La Commissione Europea presenta la nuova regolamentazione delle telecomunicazioni
Il commissario Ue sottolinea le deficienze del sistema italiano
Tlc, la Reding chiede separazione reti e bacchetta l'Italia: "Non c'è concorrenza"
Di conseguenza, i consumatori vengono penalizzati da tariffe eccessivamente alte
BRUXELLES - Una separazione funzionale delle
reti, un'Authority europea ed il dimezzamento dei mercati delle telecomunicazioni regolamentati. Sono le richieste principali contenute nel pacchetto adottato oggi dalla Commissione Europea a Strasburgo, per la revisione del sistema europeo delle telecomunicazioni la cui regolamentazione risale al 2002. Tra gli obiettivi principali della riforma, la tutela dei consumatori, che in diversi Paesi europei, tra i quali l'Italia, ha sottolineato il commissario Ue alle Tlc, Viviane Reding, sono penalizzati per la mancanza di vera concorrenza.
"Anche in Italia la mancanza di concorrenza effettiva penalizza i consumatori che in questa situazione sono i perdenti, pagando tariffe più elevate", ha affermato il commissario europeo nel corso della conferenza stampa in cui ha illustrato la riforma europea del settore varata oggi. Reding ha lamentato l'esistenza di "strozzature" che impediscono lo sviluppo della concorrenza soprattutto nel settore della telefonia fissa e in quello della banda larga.
L'Italia, dunque, secondo la Commissione, è tra i Paesi (insieme a Grecia, Malta, Polonia) rimasti indietro sul fronte della concorrenza. "Soprattutto nella telefonia fissa - ha detto Reding - la concorrenza nei vari Stati membri è ancora in fasce. Appena il 10% degli abbonati è legato a un operatore alternativo, mentre gli operatori incumbent rappresentano ancora quasi il 100% delle quote di mercato. Solo nel Regno Unito e in Danimarca si è iniziato a fare qualche passo nella direzione giusta. Ma c'è ancora molta strada da fare - ha aggiunto il commissario - anche nel settore della banda larga, dove gli incumbent rappresentano ancora circa il 55% del mercato".
Anche sul fronte della penetrazione della banda larga Reding mette il nostro Paese tra quelli in posizione da "fanalino di coda", sottolineando il gap ancora esistente tra le varie aree della penisola: "In Italia - ha spiegato - abbiamo una copertura del 100% nelle aree urbane, e appena del 50% fuori delle città. Vorrei che queste lacune non ci fossero, che questi buchi neri nella mappa europea della banda larga venissero meno".
La separazione delle reti, sia pure solo funzionale, non proprietaria, e sottoposta a diverse condizioni, prevista dalla riforma approvata oggi dalla Commissione, viene respinta dall'industria europea ex monopolista riunita in seno all'Etno che denuncia il rischio di un numero di licenziamenti tra i 600.000 e gli 800.000.
L'Authority europea di prossima istituzione combinerà le funzioni di due organismi esistenti, il Gruppo dei Regolatori Europei e l'Agenzia per la sicurezza delle reti e dell'informazione. Nel pacchetto ci sono infatti anche nuovi strumenti di lotta contro gli spam, i virus e altri attacchi informatici.
http://www.repubblica.it/2006/10/sezion ... g-tlc.html