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Watson: da IBM il supercomputer delle applicazioni cognitive

a cura di sergio.moriani
21/11/2013 - news
Tecnologia & Attualità - Un esperimento, un servizio che potrà modificare l'interazione tra l'utente e la rete.

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Stop a mouse e tastiera. Si potrà interloquire direttamente con un'interfaccia in grado di comprendere le nostre parole e di rispondere ai quesiti proposti.

Attualmente i contesti applicativi sono limitati ma diversificati. Dal 2011 il sodalizio collaborativo tra tecnici e medici mira a rendere Watson capace di riconoscere un quadro clinico. In sostanza un paziente, indipendentemente dalla propria posizione geografica, potrà comunicare verbalmente i propri sintomi ad un'applicazione che eseguirà una diagnosi. Resta da capire chi sarà responsabile in caso di errori.

Per il tempo libero sono in elaborazione applicazioni a cui comunicare, attraverso la voce, i nostri gusti. L'applicazione ci informerà in merito a titoli di libri, dischi e film che collimano con le nostre indicazioni.

Nel Developers Cloud e nell'IBM Watson Content Store si potranno trovare le risorse per realizzare applicazioni cognitive. IBM ha deciso di adottare formule open source per creare una massa critica e favorire la nascita di un ambiente che supporti questa innovazione.

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