per avere accesso root ai file di sistema:
sudo nautilus
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Installiamo e configuriamo Samba in una rete Windows
Per condividere le risorse all'interno di una rete, nella quale ci sono anche macchine con Windows, utilizziamo Samba, un tool potentissimo che installiamo digitando da root:
yum install samba samba-common samba-client system-config-samba
Il primo ci fornisce il "SMB/CIFS Server", per fornire la condivisione ai client, il secondo una serie di files utili sia al server che al client, il terzo invece ci fornirà un insieme di files utili al "SMB/CIFS File System" di Linux per avere l'accesso alle risorse condivise. Preciso solamente che dopo l'avvento del CIFS, tutte le funzionalità di cui abbiamo bisogno, sono gestite dal kernel, non avremo quindi bisogno di nulla altro.
L'ultimo pacchetto installato è la GUI che ci permette di configurare Samba in modo intuitivo. Questo è possibile anche direttamente tramite il file /etc/Samba/smb.conf, che vedremo nella seconda parte della presente guida.
Per prima cosa dobbiamo attivare il servizio, lo facciamo posizionandoci nel menu Sistema->Amministrazione->Servizi e selezionando i servizi SMB e NMB, li avviamo con il pulsante in alto a sinistra, salviamo per renderli attivo durante il nostro prossimo boot, e usciamo.
La stessa cosa è fattibile anche da terminale:
/sbin/chkconfig --level 2345 smb on
/sbin/chkconfig --level 2345 nmb on
Il primo servizio si occupa di gestire le risorse condivise sul server Samba per i client SMB/CIFS.
Il secondo (Naming Service Component) -non critico- fornisce funzionalità varie, come il WINS ai client windows e il servizio di browser per l'elezione in LAN.
Samba è in piedi e pronto per essere configurato.
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L’installazione di VirtualBox su Fedora 15 non è così immediata, non basta scaricare il programma e installarlo, perché se così fate vi accorgerete che non parte, questo perché prima di installare VirtualBox bisogna preparare la macchina.
Quindi partiamo per punti in modo da non fare casino durante il procedimento:
Utilizziamo il terminale perché è più veloce e semplifica il procedimento, se avete difficoltà nell’uso non preoccupatevi, basta fare copia e incolla dei comandi che vi descriverò qui sotto.
Una piccola premessa, per capire, prima di incominciare, per chi non è molto pratico del terminale, il comando su ci darà i poteri di Super Utente e per verificare se siamo in modalità utente o super utente bisogna guardare il prompt dei comandi, cioè quello che c’è prima del cursore che lampeggia e se c’è $ allora siamo in modalità utente, se invece troviamo # allora siamo in modalità super utente.
1 – Quindi per prima cosa apriamo il terminale, e installiamo i pacchetti che ci servono per preparare la macchina, quindi scriviamo:
su (se ci verrà richiesta la password, inseriamola)
yum install -y kernel-headers kernel-devel dkms gcc
Così partirà la procedura di installazione e se ci vengono fatte delle domande rispondiamo si, questa procedura può essere fatta anche utilizzando Aggiungi/Rimuovi Software che troviamo nel menù Strumenti di Sistema.
2 – Bene ora la macchina è pronta per ospitare VirtualBox non OSE, a questo punto dobbiamo aggiungere i repository e poi installarla.
Quindi sempre da terminale digitate i seguenti comandi:
cd /etc/yum.repos.d/
su (se ci verrà richiesta la password, inseriamola)
wget
http://download.virtualbox.org/virtualb ... albox.repoexit
cd
3 – Ok adesso possiamo procedere con l’installazione, quindi sempre da terminale digitiamo:
su (se ci verrà richiesta la password, inseriamola)
yum install VirtualBox-4.0
Anche questa operazione, ovviamente, può essere fatta anche utilizzando Aggiungi/Rimuovi Software che troviamo nel menù Strumenti di Sistema.
