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Povere vittime americane

Cinema, motori e problemi spirituali: il forum per tutto ciò che non è informatica.

Povere vittime americane

Messaggioda alb » sab set 03, 2005 8:34 pm

Mancava proprio un topic per ricordare le vittime dell'uragano katrina.
Ricordiamo come il paese più avanzato del mondo non sia in grado di far fronte ad una catastrofe naturale già preannunciata da gioni ma forse presa sottogamba. Ricordiamo che le vittime sono moltissime probabilmente più dell'11 settembre. Ricordiamo che un paese che fa da esempio per la sua civiltà avanzata in tutto il mondo, si ritrova a dover gestire una città che è peggio del far west e il caos e l'egoismo regna sovrano.
E adesso avanzo una polemica; possibile che la natura, che come dimostra l'evento ogni tanto si incazza, sia così sottovalutata dal presidente americano che non ha aderito al trattato di kyoto e che ha falsificato documenti che gli scienziati gli hanno presentato per evidenziare il problema inquinamento->surriscaldamento globale.
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Messaggioda Mica » sab set 03, 2005 9:12 pm

...e possibile che si parli del problema dell'inquinamento solo dopo grandi catastrofi, per poi ridimenticare il tutto?
Intanto gli integralisti vanno a nozze con questo disastro, parlando di vendetta divina....Mi piacerebbe vedere cosa dicono, se venissero colpiti a loro volta da un cataclisma naturale... :-|

Comunque sia, tanti sono stati i morti, ma le previsioni parlano di altri 6 possibili uragani entro la fine della stagione...
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Messaggioda thomas » dom set 04, 2005 12:58 am

Possibile poi che nonostante la sciagura in atto si trovi sempre il tempo e la voglia di fare polemica?
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Messaggioda alb » dom set 04, 2005 12:44 pm

Possibile poi che nonostante la sciagura in atto si trovi sempre il tempo e la voglia di fare polemica?

E' meglio stare zitti e dire non è colpa di nessuno?
Gli usa se ne strafregano della natura e nessuno ne parla, a me questo sembra un motivo per iniziare. Mi sembra pure normale, è succeso un grosso casino, cercare di capire perché avvenuto, cercare di capire se si poteva evitare e se qualcuno ha qualche responsabilità mi sembra d'obbligo.
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Messaggioda The King of GnG » dom set 04, 2005 5:15 pm

Uhm, problema complessissimo, il problema dei problemi, direi, lo sfruttamento della natura a totale uso e consumo delle caste dominanti (gli USA e stati-ancillari) della razza umana.....

Poi succede un disastro e uno dice subito "ecco, lo sapevo io!"....

Uhm, a parte che da un po' sono parecchio scettico sull'importanza dell'intervento umano sul fenomeno del surriscaldamento globale (cosa mai scentificamente dimostrata fino in fondo), e sul fatto che ci siano cose ben peggiori al mondo del CO2 (Aids in Africa, Bush, il terrorismo internazionale di matrice islamista, il divario tra ricchi e poveri, eccetera...), e ovvio che si cerchi di capire qualcosa che, per sua natura caratterizzata dalla imprevedibilità totale o parziale che sia, non può essere capita ma solo subita: lo spaesamento di fronte alla terra che trema, il mare che ighiotte la terra, i fragili edifici di una civiltà che crediamo avanzata, troppo avanzata per essere a rischio di cancellazione e di estinzione è una cosa che accomuna ogni singolo essere umano senziente, a qualunque angolo del globo.....

Francamente, ora come ora, sono troppo stanco per cercare spiegazioni....male che vada, tiro fuori il pollice e chiedo un passaggio alla prima astronave che passa da queste parti. Poi consulto la guida e mi rassicuro leggendo la scritta, in caratteri grandi sulla copertina: NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO! [:D]
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Messaggioda Mica » lun set 05, 2005 8:30 am

Uhm, a parte che da un po' sono parecchio scettico sull'importanza dell'intervento umano sul fenomeno del surriscaldamento globale

