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Sulla filosofia di Stallman

Scambia pareri sull'informatica in generale: le manovre dei discografici, le nuove versioni di Windows, il fatto del momento. Questo è il forum giusto anche per richiedere delucidazioni sui termini tecnici.

Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda ssjx » lun mag 03, 2010 11:09 pm

Visto che ormai mi sto addentrando sempre più nel mondo (o meglio universo) del pinguino, come è mio solito fare ho cominciato anche a fare tantissimo brainstorming su qualsiasi cosa che ne sia correlata... dagli articoli più prettamente tecnici alle letture più disparate.

Proprio a quest'ultima categoria appartiene un passo che mi ha francamente lasciato un po' perplesso:

Richard Stallman ha scritto:L'idea dell'open source è quella che permettere agli utenti di apportare modifiche al software e di ridistribuirlo renderà il software più potente e più affidabile. Ma questo non è garantito. Gli sviluppatori del software proprietario non sono necessariamente degli incompetenti e a volte producono dei programmi che sono potenti ed affidabili, anche se non rispettano le libertà degli utenti. Come reagiranno a questo gli attivisti del software libero e gli entusiasti dell'open source?

Una persona che sia solamente un entusiasta dell'open source, e dunque una persona che non sia affatto influenzata dagli ideali del software libero, dirà: “Sono sorpreso che voi siate stati in grado di fare un programma che funzioni così bene senza utilizzare il nostro modello di sviluppo, ma ce l'avete fatta. Come posso avere una copia del vostro programma?” Questo favorirà atteggiamenti che allontanano dalle nostre libertà, che rischieranno di andare perse.

Una persona che sia un attivista del software libero dirà invece: “Il vostro programma è molto attraente, ma non può valere il prezzo della mia libertà, per cui devo farne a meno. Piuttosto darò il mio supporto ad un progetto che sviluppi un'alternativa libera.” Se noi consideriamo un valore la nostra libertà, allora agiremo in modo da mantenerla e da difenderla.

Perplesso perché obiettivamente io stesso al momento non saprei schierarmi, anche solo idealmente, da una parte o dall'altra

Giro quindi a voi la questione: come vedete questo atteggiamento? Puro fanatismo o ci credete davvero?
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Re: Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda Al3x » mar mag 04, 2010 7:05 am

Difficile rispondere senza generalizzare [uhm]

Credo che il vero problema attualmente sia il modello dei brevetti americano che le grandi multinazionali cercano da anni di estendere anche all'Europa. Nonostante i vari tentativi ed attacchi portati in questi anni, sembra che il vecchio continente stia regendo alle loro pressioni, speriamo solo che duri.

Altro problema è quello degli standard, fino a quando non ne avremo per formati di documenti, filmati, foto, filesystem ecc. saremo in balia del perverso sistema dei brevetti che impatta purtroppo anche sulla produzione degli apparecchi di uso comune. La battaglia in corso su flash\html5\H264 e le odiose minacce neanche tanto velate di Jobs ad Ogg Theora ci fanno capire come sia necessaria una rivoluzione rispetto a questi temi.

Ed è alla luce di questi fatti che non mi sento di biasimare quello che a prima vista appare a tutti gli effetti come una sorta di cieco fanatismo. Ne abbiamo parlato tante volte e su questo, specie Pacopas, ha scritto parecchio: non è possibile accettare che idee, scoperte e opere di ingegno, spesso scaturite da ricerche portate avanti da istituti di ricerca ed università (vedi il mouse, il multitouch ecc.) finanziate con soldi pubblici, divengano terreno di sfruttamento dei privati e sulla pelle di chi i soldi li cacciati per primo. Non è possibile che ad ogni nuova release di un software, tutto ciò che è versione precedente non è utilizzabile, non è possibile che le aziende pubbliche spendano 350 a licenza di Office ad ogni nuovo rilascio perché la segretaria ha ricevuto un documento importante (di una pagina ) e non riesce a leggerlo.
Si potrebbe continuare all'infinito ma nella sostanza quello che mi preme dire è: vada per i prodotti commerciali ma che siano basati su standard aperti per non creare monopoli che strozzano l'economia e portano le multinazionali a predare l'ambiente delle piccole software house con la tecnica dell'abbracciare\soffocare\distruggere.
Finché le cose continueranno con questo andazzo, condivido l'atteggiamento talebano di chi si batte per un deciso cambio di rotta anche a rischio di apparire ottuso e rigido.
Da tempo nei miei computer ho inziato ad usare programmi free\open source o solo free proprio per non alimentare la tattica commerciale del programma ultima versione\craccato che contribuisce alla consolidazione di certi formati proprietari che si ritorcono di fatto contro di noi.
Mi fermo qui anche se la cosa mi accalora e vorrei continuare a parlarne, spero solo di essere stato chiaro...
è primavera finalmente! [:)]
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Re: Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda The Doctor » mar mag 04, 2010 8:32 am

