da Xero » dom dic 17, 2006 1:39 am
La faccenda è complicata, e non credo abbia senso discuterne in quanto il punto di vista morale è INDUBBIAMENTE l'esser contrario alla pena di morte.
1) La pena di morte è emblema degli istinti vendicativi dell'uomo, non frutto del raziocinio.
2) Uccidere un uomo non significa farlo soffrire, ma far soffrire i suoi parenti.
Mettetevi nei panni di una madre, che da dietro un vetro freddo, come il cuore di chi legifera in questo mondo del ca**o, è costretta ad assistere alla morte atroce di suo figlio, indescrivibile.
Ora mettetevi nei panni dell'uomo, trovarsi legato ad un lettino, in una stanza fredda come la morte, la SUA morte, con lo sguardo volto verso una parete insignificante...impotente...insignificante...il suo destino è li: in un ago, una siringa, una vena...un iniezione: è finita....
Cambiamo le prospettive: mettiamoci nei panni di chi ha assistito alla morte di un uomo per mano del condannato, rabbia, vendetta, crudeltà...
Ma da quanto gli istinti hanno il sopravvento sulla ragione in un ambito legislativo? Se così fosse, l'amore per la vita, il rispetto per la vita, sono sentimenti, istinti....perché non seguiamo questi di istinti?
Vogliamo punire chi sbaglia? D'accordo, sono il primo: lavori forzati, reclusione, ergastolo...vivere una vita di privazione TOTALE è molto più doloroso che non viverla affatto.
Ora mettiamoci nei panni dei potenti degli USA: "L'esempio di morte dev'essere un incentivo nello scoraggiare atti del genere".
Ma braaavi, avete tassi di criminalità urbana tra i più alti del mondo (se non IL più alto)
"L'applicazione dell'iniezione letale non funziona..."
Il metodo non funziona, ma non lo si cambia, piuttosto lo si giustifica in 1000 modi diversi.
"...ma può essere aggiustata"
l'unica cosa da aggiustare sarebbe la mentalità contorta di chi afferma ciò...
Non giustifico la Criminalità, ma la Ragione...
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«L'innovazione è una questione di priscio.» A. D'elia