Un oggetto digitale raffigurato come il suo omologo nella realtà. Lo si fa per ragioni estetiche, non c'è motivo di ordine pratico. Steve Jobs è stato maestro dello scheumorfismo. Basti pensare alla libreria di legno che accoglie i libri elettronici dentro iPad. Perché il legno e non un colore qualsiasi? Per non traumatizzare l'utente, per agevolare il passaggio dal libro di carta a quello digitale. Ma ci sono altri famosi esempi di icone come il cestino e il microfono per la registrazione di suoni. Il significato funzionale dell'immagine è istantaneamente percepito.
Tutto ciò è fondamentalmente inutile. C'è chi vede nello scheumorfismo un legame con il passato, un vincolo che ostacola il progresso.
A breve si terrà la Apple's Developer Conference in cui verranno presentati i nuovi sistemi operatvi della mela: iOS 7 e OS X 10.9. Rumors li accrditano di grafica revisionata. Via lo scheumorfismo a beneficio di un design innovativo.
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