Il supercomputer era balzato agli onori delle cronache nel 2011 quando al quiz televisivo Jeopardy aveva battuto i concorrenti in carne e ossa. Poi è stato applicato con successo all'analisi dei big data in campo sanitario, bancario e assicurativo.
A novembre dello scorso anno ha preso vita il Watson Ecosystem Program. Il suo obiettivo è l'apertura di un negozio, sugli esempi di Apple e Google. I servizi disponibili mirano ad impiegare le capacità di calcolo del supercomputer. Tra questi Discovery Advisor, Analytics ed Explorer. Discovery Advisor è stato pensato per favorire progetti di ricerca in campi come quello farmaceutico, l'editoria e le biotecnologie; Analytics farà analisi sui big data dopo aver elaborato quesiti proposti in linguaggio naturale; Explorer si rivolge ai manager d'impresa che possono disporre con maggiore celerità di informazioni data-driven.
Ma chi potrebbe avere la necessità di usufruire di tali servizi, per di più offerti in modalità cloud? Multinazionali fondamentalmente. Il Wall Street Journal sostiene che il volume d'affari di Watson è oggi vicino ai 100 milioni di dollari. IBM prevede di raggiungere i 10 miliardi di dollari in una decade.
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