Proprio a quest'ultima categoria appartiene un passo che mi ha francamente lasciato un po' perplesso:
Richard Stallman ha scritto:L'idea dell'open source è quella che permettere agli utenti di apportare modifiche al software e di ridistribuirlo renderà il software più potente e più affidabile. Ma questo non è garantito. Gli sviluppatori del software proprietario non sono necessariamente degli incompetenti e a volte producono dei programmi che sono potenti ed affidabili, anche se non rispettano le libertà degli utenti. Come reagiranno a questo gli attivisti del software libero e gli entusiasti dell'open source?
Una persona che sia solamente un entusiasta dell'open source, e dunque una persona che non sia affatto influenzata dagli ideali del software libero, dirà: “Sono sorpreso che voi siate stati in grado di fare un programma che funzioni così bene senza utilizzare il nostro modello di sviluppo, ma ce l'avete fatta. Come posso avere una copia del vostro programma?” Questo favorirà atteggiamenti che allontanano dalle nostre libertà, che rischieranno di andare perse.
Una persona che sia un attivista del software libero dirà invece: “Il vostro programma è molto attraente, ma non può valere il prezzo della mia libertà, per cui devo farne a meno. Piuttosto darò il mio supporto ad un progetto che sviluppi un'alternativa libera.” Se noi consideriamo un valore la nostra libertà, allora agiremo in modo da mantenerla e da difenderla.
Perplesso perché obiettivamente io stesso al momento non saprei schierarmi, anche solo idealmente, da una parte o dall'altra
Giro quindi a voi la questione: come vedete questo atteggiamento? Puro fanatismo o ci credete davvero?