Due morti e 15 feriti a Oslo, almeno cinque vittime a un campo estivo laburista. Questi gli unici dati certi dei due attentati che oggi pomeriggio hanno scosso la Norvegia. Per il resto, è un susseguirsi di ipotesi, timori, voci. E lo spettro di un'azione terroristica ben coordinata. Alle 15:20, la zona dove a Oslo risiedono diversi uffici governativi e la redazione del tabloid Verdens Gang è colpita da una forte esplosione: edifici distrutti, vetri ovunque, il fumo denso che si alza dai palazzi, persone insanguinate, ambulanze.
Fin dai primi minuti la situazione appare grave; dopo circa un'ora, si parla apertamente di "morti e feriti". Subito dopo, la polizia conferma i timori: è stata una bomba. Forse più di una, forse ce ne sono altre pronte a esplodere. Le voci si diffondono incontrollate; la polizia rassicura: non ci sono altri ordigni; ma consiglia di "tornare a casa ed evitare assembramenti". Nel frattempo, si comincia a parlare di un'autobomba.
Tra gli uffici colpiti c'è quello del primo ministro, Jens Stoltenberg. Subito arrivano rassicurazioni dal governo: il premier non si trovava lì al momento dell'esplosione. Secondo il quotidiano 'Dagsbladet', il vero obiettivo dell'attentato era il ministero del Petrolio e dell'Energia. Quello che è certo, è che chi ha messo la bomba voleva colpire il governo norvegese. Forse anche la stampa, vista la presenza negli edifici danneggiati della redazione di uno dei quotidiani più importanti, il Verdens Gang (Vg). I rapporti tra media norvegesi ed estremisti islamici, d'altronde, non sono dei migliori. Perché è ad al Qaida che si pensa, se di attentato si tratta. Anche se non ci sono rivendicazioni e, al momento, la polizia tace.
Il gruppo terroristico Ansar al-Jihad al-Alami ha diffuso un messaggio sul forum jihadista "Shmukh" in cui appare rivendicare gli attentati ad Oslo come ritorsione alla presenza della Norvegia in Afghanistan e agli «insulti» al profeta Maometto. Lo riferisce il quotidiano britannico Telegraph. «Dall’attentato a Stoccolma, avevamo avvertito che vi sarebbero state altre operazioni», si legge nel messaggio.
Poco dopo, il Paese è scosso da un altro attentato: durante un campo estivo del partito laburista norvegese (ovvero il partito del premier Jens Stoltenberg), sull'isola di Utoya, un uomo vestito da poliziotto comincia a sparare. Secondo i media locali ci sarebbero almeno quattro morti. Lì, il primo ministro avrebbe dovuto partecipare a un incontro proprio oggi. L'uomo è stato poi arrestato dalla polizia.
La polizia fa sapere di aver evacuato la stazione centrale di Oslo. Inoltre, alcuni uffici del canale televisivo norvegese Tv2 sarebbero stati posti sotto misure di sicurezza e chiusi a causa della possibile presenza di 'pacchi sospetti' al loro interno, secondo il canale britannico Sky News. A questo punto è impossibile controllare le voci e i timori. In attesa di sapere chi, e perché, ha colpito la Norvegia.
Torna l'incubo attentati islamici... la morte di Al Quaeda non è servita a nulla...