Il nome è tutto un programma. COS, Chinese Operating System, è il nuovo tentativo del governo di Pechino di presidiare il mercato interno, destinato nei prossimi anni, ad assumere sempre più importanza. Nel 2009, con oPhone, le cose non erano andate troppo bene.
Il sistema operativo nasce materialmente dalla collaborazione tra la società Shianghai Liantong e l'ISCAS, Institute of Software at the Chinese Academy of Sciences. HTC ha fornito l'hardware.
Si tratta di un sistema operativo open source basato su Linux.
Di primo acchito assomiglia ad Android, almeno per quanto riguarda lo streaming video, il multitasking e il remote desktop. Ma non mancano le funzionalità che rimandano ad iOS. Ad esempio i giochi e il negozio delle applicazioni.
Nelle idee del governo cinese il nuovo software dovrebbe essere più allineato alle specificità locali, soprattutto per la scrittura, per i servizi cloud e la tariffazione dei servizi.
Il mercato cinese è estremamente vivace. Al CES di Las Vegas appena concluso le aziende del dragone, ZTE, Lenovo, Huawei, Hisense, Meizu, TLC, hanno proposto il maggior numero di nuovi modelli.
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