Scoperta vasta rete di spionaggio elettronico in 103 paesi
Inviato: sab mar 28, 2009 9:52 pmScoperta una vasta rete di spionaggio elettronico in 103 paesi
Un gruppo di ricercatori canadesi ha scoperto una vasta operazione di spionaggio elettronico che ha sottratto informazioni riservate da computer governativi e di aziende private, incluso il Dalai Lama.
Nella relazione di prossima pubblicazione si legge che l'operazione è stata pilotota da computer con base in Cina senza peraltro poter provare un coinvolgimento del governo cinese.
In breve, le indagini condotte dai ricercatori del Munk Center for International Studies presso l'Università di Toronto ha portato alla conclusione che chi ha gestito l'operazione in due anni si è infiltrato in almeno 1295 computer in 103 paesi, tra cui molti appartenenti ad ambasciate, ministeri degli Affari esteri e di altri uffici governativi.
Sembra che gli obiettivi principali di questa rete battezzata GostNet, fossero oltre al Dalai Lama, i governi del Sud e del Sudest asiatico.
Dalle analisi effettuate sul malware, questo dimostra funzioni di controllo remoto che permetto il monitoraggio ambientale del locale dove si trova il computer infetto (accensione webcam, microfono) oltre a poter accedere e sottrarre file dal disco dell'elaboratore.
Mentre la polemica si allarga, il governo cinese nega ogni addebito condannando il cybercrimine. Ma due ricercatori dell'Università di Cambridge che hanno lavorato in Gran Bretagna nella parte delle indagini relative ai tibetani, nel confermare un coivolgimento cinese avvertono che la tecnica utilizzata da questo malware potrebbe in breve essere adottata dagli hacker (io li chiamerei cracker)
Fonte New York Times
L'articolo è in inglese, sono due pagine interessanti che ho tradotto (sperando di non aver commesso errori) e riassunto per coloro che trovassero difficoltà nel leggere l'articolo originale
Un gruppo di ricercatori canadesi ha scoperto una vasta operazione di spionaggio elettronico che ha sottratto informazioni riservate da computer governativi e di aziende private, incluso il Dalai Lama.
Nella relazione di prossima pubblicazione si legge che l'operazione è stata pilotota da computer con base in Cina senza peraltro poter provare un coinvolgimento del governo cinese.
In breve, le indagini condotte dai ricercatori del Munk Center for International Studies presso l'Università di Toronto ha portato alla conclusione che chi ha gestito l'operazione in due anni si è infiltrato in almeno 1295 computer in 103 paesi, tra cui molti appartenenti ad ambasciate, ministeri degli Affari esteri e di altri uffici governativi.
Sembra che gli obiettivi principali di questa rete battezzata GostNet, fossero oltre al Dalai Lama, i governi del Sud e del Sudest asiatico.
Dalle analisi effettuate sul malware, questo dimostra funzioni di controllo remoto che permetto il monitoraggio ambientale del locale dove si trova il computer infetto (accensione webcam, microfono) oltre a poter accedere e sottrarre file dal disco dell'elaboratore.
Mentre la polemica si allarga, il governo cinese nega ogni addebito condannando il cybercrimine. Ma due ricercatori dell'Università di Cambridge che hanno lavorato in Gran Bretagna nella parte delle indagini relative ai tibetani, nel confermare un coivolgimento cinese avvertono che la tecnica utilizzata da questo malware potrebbe in breve essere adottata dagli hacker (io li chiamerei cracker)
Fonte New York Times
L'articolo è in inglese, sono due pagine interessanti che ho tradotto (sperando di non aver commesso errori) e riassunto per coloro che trovassero difficoltà nel leggere l'articolo originale
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