Mi fermo qui anche se la cosa mi accalora e vorrei continuare a parlarne


Proseguo io [;)]

Una persona che sia un attivista del software libero dirà invece: “Il vostro programma è molto attraente, ma non può valere il prezzo della mia libertà, per cui devo farne a meno.


Questo è un passaggio che mi piace molto. Nella pratica, tanto per fare un esempio:

Ho delle foto e vorrei ritoccarle, ritagliarle, migliorarle

1) mi serve Photoshop (nome ormai entrato a far parte del gergo quotidiano) ma il costo della licenza è quasi 800€. Sono un professionista (fotografo, designer, eccetera)?

Si > Sono OBBLIGATO all'acquisto perché è il mio lavoro, faccio un investimento e poi lo usano tutti quindi anche io;
No > Sono un dilettante (magari esperto) ma mi serve e quindi sono OBBLIGATO a fare di tutto per averlo (sappiamo come...) e poi lo usano tutti quindi anche io;

2) sudo apt-get install gimp

Costo della licenza? Nessuno è software LIBERO;
Lo posso installare su un solo PC? No sei LIBERO di installarlo dove vuoi;
Gli aggiornamenti sono a pagamento? No sei LIBERO di aggiornarlo;

Photoshop è migliore di gimp? Certamente, ma non può valere il prezzo della mia libertà!
Ciao Nonno
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Re: Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda Pacopas » mar mag 04, 2010 11:35 am

The Doctor ha scritto:Photoshop è migliore di gimp? Certamente, ma non può valere il prezzo della mia libertà!

lapalissiano!

Considerando che il mio pensiero è riassunto dall'opinione di alex [;)]
Volevo aggiungere due esempi sparsi che vedo costantemente riproporsi.

1) Spesso un newbie pone la fatidica domanda. "devo fare questo cosa X qual è il miglior software anche a pagamento? " (già il porre questo tipo di domanda lo identifica come tale)
Arriva il professionista e/o il più esperto (che difficilmente sono la stessa tipologia di utenza) che risponde semplicemente "certamente Y proprietario"
Questo programma "Y", ammesso e non concesso fosse veramente in generale il migliore, non è il migliore in quel caso specifico.
Uno che deve imparare un software esempio per fare una gif, tanto può imparare gimp tanto photoshop. Consigliare il secondo è un gesto di pura incoscienza e questo si che è talebano.
Produrrai un utente che rimarrà al 90% dei casi comunque un mezzo nubbio o un po' più esperto.
Però sarà legato a vita ad un programma che imporrà uno standard a livello di formato, di guide reperibili, di fama di diffusione.
Praticamente sei un estremista del "Il Meglio" e neanche te ne rendi conto.
Provato sulla mia pelle, mi hanno consigliato fireworks (anni fa) e da allora ci sono legato... perché dopo, per pigrizia non essendo la tua passione ma un contorno alla tua passione... non cerchi di imparare nient'altro.
Lo ripeto: gli esperti hanno un ruolo decisionale FONDAMENTALE. non i niubbi, i quali tra poco li incolpiamo anche delle guerre puniche.

2) Il fatto che si possano scaricare dal p2p software facilmente (e qui il discorso che abbiamo fatto spesso anche io e te ssjx) ci fa fare un ragionamento errato e ci rende alfieri della controparte. quindi tu (come tutti noi) già sei schierato. ora ti stai solo chiedendo "da che parte sto?"
Se dovessimo pagarli i software ci chiederemmo "per fare una giffettina le spendo 800/1000 euro..." Rispondendoci "credo proprio di no, chissà se c'è qualche tool gratuito in giro." e il bello che conosco ancora gente che dice che imparare un programma è cultura informatica... quando sapere usare un programma è una conoscenza pratica! certo non cultura

3)L'ultimo ma il più importante... come dicevo in un'altra discussione con ninja
Formati, I FORMATI!!!