E' da un po' che ci penso anch'io...
La Terra ha da sempre avuto sbalzi continui di temperatura (glaciazioni-scioglimento dei ghiacciai-glaciazioni-scioglimento...) e sicuramente non viviamo affatto in un'epoca surriscaldata! Ben più alta è stata la temperatura in passato (tralasciando le migliaia di gradi del Pianeta in fase di formazione).
Eventi naturali quali Cicloni, Uragani, Terremoti, Tsunami hanno da sempre accompagnato la storia della Terra: non per niente abitiamo su un Pianeta "vivo" e in continua evoluzione!
Il punto è che se prima un ciclone passava su una prateria o una foresta, nessuno magari ci faceva caso...oggi quella prateria e quella foresta sono diventate una metropoli con milioni di persone...il risultato, dal punto di vista del genere umano, ha effetti ben diversi!

L'Uomo, forse, non sta cambiando il Mondo in cui vive...ma sta "solo" accelerando un processo Naturale (riscaldamento globale), con emissioni varie, buco nell'Ozono etc...
Io credo che il vero problema di oggi sia...(suspence...)....la deforestazione e la riduzione della biodiversità (estinzioni varie, sigh), unitamente all'eccessiva crescita della popolazione umana....
Una cosa è certa: la Terra, come ha fatto nei suoi milioni di anni di vita, troverà comunque un equilibrio...l'Uomo non credo (e francamente spero di no)
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Messaggioda kiaikido » lun set 05, 2005 12:24 pm

sono anni che vado dicendo le stesse cose e vengo massacrato dai benpensanti di turno, spero tu abbia le spalle forti !!!

[!!!] senza per questo dire che bisogna sbattersene e distruggere tutto, ovviamente, il buonsenso deve esserci sempre [!!!]
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Messaggioda Robinfly » mar set 06, 2005 6:52 am

Secondo me non c'e' da stare allegri. A lanciare l'allarme sono fior di scienziati. Se è vero che certi fenomeni si ripetono ciclicamente è anche vero che stiamo assistendo ad una accellerazione dei tempi nei quali questi fenomeni si verificano. E' questo che deve preoccupare.
Si, è vero, anche in tempi remoti la terra ha cominciato a riscaldarsi, l'Europa ad esempio era quasi tutta sommersa dal ghiaccio, e poi ad un certo punto questo ha cominciato a ritirarsi...pero' , quanti milioni di anni ci ha impiegato? Oggi noi possiamo notare cambiamenti di temperatura nel solo arco di una vita di un'uomo. Dobbiamo porci queste domande.

Chi studia gli uragani ha detto che mai come negli ultimi decenni questi fenomeni sono cresciuti sia come numero, intensita' e tempo di durata. Lo affermano dati alla mano, facendo un semplice confronto con cio' che avveniva nel passato.
Cio' e dovuto ad una maggior temperatura del mare e di certe correnti. L'uragano infatti nasce in mare, dall'acqua marina che evapora e questo fenomeno innesca una serie di spostamenti di aria che poi si trasformano in uragano. Piu' l'acqua è calda e piu' masse vengono chiamate in causa durante l'evaporazione, e quindi l'uragano sarà piu' potente e distruttivo.
Secondo me gli Usa cominceranno a pentirsi di non aver firmato il protocollo di Kyoto, loro sono responsabili di una consistente fetta di inquinamento, hanno dimenticato che la natura sa' vendicarsi anche su di loro, quando questi eventi cominceranno a ripetersi con maggior frequenza costringeranno il loro presidente a prendere provvedimenti. Noi eruopei ci siamo dimostrati molto piu' attenti e civili di loro per quanto riguarda la tutela dell'ambiente e del clima.
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Messaggioda The King of GnG » ven set 09, 2005 9:39 pm

L'URAGANO KATRINA CHE CANCELLA LA CIVILTA' - di Timothy Garton Ash

(tratto da "la Repubblica" di Giovedì 8 Settembre 2005)



