Fortunatamente, la paura di vedersi propinare un film edulcorato visti i finanziamenti dei grossi studi (la Universal, per la precisione) sparisce ben presto durante la visione: qui il gore è tanto davvero, e gli zombi straziano e mangiano i vivi come e più dei tempi belli: non saranno il magico Tom Savini (che come al solito si conserva una parte nel film il mattacchione, questa volta come Zombi butterato e borchiato ), ma i make-up experts schifo non fanno
La colonna sonora purtroppo non è dei Goblin, quella di Zombi dell'85 è praticamente inarrivabile, ma questa ce la teniamo senza tanto penare: decente.
La storia: uhm, qui sono rimasto un po' perplesso, devo dire. Il pregio di Romero è sempre stato quello di essere un cinico, un lucido assassino della speranza ma anche un gran mattacchione (ancora ricordo le matte risate delle torte in faccia agli zombi nel supermercato alla fine di Zombi). La Notte dei morti viventi è stato l'inizio dell'orrore, Zombi la rappresentazione dell'illusione di poterlo ignorare e di vivere per sempre in un centro commerciale alimentato a energia atomica, la critica sociale (gli zombi che tornano, anche da morti, a far compere per soddisfare l'istinto che li muoveva da vivi) e, appunto, l'ironia mischiata al sangue e alle budella assortite. Il giorno dei Morti, B-Movie sottotono ma che a me piace un casino (colonna sonora inclusa!), mostra la fine di ogni possibile speranza, con pochi umani sopravvissuti che vivono sottoterra mentre cercano ancora di capire cosa succeda e come potervi porre rimedio, mentre i morti se li mangiano allegramente senza dover capire un bel niente......
Ora arriviamo a quello che Romero ha sempre considerato come l'Epilogo, la pietra Angolare della Tetralogia, il trionfo finale dell'essere zombi su una umanità incapace di sopravvivere a se stessa e di fronteggiare un orrore troppo grande e troppo profondo (i morti che ritornano in vita e si cibano dei vivi). Gli elementi ci sono tutti, a ben vedere: la città-roccaforte, i dissidi interni tra i pochi umani rimasti, l'illusione, ancora, di poter perpetrare il lusso ignorando la realtà, un nuovo germe di consapevolezza che nasce tra gli zombi che vogliono conquistare il diritto ad essere i nuovi padroni del mondo....
Il problema sorge, secondo me, con certi personaggi stereotipati come il belloccio protagonista, figaccione del cavolo che deve fare bella figura, quando negli episodi precendenti gli eroi erano quelli che sopravvivevano un giorno in più, e di solito venivano o mangiati o scappavano con la coda tra le gambe e assaliti da milioni di mani e bocche fameliche: qua il ritmo è troppo alto, gli zombi sono troppo "ANTAGONISTI" per essere un ORRORE AUTENTICO ED INSUPERABILE come erano in passato, trasformati da Romero, coscientemente credo, in veri e proprio Prolet dell'horror che portano con se rivendicazioni e consapevolezza di classe....
Insomma, per tirare corto (non so se s'è capito che l'argomento mi appassiona ): l'orrore c'è, i personaggi poco, e la storia non m'è piaciuta fino in fondo. La speranza, PURTROPPO, rimane ancora, con i protagonisti che scappano in Canada verso un posto dove "non ci sia gente"......mah, niente Olocausto Zombi neanche stavolta, sono deluso. Che sia il prologo di un nuovo e stavolta conclusivo capitolo della saga? Che abbiano proposto a Romero di fare un serial come Spider Man Harry -uff- Potter e similia? La cosa mi deluderebbe non poco, a dirla tutta.....
Giudizio complessivo: gustoso, gradevole, artisticamente inferiore ai precedenti, a tratti insoddisfacente, lascia l'amaro in bocca alla fine....
Se qualche estimatore del genere è interessato alla discussione si faccia sentire e mi dica il suo parere.....