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Anche in carcere un hacker non si smentisce

a cura di sergio.moriani
07/03/2013 - news
Sicurezza - Nicholas Webber, sebbene giovanissimo, ha una consolidata e variegata esperienza di criminale informatico. Ed è riuscito a dimostrare le proprie abilità anche in carcere.

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Nel 2011 Nicholas Webber finisce in galera, condannato a cinque anni di reclusione, per aver realizzato un sito web con cui ha portato a compimento frodi per milioni di euro.

Ma nella prigione HMP Isis, situata nel sud di Londra, i detenuti partecipano a programmi di formazione tecnologica. Ed è toccato anche a Webber. Peccato che il suo curriculum sia ricco di crimini informatici.

In sostanza Webber è riuscito a violare le protezioni del main frame del carcere e a penetrarvi, facendo scattare l'allarme sicurezza durante una lezione.

Il suo insegnante, Michael Fox, è stato allontanato dalla prigione ed è iniziata la procedura di licenziamento per giusta causa davanti al giudice del lavoro di Croydon. Fox ha sempre dichiarato di non essere a conoscenza del background di Webber, che per altro non avrebbe dovuto trovarsi in quella classe.

L'incidente si è verificato ad un anno dall'apertura del carcere. 110 milioni di sterline spese non hanno però impedito il verificarsi di una serie di malfunzionamenti. In primis i problemi al sistema di riconoscimento biometrico dei detenuti. Infatti, ognuno di essi deve lasciare la propria impronta digitale elettronica ad ogni spostamento all'interno della struttura.

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