Chiunque fanboy Apple/Microsoft/Linux/Google/adobe/SUN se è un utente responsabile non deve cedere su questo punto:
I formati dei file devono essere liberi e aperti. PUNTO.

Prendiamo l'esempio di alex. Apple "mette in discussione Flash" per il web.
Schiere di fanboy spingono la decisione di apple sull'alternativa (h.264) perché all'atto pratico h.264 oggi è per vari motivi "migliore" (in quanto è supportato anche dal tostapane in HW... se non per altro).

Sempre il solito discorso, ma allora siamo cojoni (passatemi il termine). In futuro ci saranno le prossime generazioni che discuteranno ancora una volta di questo aspetto quando sarà h.264 ad essere obsoleto però ci siamo legati mani e piedi.

La risposta collettiva (ripeto se fossimo utenti di PC consapevoli) dovrebbe essere cara Apple/Microsoft/google/ecc ecc) spendete parte dei vostri soldi, fate un consorzio tipo il w3c o appoggiatevi ad uno esistente, se un formato è poco performante a vostro dire, lo si migliora o lo si sostituisce con un altro sempre libero.
"I video di iuutubbe voglio vederli un po meglio ma non al top! però devono liberamente vederli/condividerli/ascoltarli/copiarli tutti, io in primis
Voi lottate sul marcketing, l'esperienza utente, la snellezza e l'ottimizzazione. Io decreterò cosa reputo per me migliore. E lo userò/comprerò
"

Come dire, bisogna essere talebani ma nel principio, e non per la nostra vita informatica solamente, ma per la vita informatica globale.
Non possiamo solo lamentarci di IE/office/monopoli ms/apple/copyright/brevetti e poi non essere disposti nemmeno a schivare software che se ne fregano dei formati aperti e standard (devono avere entrambe le caratteristiche).

perché la libertà come amiamo ricordare termina dove inizia l'altrui e con un formato proprietario violentiamo quella altrui.

Anche perché "opensource" non vuol dire in senzo stretto usare il pinguino. Se sei un gamer esempio usa Win, lo capisco, ma comunica con gli altri in maniera pulita e open così altri non sono costretti dalla tua scelta

Ps
All'atto pratico utente Xp non un power user linux come chi mi ha preceduto. Per spiegare che si possono fare delle scelte... e iniziare a migliorare la situazione, anche consigliando questo piuttosto che quello, anche usando solo formati liberi, l'importante è che non ci limitiamo alla sola promozione, anche conservando parte del bagaglio software... in continua lotta per abbandonare questo sistema ... però... [acc2].
un mio commento su un ottimo articolo di zenith

pardon ho scritto troppo [:-H]
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Re: Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda ssjx » mar mag 04, 2010 1:09 pm

@Alex

giustissima osservazione... in effetti non avevo pensato alla cosa in termini di standard quanto piuttosto solo come software in se ..... da questo punto di vista inutile dire che mi trovi schierato praticamente quasi in prima linea (quasi perché non essendo programmatore posso solo operare come "evangelizzatore" ) ..... in particolare il discorso HTML5 è una delle questioni a cui tengo di più ma, ad essere sinceri, comincio a temere il peggio a meno di una potente scesa in campo di Google (che diciamoci la verità: questa volta è il più potente alleato che si possa desiderare)

Per quanto riguarda il semplice discorso software invece non riesco ad essere altrettanto d'accordo. Fermo restando che il discorso standard è per me inviolabile, perché dovrei poi rifiutare a priori un ottimo software aderente (quindi tralasciamo la politica MS) agli standard solo perché closed source ed a pagamento? OK se fosse Free Software sarebbe anche meglio (per il mondo, per gli sviluppatori, non per me comunque, almeno non direttamente) ma non riesco a chiudermi a riccio come vorrebbe Stallman

Esempio pratico, Opera: software closed e fino a poco tempo fa a pagamento. Ma allo stesso tempo il più fedele all'ideale di Web Libero e pura aderenza agli standard (quella proprietà non è ancora standard? allora non c'è posto nel nostro software)... perché quindi un utente non dovrebbe usarlo?


