Questa storia della violazione dei diritti d'autore è davvero odiosa.
Ed è anche giuridicamente inesatta.
Per cosa si violerebbe il diritto d'autore?
Principalmente audio e video.
Quello che però nessuno dice è che non è diritto d'autore ma è una royalty mancata alla casa produttrice.
Se un utente scarica una stagione intera di "smallville" non lede il regista, gli attori, gli sceneggiatori, i costumisti, i musicisti della colonna sonora (compositore e orchestrali) e via dicendo. Poichè a questi le royalies (cioè le percentuali sulle vendite) non arrivano. Molto semplicemente.
Le royalties le intasca la casa produttrice (poniamo la EMI per esempio per quanto riguarda la musica).
E quindi come mai tutto questo casino?
Proprio perché "lederebbe" un mancato introito (irrisorio a guardare i dati), le case produttrici si sono unite come una sola entità chiedendo al legislatore (non è solo un problema italiano quello del p2p ma mondiale) di obbligare ogni utente a pagare le royalties, pena la detenzione o, nei migliori dei casi, la multa salatissima.
I governi si sono ciecamente piegati confondendo (volutamente) il diritto d'autore e la preservazione dell'idea o dell'opera di un autore X con i mancati introiti delle case produttrici.
Se io scrivo una versione di una sonata Mozart elettronica e rivisitata con lo stesso titolo, devo pagare a un editore "x" che ne ha pubblicato la partitura una quantità di denaro "Y".
Mozart è morto la mattina del 5 dicembre nel 1791. Come potrei dannegiarlo? Come può un editore APPROPRIARSI dei diritti di pubblicazione di un genio della musica che è morto da 216 anni???
Siamo all'assurdo ed è una cosa preoccupante che nessuno si ribelli a questo.
Prendiamo la legislazione italiana.
PRIMA del decreto urbani era tollerato il download e la condivisione di musica, video e quant'altro SE non c'era lucro.
Se cioè io non vendevo una copia di qualcosa scaricata con p2p ero tranquillo poichè non avevo uno scopo di lucro (e cioè guadagno, soldi, danè, palanche, sold, vaini).
Avere una copia digitale di, poniamo, "2001 odissea nello spazio" non era diverso dall'averne una in Vhs. Cioè non punibile.
DOPO il decreto urbani la parola "scopo di lucro" è stata sostituita con il termine "profitto" volendo in questo modo ambiguamente estendere l'atto criminoso alla quasi totalità delle persone che posseggono un pc e una connessione veloce.
Per questa "dicitura" chi scarica con p2p un mp3 ha comunque un profitto, quindi è passibile di pena giudiziaria (oltretutto non è nemmeno un reato civile o amministrativo come dovrebbe essere ma un reato penale e anche questa è una cosa molto grave secondo me).
Io auspicherei per un ritorno alla legge precedente.
Se la gente scarica audio e video digitali lo fa anche perché i costi di questi materiali sono diventati scandalosamente e ingiustificatamente alti.
E in questi costi non ci sono guadagni per gli autori ma per i produttori, i distributori e i confezionatori (e gli enti, quelli si con scopo di lucro, come la SIAE che non si sa bene chi tutelino in realtà).
Scoccia molto e molti il fatto di rischiare la galera per mantenere il manager della sony che si fa i coca-party in limousine.
Qualcuno, come al solito, si arricchisce troppo e vuole arricchirsi ancora di più alla faccia dell'arte e dell'orginalità tutelata.
Un grande pubblicitario disse che il copyright è un'idiozia e chi ha idee e chi sa cosa sia l'arte non si cura certo del fatto che una idea gli venga rubata.
Sono due cose che non vanno molto assieme.
Sarebbe ora che gli industriali dell'intrattenimento se ne facciano una ragione e sappiano che c'è un limite anche ai loro guadagni che da onesti diventano da strozini.
The King of GnG ha scritto:P.S.Maroni parla parla, dice che scarica emmeppittré, ma alla fine se n'è stato bello zitto quando la sua maggioranza ha approvato la legge urbani.
Mandiamogli la finanza, poi vedi che zitto non sta. :-)