da zenith » ven mar 13, 2009 8:55 pm
Un corno. La alzo io la mano.
Non è che mi sbattevo a tradurre (in effetti è dal terzo anno che non traduco niente, e da noi al quinto non si fa), ma posso giurare (e non sono uno di quei genitori o prof petulanti/all'antica: io sono al quinto anno di uno scientifico-sperimentale) che il latino serve eccome. Però mi sembra una fesseria che "apre la mente". Ti aiuta a ragionare, se lo impari a tradurre. Non è mica come l'ingese, che lo possono tradurre tutti: il latino è più che altro una filosofia, un modo di pensare... chi studia latino sa pensare in modo coerente.
Credo che il latino serva anche (se non sopratutto) a conoscere la nostra lingua: quasi tutti i termini della nostra lingua derivano dal graco o dal latino, e di questi una buona percentuale è di origine latina. Un ragazzo che studia - o ha studiato latino - comprende meglio un testo che contiene anche parole mai sentite. E poi il latino (in questo caso mi riferisco sopratutto allo studio della letteratura e della civiltà) è importante per sviluppare un processo mitopoietico nazionale: riconoscersi in una identità comune aiuta a creare una identità collettiva. E non dimentichiamo che i classici sono la base su cui sono nati i moderni poeti/scrittori (vabbè, tralasciando quelli da Montale in poi...), e sopratutto raccolgono un bagaglio di "tradizioni" che ogni italiano come si deve dovrebbe conoscere.
«Our philosophy at “New Scientist” is this: science is interesting, and if you don’t agree you can fu** off.»