E' chiaramente una questione complessa ma a pensarci in effetti mi sento molto più vicino all'entusiasta che all'attivista [uhm]
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Re: Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda ssjx » mar mag 04, 2010 1:11 pm

maledetto Paco, perché posti in contemporanea? :P .... vado a leggere
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Re: Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda Pacopas » mar mag 04, 2010 1:40 pm

ssjx ha scritto:maledetto Paco, perché posti in contemporanea? :P .... vado a leggere

oddio proprio in contemporanea... [:D]

software aderente (quindi tralasciamo la politica MS) agli standard solo perché closed source ed a pagamento?

questo è il punto cruciale. Stallman è un purista. Torvalds meno.

tu fai una importante precisazione conforme agli standard.
Ora il discorso pratico che riflette le due scuole di pensiero è:
Il purista ti dice. ricordati che senza i sorgenti (e i permessi) tu non solo non puoi modificare e migliorare il software ma sopratutto, non sai al 100% cosa il software fa. Ci dobbiamo fidare, se si fino a che punto, e le altre mie libertà come redistribuzione ecc ecc? No grazie.
Infatti lui parla di "utilizzare il nostro modello di sviluppo"

Linus è un po' più pratico, accordi commerciali ecc ecc
Però fondamentalmente devi essere disposto ad abbandonare il software appena cambia politica, ora ti chiedo è una cosa possibile praticamente, dopo che hai basato il tuo business su quel software? dopo che sai usare bene quello? è come minimo molto difficile... la MS e il suo lock-in insegnano.

Quindi si evita perché non ci sono garanzie che non ti sodomizzino solo dopo averti intrecciato mani e piedi... ecco perché si consiglia di evitare... di chi ti fidi?

Tu pensi ad opera, ma con tutto il rispetto opera è una nicchia, anche apple finchè era relegata al 15% di SO faceva la paladina. ora che domina sul mobile invece... dichiara le guerre... sai com'è prima o poi la storia deve insegnare
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Re: Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda ssjx » mar mag 04, 2010 2:16 pm

Pacopas ha scritto:
ssjx ha scritto:maledetto Paco, perché posti in contemporanea? :P .... vado a leggere

oddio proprio in contemporanea... [:D]

[acc2] .... in effetti avevo aperto la pagina molto tempo prima di scriverci (e allora maledetto "multitasking" [:D] )


Per il resto condivido ideologicamente, ma nella pratica seguo il modello Linus (e sottolineo il sempre pronto ad abbandonare)
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Re: Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda ste_95 » mar mag 04, 2010 2:36 pm

Pacopas ha scritto:il bello che conosco ancora gente che dice che imparare un programma è cultura informatica... quando sapere usare un programma è una conoscenza pratica! certo non cultura

Questo è palese [:)]

Lasciatemi dire la mia anche se relativamente giovane.
La filosofia di Stallman è giusta fino ad un certo punto. Secondo me è giusto che si paghi per avere un servizio, così come accade nella vita reale, deve accedere anche quella un po' più laterale, altrimenti torneremmo nel medioevo quando si usava il baratto. È giusto essere pagati. A me pure quando vado da gente che non sono proprio amici cari a mettere a posto le macchine, mi danno qualcosa. Ma visto che almeno per il momento non ci devo vivere, sono onesto. Ed è giusto così, secondo me. L'importante è essere onesti, non chiedere una fucilata di soldi per una troiata. perché sai, Microsoft ed Apple qui sono sulla stessa barca: fanno pagare una marea di soldi, perché si parte dai 150€ per i prodotti MS fino ai... cosa saranno... 400 per i Mac? E ca**o ho capito che ci hai lavorato, speso del tempo e pagato i dipendenti, ma mi sembra un po' esagerato!
Equilibrio: la parola chiave è equilibrio.
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Re: Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda M@ttia » mar mag 04, 2010 2:37 pm

ssjx ha scritto:(e allora maledetto "multitasking" [:D] )
Se Steve Jobs leggesse questo forum, verresti immediatamente assunto come vice-CEO! [:D]
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Re: Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda Pacopas » mar mag 04, 2010 4:36 pm

ssjx ha scritto:Per il resto condivido ideologicamente, ma nella pratica seguo il modello Linus (e sottolineo il sempre pronto ad abbandonare)

