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Questa mattina l'amico Daniele Minotti è tornato dalle pagine di PuntoInformatico sull'ormai arcinota questione della declaratoria di illegittimità della disciplina italiana relativa all'obbligo di apposizione del contrassegno SIAE sui supporti contenenti opere dell'ingegno.
Daniele commenta con la consueta sagacia, una bella Sentenza della Corte di Cassazione Penale nella quale i giudici di legittimità dicono a chiare lettere che, dopo la decisione della Corte di Giustizia dell'Unione Europea - che si deve all'arguzia di Andrea Sirotti Gaudenzi - l'obbligo di apposizione del bollino SIAE non può essere opposto ai privati né in sede penale né in altra sede in quanto le norme che lo contemplano sono state approvate attraversom un processo viziato ed illegittimo.
Lo stesso Daniele nel suo articolo di questa mattina trae dalla decisione dalla combinazione della decisione della Cassazione e dalla Sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea un primo corollario: NON E' PIU' OBBLIGATORIO APPORRE I CONTRASSEGNI SIAE SUI SUPPORTI CONTENENTI AUDIOVISIVI, BANCHE DATI E SOFTWARE.
Ma vi è un altro corollario che, a mio avviso, può essere fatto discendere dalla combinazione dei principi sanciti nelle due richiamate decisioni: TUTTI COLORO CHE HANNO SIN QUI VERSATO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO ALLA SIAE PER ACQUISTARE I BOLLINI POTREBBERO RICHIEDERNE LA RESTITUZIONE IN QUANTO LA DISPOSIZIONE DI LEGGE IN FORZA DELLA QUALE SI SONO VISTI COSTRETTI A PROCEDERE A TALE ACQUISTO ERA ED E' ILLEGITTIMA.
In SIAE continuano, ovviamente, a vendere contrassegni, ad esigerne l'acquisto ed a ricordare che non farlo espone a pesanti sanzioni ma non è facile comprendere su quale presupposto, oggi, ciò avvenga.
Certo non sulla base dell'isolata pronuncia dei giudici del Tribunale di Palermo che la Società Italiana Autori ed Editori continua ad ospitare in home page con gesto che, oggi, risuona a metà strada tra un auspicio (per lei) ed un ammonimento (per gli altri)!
Qualche anno fa, accadde una vicenda analoga in relazione alla concessione governativa che lo Stato Italiano esigeva all'atto dell'iscrizione di una società nel registro delle imprese…poi intervenne una Sentenza interpretativa della Corte di Giustizia proprio come quella del novembre 2007 e l'Erario dovette restituire a tutti quanto a tale titolo incassato negli anni…
Questa volta come andrà finire?