Microsoft ha rivelato il nome definitivo per Monad, la nuova shell a linea di comando che dovrebbe semplificare il lavoro di amministratori di sistema grazie ad un linguaggio di scripting orientato agli oggetti più potetene e flessibile.
La tecnologia si chiamerà Windows PowerShell: sarà integrata nativamente nel sistema operativo a partire da Windows Vista, ma resa disponibile anche Windows XP e Windows Server 2003 mediante una patch.
Windows PowerShell (un nome che, hanno notato alcuni, ricorda più un programmino shareware di dubbia utilità che non un componente integrato nel sistema, e per di più orientato soprattutto al segmento professionale) avrà il compito di recuperare terreno sulle varie shell UNIX/Linux (Bash in testa), la cui potenza e versatilità sono ben note fra i sistemisti del Pinguino.
Mediante il linguaggio di scripting, assicura Microsoft, sarà possibile compiere le stesse operazioni raggiungibili GUI, con l'indubbio vantaggio per gli amministratori di poter serializzare e automatizzare il tutto mediante un linguaggio di programmazione a linea di comando.
Per semplificare il tutto lo strumento è suddiviso in 130 "cmdlets", che permetteranno agli amministratori di gestire file, installare programmi e modificare cartelle e drive (sia locali che di rete), così come operare sul registro di sistema sia delle workstation che dei server.
La versione preliminare di Windows PowerShell è liberamente scaricabile da qui.
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