La notizia arriva da Amsterdam, dove si è appena concluso The hack in the box, manifestazione sulla sicurezza digitale. Il ricercatore tedesco Hugo Teso, che è pure pilota, ha infatti asserito che un hacker può introdursi nel software di sicurezza di un aereo e impartire ordini al velivolo.
Teso ha lavorato negli ultimi tre anni alla realizzazione di Simon, un sistema di codici diretto da un'App Android battezzata PlaneSploit. Per la propria dimostrazione il ricercatore ha usato un simulatore di volo e ha evidenziato la possibilità di incidere su velocità, quota e direzione di volo, di alterare ciò che il pilota vede sul monitor di servizio, di cambiare rotta, di disattivare le luci sulla fusoliera trasmettendo segnali radio al sistema di bordo. Scenario angosciante ma utile ad appurare che i sistemi di sicurezza di bordo non autenticano correttamente le fonti del segnale ricevuto.
Il sistema di hacking, per volontà del proprio ideatore, ha una limitazione che lo rende operativo solo per i simulatori di volo. Sono in atto contatti con le autorità europea e americana per la sicurezza del volo finalizzati ad elevare gli standard di sicurezza.
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