Posso condividere però dico che a livello personale non professionale è più semplice (ma in alcuni casi non tanto) essere pronti ad abbandonare, a livello aziendale professionale può essere praticamente impossibile. classico esempio la PA italiana. [sh]
Ma un esempio che può venirmi in mente una serie di documenti o mail che sono state archiviate e formattate secondo una specifica prima utilizzata da un programma chiuso ma freeware poi rese illeggibili perché il programma diviene a pagamento. Tu cosa faresti perderesti tutta la corrispondenza mail o i documenti? No pageresti/crackeresti il software ritornando inevitabilmente nella spirale che descrivevo prima.
Esattamente cosa è successo per il formato .doc prima word era nativo in windows... nella storia c'è tutto [:D]

ste ha scritto:Secondo me è giusto che si paghi per avere un servizio, così come accade nella vita reale, deve accedere anche quella un po' più laterale

In generale condivido il discorso, ma nel 3D specifico credo che non abbia colto il punto. [std]
Hai parlato di cose abbastanza diverse sia concettualmente che praticamente; una cosa è il servizio (come potrebbe essere l'assistenza) infatti sia Stallmann che Linus non hanno problemi a riguardo (Red Hat insegna) oppure essere pagato per il lavoro svolto, un programmatore infatti (esempio chi lavora al kernel nella fondazione Linux) è regolarmente stipendiato per il suo tempo e quindi lavoro.
Come sarebbe il tuo caso personale.

Un'altra cosa invece è il software prodotto. Cioè una cosa che a livello di leggi di mercato teoriche (in quanto riproducibile all'infinito) non dovrebbe essere pagato. E' un sistema tecnicamente sostenibile quello di Stallmann che si scontra con lo scopo di lucro non di profitto. Facciamo attenzione, è importante!
E' un modello per il quale tu paghi il programmatore per farti un programma, lui te lo fa quindi non lo fa gratis. poi però te lo da in licenza GPL o anche meno libere ce ne sono tante ma pur sempre discretamente libere.

Così accade che tu non sei legato più a lui come figura professionale, che è stata regolarmente pagata per il lavoro svolto, ma hai il tuo software e ci fai cosa ti pare anche redistribuirlo gratuitamente. Va da se che ogni aggiunta che un'altra azienda vuole fare, pagherà per altro tempo che il programmatore impiega per farla. e così via. quindi non si tratta di essere o non essere pagati, la suddetta è una visione distorta che si tende a promuovere da chi per motivi di lucro e monopolio cerca di nascondere alcuni vantaggi di questo approccio... ossia quello che tu cerchi l'equità.

Detto questo io posso anche comprendere all'atto pratico (NB il mondo non è utopia [:D] ) che un professionista di alto livello che usa software di nicchia utilizzi software che paga, questo software non sarebbe software-libero ma open source potrebbe esserlo, concepisco persino che le case produttrici sviluppino del software chiuso e a pagamento. e che a causa delle leggi di mercato e per rientrare nelle spese vista la scarsa richiesta di assistenza lo facciano pagare e anche adeguatamente. (NB sempre il discorso sui formati di esportazione resta indiscutibile!)
è per l'uso domestico che oggi (a differenza maggiore che in passato) non c'è alcun bisogno di un sistema a licenze d'uso come quello attuale, e noi saremo sempre pirati senza scuse teoriche ne più ne meno.

Se siamo liberi e difendiamo tale libertà dobbiamo difenderla anche quando la applicano secondo le leggi vigente gli altri.
Quindi dire che un software commerciale è caro non ha senso, e poi non sono così cari per il vero target a cui puntano, sono cari per chi lo usa senza averne bisogno.
E' importante capirlo.

infine ultima sfumatura non so bene a cosa ti riferisci ma i software apple sono molto meno cari di quelli MS che hanno prezzo imbarazzanti. [:)]
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Re: Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda ste_95 » mar mag 04, 2010 5:25 pm

Pacopas ha scritto:infine ultima sfumatura non so bene a cosa ti riferisci ma i software apple sono molto meno cari di quelli MS che hanno prezzo imbarazzanti. [:)]

