Gli strumenti, installati in alcuni comuni, fotografano gli automobilisti più indisciplinati, permettendo all’autorità di spedire contestazioni ed emanare contravvenzioni.
Il Garante per la Protezione dei Dati personali ("Garante della Privacy") ha comunicato nei giorni scorsi la totale legalità della cosa: “I dubbi espressi a proposito della legittimità dei "semafori spia" non sono però fondati. Si tratta, infatti, di apparecchi in termini generali leciti, per i quali, peraltro, nell'ipotesi in cui siano destinati a rilevare gli accessi ai centri storici, è stato emanato un apposito regolamento che ha seguito le indicazioni del Garante (dpr 250/1999).”
Niente da fare quindi per quanti si sono appellati al Giudice di pace per evitare di pagare la multa: “Né la normativa sulla privacy, né il recente provvedimento generale del Garante in materia di videosorveglianza prevedono, per l'installazione di questo tipo di "semplici" telecamere, il rilascio di una formale autorizzazione preventiva, generale o caso per caso, da parte del Garante. Di conseguenza, i verbali di contestazione non devono menzionare tale specifica autorizzazione.”
Non resta quindi che pagare e... limitare la velocità!