il benestare di un ministro che sostiene che licenziare per motivi economici attira investimenti, è difficile sostenere una qualsiasi altra opinione.
Analogamente sul lato datagate abbiamo immensi database di informazioni personali e professionali raccolte in social network per trovare lavoro come LinkedIN esposte al tracciamento di sistemi di datamining qual è stato sicuramente Prism, con un fior fiore di liberisti nostrani (Unimpresa in testa) che ti spingono ad usare il social network per trovare lavoro, fare impresa o proporre i tuoi prodotti su tecnologia social (ma perché blog e forum non erano social?! boh).
Demenziale... benchè sia intuibile il motivo per cui spingono ad investire su un sistema dal costo iniziale irrisorio (gestione di un server) in un'economia senza investitori (la maggior parte speculano in borsa perché garantisce profitti maggiori di edilizia, apertura attività, ecc...) con prospettive di creare network valutati in miliardi in borsa (la farsa delle società ITC da 60 miliardi di dollari che compensano i costi con invesitori e proventi da pubblicità in un mercato che vede sempre meno vendita di prodotti [fischio] che in genere garantisce guadagni al primo arrivato e poco o niente a chi clona l'idea).

Tutto ciò che sta dietro il caos creato dal Datagate deriva dall'idea che in Italia i servizi segreti hanno spesso collaborato con entità non perfettamente legali, benchè sia pur evidente che siamo l'unico stato al mondo ad avere in parlamento/denato il riciclatore di soldi della mafia, il notaio di una nota famiglia mafiosa, vari esponenti di vri clan legati al voto di scambio (es: Di Girolamo ha patteggiato il voto di scambio ed il riciclaggio di denaro sporco con Fastweb), reato di cui vogliono ridurre le pene, ecc...
Più in generale per quanto riguarda gli USA c'è una certa gamma di teorie mai completamente verificate, secondo le quali la CIA (ma il datagate è del NSA....) collabora con i mezzi offerti dal sistema di servizi segreti per avvantaggiare all'estero multinazionali americane, spesso con azioni corruttive.
A tal riguardo forse esistono poche indagini che comprovino effettivamente l'azione.
Da qui l'idea che un ente americano possa tracciare qualsiasi comunicazione offre il beneficio del dubbio per tali ipotesi (tanto più che gli attentati ci sono ancora, così come è noto che AlQaeda è dal 2004 che non usa più cellulari - nel 2001 anzi utilizzarono il cellulare di Osama come depistaggio per la fuga dal team Jawbreaker).

bbye
(sorry, avrò infranto quasi tutte le regole di netiquette di non parlare di questioni politiche in un forum, perché in genere danno avvio a flames )
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Re: Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda Mariano Ortu » ven lug 26, 2013 5:33 pm

Salve TheQ,
in effetti la sostanza del suo ragionamento si snoda in un contesto politico entro il quale mi è conteso seguirla. Ho letto con molta attenzione le sue parole e posso garantirle che inducono a profonda riflessione. Ma non posso arricchire il dibattito poiché verrebbero meno le linee guida inerenti l'articolo.

Mi perdoni, il sottoscritto è uno studioso che si interessa, in questi articoli, esclusivamente di crittografia, pertanto il mio compito è la divulgazione della materia, niente altro. Si possono fare degli accostamenti di natura politica, ma in modo molto generico e solamente quando necessari alla comprensione di una figura come quella del Super Hacker. E’ la prima volta che parlo di questa mia teoria dopo oltre dieci anni di studio dedicati al fenomeno!

La materia è molto vasta e complessa e si nutre in un ampio contesto politico che però non può essere sviscerato in questo forum. Si rischia di esulare dal tema ed improntare l’eloquio a dei monologhi sterili e poco graditi ad altri utenti. Anche in merito al discorso puramente tecnico debbo attenermi al protocollo del caso, cioè la divulgazione ad un vasto pubblico che, in larga parte, non possiede gli strumenti per assimilare determinati concetti teorici.