4 – A questo punto non ci manca che abilitare le porte USB dando da terminale i seguenti comandi:
su (se ci verrà richiesta la password, inseriamola)
usermod -G vboxusers -a YOUR_USERNAME
dove YOUR_USERNAME è il vostro nome utente
[Oppure]
su (se ci verrà richiesta la password, inseriamola)
usermod -G vboxusers -a $USER
Perfetto se tutto è andato a buon fine riavviamo il pc e potremo goderci la nostra VirtualBox
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Inserire l'utente tra i sudoers
Questa prima personalizzazione ci consente di inserire il nostro utente tra gli utenti abilitati ad amministrare il sistema. Per fare ciò apriamo un terminale e diamo il comando:
su -
a questo punto diamo:
visudo
quando si sarà aperto il file cerchiamo le righe spostandoci con le freccie direzionali:
## Allow root to run any commands anywhere
root ALL=(ALL) ALL
premiamo i e aggiungiamo il nostro utente in modo da avere il file in questo modo
## Allow root to run any commands anywhere
root ALL=(ALL) ALL
utente ALL=(ALL) ALL
a questo punto premiamo in sequenza ESC : w q INVIO
Aggiornare il sistema
Aggiorniamo il nostro sistema con:
sudo yum update
Installare i repository RPMFusion
I repository RPMFusion consentono di poter installare moltissimi programmi, codec e altro che non è direttamente nei repository di Fedora. Prima di tutto importiamo le chiavi con:
sudo rpm --import
http://commondatastorage.googleapis.com ... -fedora-15sudo rpm --import
http://commondatastorage.googleapis.com ... -fedora-15NB: queste chiavi non sono quelle ufficiali, che non sono ancora state rilasciate, ma permetteno temporaneamente di utilizzare i due repository.
Configuriamo i due repository rpmfusion-nonfree-fedora e rpmfusion-free-fedora:
su -c 'yum localinstall --nogpgcheck
http://download1.rpmfusion.org/free/fed ... noarch.rpm http://download1.rpmfusion.org/nonfree/ ... h.rpm'e aggiorniamo il tutto:
sudo yum update
Installare Libreoffice
Installiamo la suite d'ufficio Libreoffice, un fork di OpenOffice, il cui sviluppo viene portato avanti direttamente dalla comunità con il comando:
sudo yum install libreoffice-core libreoffice-base libreoffice-calc libreoffice-draw libreoffice-impress libreoffice-langpack-it libreoffice-math libreoffice-pdfimport libreoffice-presentation-minimizer libreoffice-writer libreoffice-presenter-screen
Installare FlashPlayer
Installiamo il FlashPlayer che ci consente di vedere i video on-line. Prima di tutto scarichiamo il file:
sudo rpm -ivh
http://linuxdownload.adobe.com/adobe-re ... noarch.rpmimportiamo la chiave:
sudo rpm --import /etc/pki/rpm-gpg/RPM-GPG-KEY-adobe-linux
cerchiamo gli aggiornamenti:
sudo yum check-update
per la versione a 32 bit dare:
sudo yum install flash-plugin nspluginwrapper alsa-plugins-pulseaudio libcurl
mentre per quella a 64 bit dare:
sudo yum install flash-plugin nspluginwrapper.x86_64 nspluginwrapper.i686 alsa-plugins-pulseaudio.i686 libcurl.i686
Installare Chromium
Installiamo il browser Chromium, il progetto opensource dietro a Google Chrome. Prima di tutto si deve includere il repository andando a creare il file /etc/yum.repos.d/fedora-chromium-stable.repo e inserendo al suo interno:
[fedora-chromium-stable]
name=Builds of the "stable" tag of the Chromium Web Browser
baseurl=http://repos.fedorapeople.org/repos/spot/chromium-stable/fedora-$releasever/$basearch/
enabled=1
skip_if_unavailable=1
gpgcheck=0
[fedora-chromium-stable-source]
name=Builds of the "stable" tag of the Chromium Web Browser - Source
baseurl=http://repos.fedorapeople.org/repos/spot/chromium-stable/fedora-$releasever/SRPMS
enabled=0
skip_if_unavailable=1
gpgcheck=0
a questo punto per installarlo è sufficiente dare:
sudo yum install chromium
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Sicuramente conoscete Gnome 3, la nuova versione del famoso Desktop Environment. E certamente saprete che è ancora in fase di “assestamento”, e non è ancora più che perfetto. Di certo molti lamenteranno il fatto che sia poco configurabile. Ma non tutti sanno che in realtà è molto più configurabile di quanto sembri! L’unica vera pecca e che il team non ha ancora sviluppato un’interfaccia grafica per configurare il tutto… Ed ecco che veniamo in soccorso noi!
Questa guida serve per configurare e ottenere il massimo (per ora) dal neonato DE Gnome 3.