PRIMA di passare alla prossima notizia del giorno facciamo tesoro della grande lezione che ci ha dato Katrina. Non riguarda l'incompetenza dell'amministrazione Bush, la scandalosa negligenza nei riguardi dei neri poveri in America, o la nostra impreparazione a fronte di grandi disastri naturali, benché siano tutti argomenti pertinenti.
Il grande insegnamento di Katrina è che la crosta di civiltà su cui camminiamo è sempre sottile come un'ostia. Una scossa e cadi giù, lottando con le unghie e coi denti per salvarti.
Siete del parere che i saccheggi le violenze e il terrore armato emersi nell'arco di ore a New Orleans non si verificherebbero mai nella gentile Europa civile? Rivedete la vostra posizione. E' successo qui, in tutto il nostro continente solo sessant'anni fa. Leggete le memorie dei sopravvissuti dell'olocausto o del gulag, quello che Norman Lewis scriveva di Napoli nel 1944 o il diario anonimo recentemente ripubblicato di una donna tedesca nella Berlino del '45. E' successo ancora in Bosnia solo dieci anni fa. E non si trattava neppure della "force majeure" di un disastro naturale. Gli uragani europei erano opera dell'uomo.
Il punto fondamentale è lo stesso: se vengono meno gli elementi base del vivere civile e organizzato - cibo, alloggio, acqua potabile, un livello minimo di sicurezza personale - nello spazio di ore torniamo ad uno stato di natura hobbesiano, alla guerra di tutti contro tutti. Alcuni, per qualche tempo, si comportano con eroica solidarietà; la maggioranza, per la maggior parte del tempo, si dà alla lotta sfrenata per la sopravvivenza personale e genetica. Pochi diventano temporaneamente angeli, i più tornano a essere scimmie.
Il termine civiltà, in una delle sue più antiche accezioni, si riferiva al processo di civilizzazione dell'animale uomo.
INTESO, presumo, nel senso di giungere al comune riconoscimento della dignità umana, o quanto meno a considerare tale riconoscimento in linea di principio auspicabile (come fece il proprietario di schiavi Thomas Jefferson, pur non mettendo in pratica ciò che predicava) . Leggendo Jack London l'altro giorno, mi sono imbattuto in un termine inconsueto: decivilizzazione, ossia il processo inverso, per cui gli individui cessano di essere civili e diventano barbari. Katrina rivela che la decivilizzazione è sempre possibile.
Ne dà segno anche la vita normale, di ogni giorno. Un buon esempio è la rabbia al volante. Oppure pensate a quello che succede quando un volo notturno ha ritardo o è cancellato. All'inizio, quell'involucro di distacco accuratamente salvaguardato che ci portiamo appresso nelle sale d'attesa dell'aeroporto si infrange lasciando spazio a barlumi di solidarietà. Lo sguardo di simpatia reciproca da sopra il giornale o lo schermo
del computer portatile. Poche parole di frustrazione condivisa o una battuta ironica. Spesso da questo scaturisce una più forte manifestazione di solidarietà di gruppo, diretta magari contro lo sfortunato personale del check-in della British Airways, della Air France o della American Airlines. (Individuare un nemico comune è l'unica strada certa che conduce alla solidarietà umana).
Ma poi serpeggia voce di qualche posto vuoto su un altro volo al gate 37. Crollo immediato della solidarietà. Gli angeli diventano scimmie. Gli infermi, gli invalidi, gli anziani, le donne e i bambini rimangono indietro nella fuga precipitosa. Uomini in abito scuro, laureati ad Harvard o a Oxford, che a tavola hanno un comportamento impeccabile, si trasformano in gorilla lanciati alla carica nella giungla. Quando, debellata la concorrenza a suon di gomitate, ottengono la carta d'imbarco, si rifugiano in un angolo, evitando gli sguardi degli altri. I gorilla che hanno conquistato la banana. (Credetemi, parlo con cognizione di causa, ho fatto parte anch'io della categoria). Tutto questo per evitare una notte all'Holiday Inn di Des Moines.