Lo scopo è quello di rendere la gente consapevole, ma con delle impalcature lessicali che rimangano comprensibili a tutti. Ecco perché non possiamo addentrarci in un terreno scivoloso come quello politico, è una strada che si presta ai fuochi d’artificio e sovente conduce a delle contrapposizioni ideologiche che niente hanno a che vedere con la crittografia.

Confido nella sua comprensione e chiedo ancora venia per non poter disquisire in profondità le argomentazioni da lei proposte. Rimango a disposizione per un graditissimo scambio di opinioni inerenti la sostanza dell’articolo.
La ringrazio tantissimo. [grazie]
Un caro saluto dalla terra dei nuraghi
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Re: Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda Mariano Ortu » ven lug 26, 2013 5:56 pm

Salve Amurabi,
molto felice per il suo intervento e lusingato per la solidarietà. La ringrazio. Mi è parso di capire, dal modo con cui vezzeggia i vocaboli, che i suoi trascorsi narrano sicuramente di un percorso didattico di alto livello. Mi complimento con lei ed ancora la ringrazio. [grazie]
Un caro saluto dal paesello.
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Re: Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda Mariano Ortu » ven lug 26, 2013 6:20 pm

Salve Sergente,
la ringrazio per il suo intervento, è sempre bene immergere il forum in un contesto di reciproco rispetto e collaborazione. Lo scambio di idee ed opinioni arricchisce la cultura della gente, tutti, indistintamente, poiché ognuno di noi ha necessità di insegnare ed apprendere dai consimili. Il vicendevole dono di quanto si è acquisito nel corso della vita consente, giorno dopo giorno, di evolverci in esseri umani. La ringrazio. [grazie]
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Re: Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda The Walking Dead » ven lug 26, 2013 7:10 pm

sergente ha scritto:A Claudio, il Suo post lo trovo maleducato ed offensivo, definendolo chiacchiere da bar. Il rispetto verso chi si impegna a diffondere cultura informatica, e non solo, è alla base della buona educazione, da Lei certamente ignorata. Mi rammarico di non poterLa BANNARE, fino a quando l'educazione verso il prossimo non sarà ristabilita. [devil]

Perdonami sergente, parlare di ban mi sembra eccessivo e comunque nel caso questa decisione spetterebbe esclusivamente alla moderazione. [:)]
Vorrei inoltre far notare il grave stato di incuria in cui versa questo forum, privato di ogni moderazione e di buona parte dell'utenza attiva.

Nel momento in cui scrivo abbiamo cinque utenti connessi, tra questi Bing [Bot], Google [Bot], Google Adsense [Bot], MSN NewsBlogs ed uno nascosto (io [:)] )

Credo dovremmo essere tutti un po' più tolleranti in questo momento per la community.
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Re: Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda [Claudio] » ven lug 26, 2013 8:47 pm

sergente ha scritto:A Claudio, il Suo post lo trovo maleducato ed offensivo, definendolo chiacchiere da bar. Il rispetto verso chi si impegna a diffondere cultura informatica, e non solo, è alla base della buona educazione, da Lei certamente ignorata. Mi rammarico di non poterLa BANNARE, fino a quando l'educazione verso il prossimo non sarà ristabilita. [devil]

Questa mi era decisamente sfuggita [uhm]
Immagino si tratti di una nuova forma di "democrazia" (una persona, in un forum aperto a tutti, esprime una opinione e, siccome quest'ultima non piace, si procede con la caccia alle streghe - strumento del ban).
Certo, è una forma di "democrazia" tutta particolare, la chiamano democrazia digitale o se preferisci, @sergente, alla Beppe Grillo, democrazia liquida; io la chiamo "lobby 2.0" ..... quella forma di democrazia dove pochi ritengono di aver diritto di decidere per tutti e su tutto.
Si tratta dello stesso metodo adottato da un movimento politico (quello che parla, a sproposito, di “democrazia liquida”) che aveva la pretesa di far eleggere, dopo una consultazione online in cui aveva raccolto la miseria di 4667 consensi, Stefano Rodotà (non ho nulla contro il già Garante per la protezione dei dati personali, sia chiaro) Presidente della Repubblica.
4667 cittadini-lobbisti, che avevano la pretesa di valere quanto i circa 60 milioni di italiani che non hanno partecipato alla consultazione online.

