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Lo spam su Facebook è un affare

a cura di sergio.moriani
06/09/2013 - news
Tecnologia & Attualità - Una ricerca italiana mette in evidenza l'immobilismo del social network nei confronti di un fenomeno in continua e preoccupante ascesa.

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Per gli spammer è un'opportunità irrinunciabile. Una platea di oltre un miliardo di utenti registrati, di cui 600 milioni che accedono attraverso dispositivi di mobilità. Il volume d'affari generato dallo spam su Facebook vale 200 milioni di dollari all'anno. Ad oggi non esiste alcuna regolamentazione del fenomeno e gli utenti che lo alimentano non ne hanno piena coscienza. Forse è il momento che l'armata di Zuckerberg cominci a fare qualcosa. Già, ma come funziona il business? Il problema sono le fanpage, pagine amatoriali non associate ad alcun marchio, per loro caratteristica aperte, e non limitate ai 5000 amici dei profili personali. Ad esempio c'è 4chan, oggi conosciuta come Welcome to the Internet, che vanta 2 milioni di seguaci e commenti che toccano 80mila likes, per non contare le condivisioni. Lo spammer è solito proporre un'immagine e un breve link, tecnicamente uno short URL, come quelli offerti da Bit.ly e Tinyurl.com. In questo modo il collegamento non è riconoscibile e l'utente che lo clicca non sa esattamente dove andrà a finire.

Solo gli spammer si arricchiscono. Vengono pagati mediamente 13 dollari a post per le pagine che hanno meno di 30mila fan, 58 dollari a post per le pagine che hanno oltre 100mila fan.

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