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da The King of GnG » gio mag 03, 2007 12:27 am
NASA rethinking death in mission to Mars
Questo pezzo è MORTALMENTE interessante per me. La NASA sta incominciando a pensare come affrontare argomenti tabù come la morte o il sesso tra i membri dell'equipaggio di una eventuale missione su Marte.
Insomma, ci siamo quasi, e l'esplorazione dell'uomo dello spazio esterno comincia. Lasciando da parte Warhammer 40k (e per chi lo conosce basta una piccola citazione per capire), è una prospettiva esaltante e, appunto, di un interesse febbrile.....
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da Xero » gio mag 03, 2007 12:38 am
The King of GnG ha scritto:NASA rethinking death in mission to MarsQuesto pezzo è MORTALMENTE interessante per me. La NASA sta incominciando a pensare come affrontare argomenti tabù come la morte o il sesso tra i membri dell'equipaggio di una eventuale missione su Marte.
Insomma, ci siamo quasi, e l'esplorazione dell'uomo dello spazio esterno comincia. Lasciando da parte Warhammer 40k (e per chi lo conosce basta una piccola citazione per capire), è una prospettiva esaltante e, appunto, di un interesse febbrile.....
Capisco che sia un punto di vista trascurato, ma come mai "MORTALMENTE interessante"?
Non starai mica sperando che nel prossimo viaggio ipotetico di Gates nello spazio lo buttino di fuori!
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da Xero » ven mag 04, 2007 12:26 am
No aspettate, mi sa che si sta facendo confusione.
Sbaglio o l'argomento trattato sarebbe il rivedere l'etica in prospettiva Marte (cioè spazio in generale)?
O sto sbagliando tutto?
........edit......
Eccone una traduzione, così da chiarire di cosa si sta parlando.
Missioni spaziali - Un lungo viaggio per conquistare Marte, gli astronauti dovranno fare i conti con il sesso,la salute e la ...
La pianificazione della Nasa sui futuri viaggi su Marte, deve valutare e risolvere alcuni interrogativi che riguardano il futuro degli astronauti. Il mondo scientifico e l'opinione pubblica chiedono:
- il corpo di un astronauta morto durante il viaggio in missione spaziale su Marte, può essere eliminato, considerando che servono complessivamente tre anni per raggiungere Marte e ritornare sulla Terra?
- è giusto staccare la spina ad un astronauta gravemente malato che sta esaurendo ossigeno prezioso e sta mettendo in pericolo di vita gli altri astronauti che formano l'equipaggio?;
- la Nasa può impiegare il test del Dna per esaminare la salute dell'astronauta scelto per la missione per prevedere se può andare incontro, nel giro di tre anni, a una possibile malattia?
La Nasa ha progettato di far scendere nel 2025-2030, un equipaggio umano su Marte. In quest'ottica ha iniziato a valutare gli interrogativi che vertono su etiche spinose, descrivendole su un documento della Nasa. I medici e scienziati dell'agenzia spaziale americana, supportati da bioetici esterni, sperano di fornire adeguate risposte e soluzioni a molte di queste domande.
Il Dott. Richard Williams, responsabile ufficiale della Nasa: "Stiamo lavorando per sviluppare la componente etica di comportamento che dovranno assumere i comandanti ed i responsabili delle missioni spaziali, sulle difficili decisioni da prendere in avvenire".
Altro argomento caldo da valutare è quello del sesso: come far fronte al desiderio sessuale degli astronauti impiegati in una missione spaziale che può durare tre anni? Il sesso non è accennato nel documento della Nasa, viene considerato un argomento taboo. Il Dott. Richard Williams ha affermato che le domande inerenti al sesso nelle missioni spaziiali, non sono aspetti che riguardano il suo campo, quello della salute. L'argomento del sesso, dovrà essere valutato da altri settori scientifici della Nasa.
Paul Root Wolpe, bioetico dell'Università della Pennsylvania, consulente della Nasa dal 2001, spiega:
"Per il sesso, dovrà essere presa una decisione sugli equipaggi misti. Il documento della Nasa, al momento, fornisce dettagli solo su alcune politiche sanitarie, per esempio, come quella sulla quantità di radiazione a cui possono essere esposti gli astronauti nei viaggi spaziali (il rischio di cancro aumenta del tre per cento nell'arco di una carriera dell'astronauta) ed a quanto deve corrispondere il numero dei membri componenti la squadra d'astronauti in missione spaziale su Marte, per assicurare a tutti un periodo di riposo dopo 48 ore di lavoro.