P.S.: il forum è a corto di moderatori, @sergente, credo tu possa proporti, ne possiedi, indiscutibilmente, i titoli [^] [ciao]
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Re: Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda Amurabi » sab lug 27, 2013 6:58 am

Buongiorno Mariano,
vedo con piacere che ha la capacità ad intuire il bagaglio culturale dei suoi interlocutori. Centrato in pieno, sono un ingegnere, anche se in un settore leggermente differente dal suo. Come lei ben sa, chi ha studiato nel nostro campo rimane affascinato dalla crittografia in generale, forse perché parte dei calcoli matematici utilizzati nei vari sistemi crittografici ci sono familiari. Benedetto il Giusti. Tornando al discorso del suo articolo sono rimasto davvero affascinato da questa sua teoria del Super Hacker così come lei la illustra. In effetti, riflettendo a fondo su quanto afferma, gli studi sino ad oggi proposti in relazione alla materia potrebbero essere riqualificati sotto una luce differente, ed in ogni aspetto, anche quello giuridico come lei molto intelligentemente afferma. In pratica propone una figura o se preferiamo un organo i cui arti sono formati dai punti sottolineati nell’articolo, quindi qualcosa di veramente terrificante e molto difficile da contenere per via dell’apparato su cui poggia, altresì da sanzionare perché rappresenta la legge. Fantastico, con questo suo articolo lei apre degli scenari molto interessanti. Pensa che questo apparato possa in qualche modo ingerire anche il protocollo BB84? Altra mia fissa alla quale sto dedicando negli ultimi tempi approfondite analisi. La ringrazio e ancora complimenti per i suoi articoli. [applauso+]
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Re: Commenti a "Scandalo Datagate: nasce il super hacker"

Messaggioda Mariano Ortu » sab lug 27, 2013 9:08 am

Buongiorno Dott. Amurabi,
non è stato difficile capire il suo reale patrimonio tecnico culturale. Se al suo nickname addizioniamo una H ed una m oppure in accadico una giunzione di caratteri Kh ed una m andiamo dritti nelle braccia del sesto re di Babilonia, unificatore della bassa Mesopotamia ed a ricordo imperituro per il codice a cui ha dato il nome. A ciò uniamo la sua eleganza nel tradure il pensiero in vocaboli e l’equazione trova istantanea soluzione. Sono davvero lusingato per aver suscitato il suo interesse ed il suo parere mi conforta, evidentemente sto percorrendo la giusta strada. [grazie]

Per quanto riguarda il protocollo BB84, ritengo che non possa essere sfuggito all’attenzione di chi opera all’interno di organizzazioni come quelle citate nell’articolo e soprattutto in ambito militare. In effetti degli sviluppi inerenti il lavoro di Bennet e Brassard non si hanno notizie certe e, da quando, nel 2001, venne annunciato in Inghilterra l’utilizzo della crittografia quantistica in comunicazioni sicure attraverso l’atmosfera su una distanza compresa tra due Km, non esistono relazioni o documentazione che possano effettivamente descrivere in modo soddisfacente l’evoluzione del sistema che utilizza i fotoni con differenti polarizzazioni. Ritengo che dobbiamo ancora attendere parecchio tempo, anche perché la materia è in continuo fermento. Non si esclude comunque che si siano raggiunti dei risultati coperti da segreto militare e quindi non disponibili pubblicamente. [grazie]

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