(ma non sanno proprio più cosa inventarsi....)
http://www.tgfin.mediaset.it/tgfin/arti ... 8973.shtml
Il fine giustifica i mezzi: è proprio il caso di scomodare la massima del Principe per commentare l’ultima operazione di comunicazione di Discovery Channel.
Che per pubblicizzare il reality “Dirty Jobs” è ricorso a un media davvero originale: la carta igienica.
L'iniziativa non ha mancato di suscitare i commenti entusiastici di numerosi blogger, i quali si sono scatenati a pubblicare la foto del rotolone e metterla in bella vista sui loro diari online, come prova di marketing alternativo.
A favore della strategia ha giocato il posizionamento del reality show, rivolto a un pubblico che ama gli eccessi e non teme i pericoli, come ricorda spesso il conduttore, Mike Rowe.
Il quale è diventato un vero eroe per milioni di telespettatori: ogni settimana, per sessanta minuti, mostra le peripezie di uomini e donne comuni alle prese con i loro lavori duri, al limite della sopportazione.
Lanciato in via sperimentale nel 2003 e trasmesso per tre puntate pilota, Dirty Jobs- dopo le insistenti richieste della gente- è stato ripreso nel luglio 2005 in forma di serial.
E i riscontri in termini di ascolti e notorietà non sono mancati, almeno negli USA, dove il reality è stato lanciato.
Per rafforzarne la conoscenza anche all’estero- soprattutto nel nord Europa, il mercato più vicino a quello americano- l’emittente poi ha pensato di ricorrere a media in grado di creare un passa parola a basso costo e alto impatto.
Di qui l'idea di puntare sull’adv “on toilet paper” nei locali pubblici della Svezia.
“Secondo molti studi ogni persona va in bagno sei volte al giorno- commentano dalla”Just Tilet Paper”, l’agenzia che ha curato l’operazione- quale strumento migliore della carta igienica per comunicare in maniera divertente ed efficace? Il nostro segreto è proprio questo: puntare su un oggetto che per forza di cose si è costretti a notare.”
Per capire che gli affari della Just Toilet vadano a gonfie vele, è sufficiente dare un’occhiata al sito, dove sono esposte le pubblicità realizzate.
“I nostri prezzi sono irrisori rispetto a uno spot tradizionale- sottolineano ancora i responsabili- solo 12 dollari per un pezzo da 500 fogli: il che significa arrivare ad almeno duecento potenziali consumatori in un momento in cui sono costretti a notare il messaggio”.
Una teoria che non ha lasciato indifferenti i produttori di Dirty Jobs, che hanno fatto del loro strumento l’icona della nuova pubblicità, tutta sostanza e poca forma.