Su altri argomenti etici come quello di disfarsi dei morti e staccare la spina agli astronauti seriamente ammalati, il documento sottolinea che la Nasa ha necessità di orientarsi su una politica che tratti l'argomento, considerando effettivamente la possibilità di rischi di morte degli astronauti, durante il viaggio in missione su Marte. Il problema è sottovalutato perché le missioni attuali permettono un ritorno a terra dell'astronauta ammalato. Questo non sarebbe possibile in una situazione di un viaggio su Marte: problematico un ritorno a Terra in tempi rapidi (servono tre anni per il viaggio andata e ritorno) e difficoltà anche sulle decisioni da prendere rapidamente per via del collegamento radio che impiega una mezzora per far giungere la domanda e spedire la risposta.
Gli astronauti che in futuro verranno impiegati in periodi di lunghe missioni sulla Luna e su Marte, dovranno confrontarsi con percentuali più alte sui rischi per la salute, causati dalle radiazioni, la perdita del tono muscolare, problemi alle ossa e problemi di natura psicologica, derivanti da lunghi periodi d'isolamento nello spazio. La Nasa, dal canto suo, dovrà valutare la necessità di sottoporre gli astronauti ad interventi chirurgici preventivi, per evitare emergenze mediche come quello che potrebbe manifestarsi per un attacco d'appendicite.
Nella pianificazione dei futuri viaggi su Marte, l'agenzia amaricana dello spazio, dovrà decidere il caso di imporre limitazioni sull'età degli astronauti e se questi, uomini e donne, in età riproduttiva, prima di partire in missione su Marte, dovranno riporre in una banca del seme, spermatozoi e ovuli per conservarli integri, considerando le possibili mutazioni genetiche che potrebbero subire esponendosi a radiazioni durante i lunghi viaggi spaziali.
In conclusione - sottolinea Il Dott. Richard Williams -, le tre tragedie più importanti della Nasa (17 astronauti morti nelle missioni Apollo 1, Challenger e Columbia), sono state causate da problemi tecnici e non da problemi di salute. La Nasa non ha mai abbandonato una missione per problemi di salute degli astronauti, problemi che hanno avuto i russi in tre episodi".
Sul tema etico, il pensiero dell'astronauta medico Story Musgrave, alla Nasa dal 1977, ha collaborato a 6 missioni spaziali:
"E' normale pensare che l'agenzia spaziale degli Stati Uniti, non sia adeguatamente preparata all'evento morte degli astronauti durante le missioni spaziali, questo perché nel passato non ha avuto occasione di preoccuparsi di queste problematiche. E' importante valutarle adesso, in previsione delle future missioni su Marte, il 2025-2030, non è così lontano".
Liberamente tradotto da Redorbit
Fonte: virtualblog.splinder.com
Ultima modifica di
Xero il ven mag 04, 2007 12:34 am, modificato 2 volte in totale.
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da The King of GnG » ven mag 04, 2007 12:33 am
Xero ha scritto:No aspettate, mi sa che si sta facendo confusione.
Sbaglio o l'argomento trattato sarebbe il rivedere l'etica in prospettiva Marte (cioè spazio in generale)?
O sto sbagliando tutto?
Beh no, si tratta in pratica di cominciare a pensare su come gestire alcuni problemi di natura etico/medica ecco, come la morte, la malattia terminale, le trombat....insomma, robe così.....
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da Xero » ven mag 04, 2007 12:38 am
The King of GnG ha scritto:@Xenius:
Letto l'articolo, vero?!?
Ho editato il post precedente aggiungendo appositamente una traduzione
The King of GnG ha scritto: Beh no, si tratta in pratica di cominciare a pensare su come gestire alcuni problemi di natura etico/medica ecco, come la morte, la malattia terminale, le trombat....insomma, robe così.....
Allora avevo afferrato il punto....
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da The King of GnG » ven mag 04, 2007 12:52 am
Xero ha scritto:Sai che figo tromb**e nello spazio
Seghe Galattiche
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