Potrei sbagliarmi, è probabile, ma come si spiegano i 1000 euro di macchina Mac?
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Re: Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda Pacopas » mar mag 04, 2010 5:40 pm

ste_95 ha scritto:Potrei sbagliarmi, è probabile, ma come si spiegano i 1000 euro di macchina Mac?

ahia! ma fai un discorso un po' vago, così mi tocca per amore del vero difendere la apple. [dry]
Prima parli di software... poi mischi due modelli di business totalmente differenti che si sfiorano solo ed esclusivamente per il campo di utilizzo.
ora parlarne in lungo e in largo mi toccherebbe divagare completamente in OT

sintetizzando

Convinciamoci che la Apple è come la Dell, l'hP, la Sony Vaio assembla personal computer personalizzati e monta software ottimizzato per la piattaforma.
Non è come la Microsoft che è una casa produttrice software.

Però pagato l'Hw e il lavoro di ottimizzazione fatto, la ricerca del design e tutto ciò che un mac offre il software lo paghi poco.
Mac OS X 10.6 Snow Leopard costa 30 euro, Win7 home premium costa 90
Tre volte tanto e ti ho messo la versione più economica

il Mac fornisce un corredo software completo per uso domestico la MS ha molte lacune dopo una istallazione standard da cd... quindi devi prendere e cercare altro software

Insomma il punto è, bisogna vedere un quadro completo e non affidarsi a impressioni o un po' di fanboysmo [rotolo]
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Re: Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda ste_95 » mar mag 04, 2010 5:47 pm

Mille grazie dei chiarimenti Paco [:)]
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Re: Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda riise90 » mar mag 04, 2010 6:22 pm

Secondo me l' open source può essere capito solo da chi è dentro l' informatica ed è per questo che , sempre secondo me, purtroppo, non avrà successo. La maggior parte delle persone che usano il pc lo utilizzano per navigare e chattare: l' informatica vera la toccano di striscio, per loro non è una cosa importante. Quindi discorsi del tipo “Il vostro programma è molto attraente, ma non può valere il prezzo della mia libertà, per cui devo farne a meno. Piuttosto darò il mio supporto ad un progetto che sviluppi un'alternativa libera.” verrebbero considerati ridicoli: non gli verrebbe mai in mente di accostare un concetto importante come quello di libertà a qualcosa, secondo loro, di secondario come i software.
L'albero della libertà deve essere rinvigorito di tanto in tanto con il sangue dei patrioti e dei tiranni. Esso ne rappresenta il concime naturale.
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Re: Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda Pacopas » mar mag 04, 2010 6:26 pm

ste_95 ha scritto:Mille grazie dei chiarimenti Paco [:)]

oilà! figurati ste! mi fa sempre piacere parlarne e che in questo 3D sarebbe un po' OT (perché il discorso è lungo e vario non per altro) e poi non mi va di difendere eccessivamente Apple la cui politica a differenza del passato sta cambiando in una rotta che a me piace poco. Poi ripeto le scelte software sono scelte personali, io non ho intenzione di evangelizzare nessuno, riporto solo le mie opinioni [std]

edit.
@riise condivido molto il tuo discorso, perché è crudo ma è reale, per questo nel mio primo intervento sottolineavo l'importanza fondamentale di chi consiglia e non del novizio, che si affida ai consigli dell'amico esperto [:)]
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Re: Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda ssjx » mar mag 04, 2010 6:31 pm

@ Pacopas
tutto giusto (e mi hai anche aperto gli occhi su un modello di business a cui in effetti non avevo mai nemmeno pensato... ed in realtà è anche il più logico visto che è quello che viene usato in qualsiasi altro campo esistente), ma anche tu cadi un attimo in una semplificazione che confonde un po' le acque:

Pacopas ha scritto:Posso condividere però dico che a livello personale non professionale è più semplice (ma in alcuni casi non tanto) essere pronti ad abbandonare, a livello aziendale professionale può essere praticamente impossibile. classico esempio la PA italiana.
Ma un esempio che può venirmi in mente una serie di documenti o mail che sono state archiviate e formattate secondo una specifica prima utilizzata da un programma chiuso ma freeware poi rese illeggibili perché il programma diviene a pagamento.
Tu cosa faresti perderesti tutta la corrispondenza mail o i documenti? No pageresti/crackeresti il software ritornando inevitabilmente nella spirale che descrivevo prima.

