Scritto da Raulken e Postato il Domenica, 25 aprile @ 09:12:27 CDT di Raulken
Le nuove norme in materia di legittima difesa scattano quando c'è violazione di domicilio da parte del malvivente che minaccia l'incolumità di persone e cose.
<b>Approvato in Commissione Giustizia </b>il ddl che consente l'uso di armi quando c'è violazione di domicilio ed è minacciata l'incolumità di persone e cose
Le nuove norme in materia di legittima difesa scattano quando c'è <b>violazione di domicilio da parte del malvivente che minaccia l'incolumità di persone e cose.</b>
A spiegare il provvedimento licenziato dalla commissione Giustizia di Palazzo Madama è il senatore Furio Gubetti di Forza Italia che lo scorso anno presentò il ddl che nelle ultime settimane ha imboccato il «binario veloce» per una serie di fatti di cronaca nera che hanno emotivamente coinvolto l'opinione pubblica.
La legge è stata approvata con i voti della maggioranza, contro DS e Verdi, astenuta la Margherita e, a titolo personale il diessino Giuseppe Ayala.
Per domicilio, oltre alla propria casa, si intende anche tutti i punti comuni condominiali e così le nuove norme in materia di legittima difesa si avranno in caso di aggressione in ascensore, box auto, garage, cortili interni, rampe di scale.
Domicilio sono anche negozi, uffici ed ogni esercizio commerciale collocato in immobili.
L'uso delle armi per difendere la propria incolumità, anche sessuale, o quella di beni è possibile se il malavitoso non desiste e resta il pericolo di aggressione.
Quindi <b>non sarà possibile</b>, ad esempio, inseguire un rapinatore fuori da una gioielleria e sparargli.
La nuova legge rende poi automatico il <b>«rapporto di proporzione»</b> il che significa che è superato la proporzione del tipo di arma: così <b>se il malavitoso aggredisce con un coltello o a mani nude ci si potrà difendere con un revolver.</b>
Soddisfatto il ministro Castelli, che nei giorni scorsi aeva sollevato la questione della legitima difesa: «Mi pare che questo provvedimento tenga ben presente i due aspetti da tutelare, e cioè lo stato d'animo dell'aggredito e il luogo dove avviene l'aggressione».
E ancora: «È giusto tener presente lo stato d'animo della vittima, visto che poi questa rischia di andare incontro a sentenze pesantissime. Conosco personalmente chi è stato condannato a 10 anni di carcere in primo grado per essersi difeso da un'aggressione.
Ma anche il luogo dove questo avviene è importantissimo.
Pensate ad un'abitazione di notte. È impensabile pretendere che in una situazione di questo tipo una qualsiasi persona sia in grado di valutare l'entità dell'aggressione, cioè se chi entra in casa di notte sia armato di una pistola o di una semplice spranga...».
Fonte: Panorama