Ovviamente la decivilizzazione a New Orleans è stata mille volte peggio. Non posso fare a meno di avere l'impressione che ci saranno altri episodi simili, molti di più, man mano che ci inoltreremo nel ventunesimo secolo. Sono troppi i grandi problemi che si profilano e che potrebbero spingere l'umanità a ritroso. Il rischio più palese è l'avvento di altri disastri naturali in conseguenza del cambiamento climatico. Se questo cataclisma verrà interpretato da politici americani come John McCain alla stregua di "un grido d'allarme" (per usare l'espressione trita cui indubbiamente ricorrerebbero), un avvertimento agli americani sulle conseguenze che comporta continuare a spandere biossido di carbonio,
incuranti del futuro, allora non tutto il male vien per nuocere. Ma potrebbe già essere troppo tardi. Se sono corrette le recenti indicazioni che non solo le calotte polari ma anche il permafrost siberiano si stanno sciogliendo, e che il disgelo produrrà a sua volta ulteriori emissioni di gas serra naturale, potremmo trovarci preda di un'inarrestabile spirale discendente. Se così fosse, se grandi aree del globo fossero flagellate da imprevedibili tempeste, alluvioni e mutamenti di temperature, quello che è successo a New Orleans sembrerebbe una bazzecola.
In un certo senso anche quelli sarebbero uragani ad opera dell'uomo. Ma esistono anche minacce più dirette, da parte di esseri umani contro altri esseri umani. Finora gli attacchi terroristici hanno prodotto indignazione, paura, qualche limitazione delle libertà civili (IL DATA RETENTION!!! N.B.KING) e gli abusi Guantanamo e Abu Ghraib, ma non
sono sfociati nell'isteria di massa o nella ricerca di un capro espiatorio. Da ultimo a Londra, capitale mondiale della flemma. Ma supponiamo che sia solo l'inizio. Supponiamo che i terroristi facciano esplodere una bomba sporca o persino un piccolo ordigno nucleare in una grande città. Che accadrebbe?
La pressione delle migrazioni di massa dal sud povero e sovrappopolato del pianeta al ricco nord ha quasi la forza di un'alluvione (non a caso i populisti antimmigrazione usano costantemente questa metafora). Se in conseguenza di disastri naturali o politici altri milioni di persone si mettessero in marcia i nostri controlli sull'immigrazione un giorno potrebbero rivelarsi come le dighe di New Orleans. Ma anche 'immigrazione attuale crea contatti, soprattutto tra immigrati musulmani e gli attuali residenti in Europa, che si stanno rivelando esplosivi. Che livello di civiltà manterremmo? A giudicare da come alcuni
europei e alcuni musulmani parlano gli uni degli altri vedo allungarsi l'ombra di una nuova barbarie europea.
C'è poi la sfida cui accennavo due settimane fa su queste colonne, rappresentata dall'inserimento delle grandi potenze emergenti, soprattutto l'India e la Cina, all'interno del sistema internazionale. Soprattutto nel caso cinese, in cui i leader tardo comunisti fanno ricorso al diversivo del nazionalismo per restare al potere, esiste il rischio di una guerra. Non c'è strumento più rapido e sicuro di decivilizzazione della guerra.
Lasciate quindi perdere lo "scontro di civiltà" di Samuel Huntington. Come recita il vecchio detto russo, è stato tanto tempo fa e comunque non era vero. A risco qui è semplicemente LA civiltà, la sottile crosta che stendiamo sul magma ribollente della natura , quella umana inclusa. New Orleans ha aperto un piccolo varco attraverso cui abbiamo intravisto cosa c'è sotto. "The Big Easy", la città facile, come è chiamata, ci ha fatto
capire come è difficile mantenere quella crosta.
In termini di monito politico possiamo considerare Katrina un appello a fare sul serio nell'affrontare queste minacce, il che significa che i grandi blocchi e le grandi potenze del mondo, l'Europa, l'America, la Cina, l'India, la Russia, il Giappone, l'America Latina, l'ONU, devono puntare ad un nuovo livello di cooperazione internazionale. Ma sulla base di un'analisi lucida potremmo azzardare una conclusione più pessimistica: che intorno all'anno 2000 il mondo raggiunse un apice nella diffusione della civiltà cui le generazioni future forse guarderanno con nostalgia e invidia.


Non ho altro da aggiungere se non che è un pezzo ben scritto e che trovo condivisibilissimo in ogni sua parte....
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Messaggioda Mica » sab set 10, 2005 10:34 am

In effetti fa pensare... [8)]
Bello!
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