1. Impostare la “barra sempre visibile”.
Dovrete installare un pacchetto, una extension di Gnome Shell, chiamata “Dock”. Per farlo, se state usando Ubuntu con Gnome 3 dovrete utilizzare degli appositi pacchetti (sì, lo so, ne abbiamo già parlato qui, ma ora le cose sono cambiate!) reperibili FINALMENTE da un ppa! Dunque aggiungiamo il ppa e installiamo le estensioni con i seguenti comandi:
sudo add-apt-repository ppa:ferramroberto/gnome3
sudo apt-get update
sudo apt-get install gnome-shell-extensions-common
gnome-shell-extensions-dock
Con altre distribuzioni (come Arch Linux e Fedora) i pacchetti saranno già nei repository (yum install gnome-shell-extension-dock o pacman -S gnome-shell-extension-dock a seconda della distro). Ora riavviamo Gnome premendo alt+f2 e digitando “r” (senza virgolette). Comparirà una dock fissa sulla destra, finalmente. Possiamo anche aggiungere altre estensioni, ma una cosa alla volta.
2. Configurare la Dock.
Installata la dock, molti storceranno il naso. Per prima cosa, è a destra, e alcuni la vorranno a sinistra o sotto, o sopra forse. Inoltre le icone sono piccolissime! Cosa possiamo fare, senza un configuratore grafico? Ci viene incontro ancora una volta il terminale, con il nuovo configuratore da terminale gsettings. Digitiamo da terminale quanto segue:
gsettings set org.gnome.shell.extensions.dock position 'left'
Per spostare la dock a sinistra e renderla identica a quella di Unity. Purtroppo per ora up e down non sono possibili. Per aumentare la dimensione delle icone, digitiamo da terminale:
gsettings set org.gnome.shell.extensions.dock size '64'
Se ancora ci sembrano piccole, ridiamo lo stesso comando ma al posto di ’64′ mettiamo ’96′. Oltre a 96 le icone diventano davvero giganti!
3. I temi.
Per cambiare i temi eravamo abituati a strane peripezie, ma da oggi ci viene incontro un altro grandioso tool insieme ad un’altra estensione di Gnome Shell: Gnome Tweak Tool e Gnome-Shell-Extension-User-Theme. Se avete Gnome 3 installato via ppa, allora vi dovrebbe bastare digitare:
sudo apt-get install gnome-tweak-tool && sudo apt-get install gnome-shell-extensions-user-theme
altrimenti dovrete aggiungere il ppa e installarlo successivamente:
sudo apt-add-repository ppa:gnome3-team/gnome3
sudo apt-get install gnome-tweak-tool && sudo apt-get install gnome-shell-extensions-user-theme
con Arch Linux e Fedora basterà installare il pacchetto “gnome-tweak-tool” e “gnome-shell-extension-user-theme”. A questo punto, aprite gnome tweak tool e, previo scaricamento dei temi da fonti come DeviantArt, andando sotto il menù “shell” dovrete selezionare il tema dove c’è il pulsante “nessuno” (che intende: nessun tema selezionato) e poi sceglierlo dal menù a tendina accanto. Il cambio del tema sarà immediato, e vi assicuro che ci sono già molti temi favolosi, che valgono davvero i piccoli smanettamenti iniziali.
4. Gnome Tweak Tool: che altro ci faccio?
Con Gnome Tweak Tool potrete utilizzare i collegamenti e i files sul desktop, modificare il tema gtk, delle icone e di metacity, far comparire i defunti tasti di minimizzazione e massimizzazione delle finestre, e molto altro!
5. Altre estensioni di Gnome Shell.
Tra le altre estensioni troviamo un menù alternativo che prevede sia il tasto di spegnimento che quello di sospensione, un alt+tab alternativo, ma la cosa più sorprendente di tutte è, udite udite, un plugin chiamato “auto-move-windows”, il quale ci permetterà di decidere di aprire sempre una determinata app su un determinato spazio di lavoro, proprio come su Mac. Per installare quest’ultima, basta un:
sudo apt-get install gnome-shell-extensions-auto-move-windows
E per configurarla purtroppo servirà un terminale e un po’ di esperienza, guardate l’esempio:
gsettings set org.gnome.shell.extensions.auto-move-windows application-list "['epiphany.desktop:1','evolution.desktop:1','gnome-terminal.desktop:2','empathy.desktop:3','xchat.desktop:3']"
Sostanzialmente, bisogna mettere nella lista ‘NOMEAPP.desktop:SPAZIODILAVORO’, però dovrete controllare che il nome dei files .desktop sia corretto, vi consiglio di dare un ls /usr/share/applications e controllare per esserne certi. Per le altre estensioni vi rimando qui, sono davvero tante e forti! Se c’è qualche problema chiedete pure chiarimenti, e sarò lieto di rispondervi, se ho tralasciato qualcosa ditemelo! Comunque questo è solo l’inizio, la prossima volta vi spiegherò come avere la chat di facebook integrata con Gnome 3 e tanto altro!