Già finito ancora prima di cominciare?
Dopo l'annuncio dato al Midem Warner, Universal ed Emi sostengono
di non aver accettato il sistema per scaricare musica gratis legalmente
Qtrax, contrordine sul peer to peer
Tre major smentiscono gli accordi
<B>Qtrax, contrordine sul peer to peer<br>Tre major smentiscono gli accordi</B>
CONTRORDINE: Qtrax non parte. O meglio: il sito americano di peer to peer musicale gratuito e legale aprirà comunque i battenti, ma non ci sarà ancora la musica. Gli accordi con le major discografiche non sono stati firmati, e quindi il download della musica gratis non è ancora entrato nell'era della legalità. Il colpo di scena è avvenuto questa mattina, quando un comunicato ufficiale della Warner arrivava a gelare gli entusiasmi che ieri si erano accesi: "La Warner non ha autorizzato l'uso dei suoi contenuti per il servizio annunciato da Qtrax". E dopo la Warner anche la Universal e la Emi hanno negato di avere siglato accordi con l'azienda americana, affermando che le trattative sono tutt'ora in corso.
Abbiamo annunciato il lancio del nostro servizio al Midem", ha dichiarato Allan Klepfisz, presidente di Qtrax, "perché sapevano quale era il livello di supporto che avevamo da parte delle case discografiche. Chiariremo l'esatta natura di questo supporto tra breve tempo. E dato che siamo il primo servizio peer to peer legale che ha scelto di spendere quasi cinque anni per ottenere tutte le licenze necessarie, attiveremo il download solo quando avremo la firma definitive su ogni singolo contratto. Nel frattempo il pubblico potrà godere ugualmente delle alter funzionalità di Qtrax, caricando la propria musica nel browser, consultando i vasti e ricchi contenuti del sito, acquistando merchandising e biglietti di concerti, in una esperienza integrata di musica e browsing".
Aveva avuto troppa fretta Klepfsiz, insomma, nell'annunciare quella che sembrava essere la prima affermazione di un modello, musica gratis e soldi agli artisti e alle case discografiche attraverso la pubblicità, che in molti giudicano essere l'unico in grado di mettere un freno al download gratuito e illegale che domina oggi le reti peer to peer. Forse le case discografiche non sono ancora pronte, forse mancano i termini finali di un accordo che certamente è davvero difficile condurre in porto. Molti sono i "rumors" attorno ai motivi del fallimento odierno: il primo, è proprio quello sui drm, sulla possibilità per chi scarica la musica, di poter gestire i file liberamente, cosa sulla quale le major continuano a molti dubbi, anche se da qualche tempo hanno accettato di distribuire la loro musica in mp3 sul negozio on line di Amazon.
http://www.repubblica.it/2007/11/sezion ... rdine.html