Come dicevo sopra tutte le mie considerazioni partono dal presupposto che i formati siano sempre e comunque aperti e standardizzati [;)]
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Re: Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda Pacopas » mar mag 04, 2010 6:45 pm

ssjx ha scritto:Come dicevo sopra tutte le mie considerazioni partono dal presupposto che i formati siano sempre e comunque aperti e standardizzati [;)]

Sono convinto che parti da questo presupposto, conoscendoti [^] , non rispondevo nello specifico a te, ampliavo solamente il discorso perché utenti meno attenti di te per gli standard purtroppo non fanno questa distinzione e poi si ritrovano legati. perché il punto della questione come sai non è la parola "standard" ma "aperto ossia libero."

Cosa che, come dicevo, è successa per il .doc che è alla fine uno standard ma chiuso e proprietario.
e le aziende tendo no sempre (sopratutto alcune, e sopratutto in passato) a rilasciarlo prima gratis, diffonderlo e poi chiedere la "tassa"
cosa che potrebbe accadere per h.264 ora è gratis ma domani? e poi che si fa si torna ai tempi che FF e opera non possono vedere youtube?
come si fa a rischiare?

so che le tue scelte personali sono molto accorte [std]

Per il business è esattamente la mia conclusione quando ci ho riflettuto.
Negli altri campi è esattamente così, perché non dovrebbe esserlo nel campo informatico? chissà [boh]

edit: ho riletto i miei messaggi a volte do del tu all'interlocutore, è una prassi, mi lego al discorso e/o topic postato per svilupparlo non è mai, come è mia abitudine, avercela in senso stretto con qualcuno di voi. [^]
alla fine... ogni uomo considera i limiti della propria visione personale come i limiti del mondo...
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Re: Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda The Doctor » mar mag 04, 2010 6:58 pm

Secondo me l' open source può essere capito solo da chi è dentro l' informatica ed è per questo che , sempre secondo me, purtroppo, non avrà successo. La maggior parte delle persone che usano il pc lo utilizzano per navigare e chattare


Vorrei gettare benzina sul fuoco per porre delle domande: [:)]

  1. perché molte persone che comprano un netbook con GNU/Linux la prima cosa che fanno è formattare ed installare XP o altro S.O. Windows?
  2. perché installare un S.O. Windows se ci devi navigare e chattare, controllare la posta elettronica, Facebook, scaricare (legalmente)?
  3. perché mettere un S.O. Windows che ti fa girare il netbook più lento e ti si impesta di virus anche da spento?

Non c'è bisogno di capire l'Open Source, ma c'è bisogno di più informazione e di sfatare i luoghi comuni come Costa Zero = Vale Zero, Linux = Smanettone, Ubuntu = Luogo della Sardegna (splendida) eccetera. Informare, documentare, provare, valutare, scegliere. Chi usa un PC dovrebbe sapere che molte cose che paghi puoi averle gratuitamente, ma c'è troppo ostruzionismo purtroppo. Io sono uno di quelli che crede nell'Open Source e nei sistemi GNU/Linux (non si era capito...) ma lungi da me il voler convincere chicchessia. [;)]
Ciao Nonno
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Re: Sulla filosofia di Stallman

Messaggioda Al3x » mar mag 04, 2010 7:27 pm

The Doctor ha scritto:Non c'è bisogno di capire l'Open Source, ma c'è bisogno di più informazione e di sfatare i luoghi comuni...

condivido, e qui torniamo all'aspetto culturale e al fatto che il discorso di risee è giusto se riferito alla genereazione di cariatidi e alla massa di utonti che non hanno la minima idea di cosa accade di fronte a loro quando sono al computer.
E' un processo lento ma sono certo che sia l'industria che i giovani consumatori del futuro andranno sempre più verso l'open ma non perché è fico bensi perché sarà una cosa familiare di cui hanno sentito parlare fin da piccoli. Bisogna offrire alternative, parlarne e discuterne, solo così è possibile il cambiamento e la consapevolezza.
Un mondo con solo WIndows sarebbe come se, tanto per fare un esempio banale, avessimo in commercio una sola marca di automobili o di telefonini, non mi pare un granché come prospettiva...
è primavera finalmente! [:)]
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