Secondo le cifre diramate dal blog ufficiale, il numero di postazioni dotate di Windows 7 a 64 bit ha raggiunto il 46% del totale di calcolatori in circolazione governati dal sistema operativo Microsoft più recente.
Questo significa che, sebbene il rimanente 54% sia ancora in mano alla controparte a 32 bit, una larga fetta d'utenza sta muovendo senza indugio verso la declinazione superiore.
Si tratta di una chiara rottura rispetto al passato: appena l'11% degli utenti di Windows Vista utilizza infatti una declinazione a 64 bit, percentuale che precipita all'1% quando si sposta l'attenzione su Windows XP.
Come noto, i benefici dei sistemi operativi a 64 bit sono particolarmente evidenti solo nei casi in cui il PC fosse dotato di più di 3.5 GB di memoria (comprensiva di quella presente sulla scheda video): mentre le versioni "x86", ovvero a 32 bit, sono in grado di indirizzare solamente i primi 4 GB di RAM (che divengono in realtà circa 3.5 GB nella pratica), le edizioni "x64" possono sfruttarne senza problemi fino a 192 GB.
D'altro canto, le versioni a 64 bit tendono a risultare anche meno compatibili con i softwarea 32 bit in circolazione, ed in particolar modo con tutte le utility e quei programmi che si leghino a doppio filo al sistema operativo. Un problema che, comunque, si è notevolmente ridotto nel corso degli ultimi anni: anche grazie al crescente interesse verso le nuove piattaforme, gli sviluppatori principali hanno infatti provveduto a rilasciare sempre più spesso compilazioni a 64 bit dei propri prodotti.
Windows 7 è l'ultima versione del sistema operativo Microsoft ad essere rilasciata anche in edizione 32 bit: a partire da Windows 8 infatti, le linea a 64 bit sarà l'unica presente sul mercato.
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