da bandrew » mer mar 14, 2007 3:03 pm
Essenzialmente la questione del diritto d'autore e più in generale del diritto industriale e della proprietà intellettuale è un trade-off tra tutela di chi innova o produce qualcosa di nuovo, e il beneficio che ne trae la società. Con trade-off (intraducibile) si intende il fatto che se aumenti una parte l'altra diminuisce e viceversa. Mi spiego meglio:
la tutela della proprietà intellettuale nasce per dare un giusto ritorno a coloro che hanno investito soldi e forze per creare appunto qualcosa di nuovo, sia esso un marchio, una canzone, un libro, un medicinale o altro, con differenze se l'oggetto della tutela è industriale o "autoriale". La tutela serve a ricompensare gli sforzi del creatore che ha l'esclusiva sulla creazione e ne prende i diritti. Ovviamente questa tutela limita il beneficio che ne trae la società, se non ci fossero limiti le creazioni sarebbero disponibili a tutti a costo zero e ognuno potrebbe fare ciò che vuole con la creazione, anche riprodurla e venderla. Con la tutela invece la società ha meno benefici in quanto una parte di essi sono di "proprietà" esclusiva del creatore.
Se si danno più diritti agli autori, alle case discografiche, ai produttori, si toglie una parte di beneficio comune ma si dà a coloro che professionalmente creano novità uno stimolo a farlo.
Se d'altra parte si tolgono completamente diritti agli autori la società avrà disponibile tutto e subito senza costo, ma nel lungo periodo nessuno creerà più nulla perché non ci ricava nulla.
La difficoltà sta nel trovare il giusto equilibrio (appunto il trade-off) tra le due forze contrapposte.
La mia opinionne è che oggi l'equilibrio sia fortemente sbilanciato verso tutele vecchie di anni costruite da lobby che selezionano cosa "vendere" senza alcuno scrupolo riguardo alla qualità. Il mercato in questo caso è monopolizzato e i diritti finiscono nelle mani di pochi, tra cui non figurano gli autori.
La soluzione non esiste, il copyright così com'è è ampiamente superato e non funziona più, bisogna trovare altre forme di stimolo all'innovazione che tolgano meno al bene comune. Un inizio è sicuramente il copyleft, l'open source, le creative commons, tutte nuove forme di tutela che limitano al minimo i danni e mantengono comunque un forte stimolo ad innovare perché comunque danno modo agli autori di ripagarsi le fatiche.
Con le cause contro i pirati non si ottiene niente, più si rimane ottusi e più le cose non cambiano.
AndreA