E diamoci una calmata......
Il 19 febbraio 2007 Giornata della lentezza
Intanto ecco qualche consiglio pratico per introdurre l'arte della lentezza nella vita quotidiana, con gesti semplici e accessibili a tutti.
1) Svegliarsi un po' prima permette di farsi la barba, truccarsi e fare colazione senza fretta
2) Utilizzate le code, al supermercato o nel traffico per chiacchierare con il proprio vicino o per programmare una serata con amici
3) Imparate l'arte della cordialità, che va di pari passo con quella della lentezza, fermarsi a salutare la vicina di casa, entrare al bar salutando barista e cassiera...non vi ruberà tempo prezioso
4) Se possibile evitate di fare due cose contemporaneamente
5) Non iscrivetevi a corsi o palestre troppo lontani da casa
6) Utilizzate qualche volta anche il negozioetto sotto casa, senza stressarvi in grossi centri commerciali e se pensate di non avere niente in frigorifero non correte per forza a fare la spesa, arrangiatevi con ciò che avete
7) Di tanto in tanto utilizzate il week end per non fare nulla, oziate e godetevi la vostra casa
8) Concedetevi qualche passeggiata nel verde o anche per negozi, riimparate a sorseggiare il caffè al bar o a casa, a gustare un bicchiere di vino, o una fetta di torta, senza ingurgitare giù tutto di fretta
9) Non riempitevi di impegni e...
10) smettetela di ripetere "Non ho tempo"!
http://www.tgcom.mediaset.it/tgmagazine ... 7009.shtml
“La giornata è dedicata a quanti hanno la prepotente sensazione che il mondo giri troppo in fretta per rimanervi in equilibrio; un equilibrio che diventa sempre più precario per chi vive e lavora nelle nostre città, assecondando tempi tiranni con sforzi disumani”, dichiara Bruno Contigiani, presidente dell’Associazione L’Arte del Vivere con Lentezza (www.vivereconlentezza.it). “Non è necessario fermare il mondo e cercare di scendere: rallentare e riappropriarci del nostro tempo è possibile partendo da gesti anche piccolissimi del quotidiano, cosa che proponiamo di iniziare a fare dal prossimo 19 febbraio alle persone che riconoscono nell’affanno la regola delle proprie giornate”.