Il prezzo del petrolio è in salita costante da mesi, ormai, ogni nuova quotazione del prezzo al barile è un record infranto. Non bastasse ad angosciare gli automobilisti, questa corsa sfrenata finirà, a breve, per influenzare anche i portafogli dei possessori di masterizzatori di supporti ottici.
I CD e i DVD registrabili, infatti, sono composti, tra le altre cose, anche da derivati del petrolio, e un aumento così vertiginoso del costo della materia prima non potrà non farsi sentire sugli acquirenti finali.
I produttori taiwanesi, tra i maggiori al mondo, hanno annunciato di aspettarsi, nel corso del prossimo trimestre, un aumento del prezzo dei supporti di circa il 10%, conseguenza dell'aumento del costo delle materie prime, passate da 3,2 a 3,5 dollari al chilo nell'arco di due mesi.
In Italia il rincaro si farà sentire con peso maggiore che nel resto del mondo civilizzato per via della oscena tassa aggiuntiva denominata, con evidente scarso senso del ridicolo, "equo compenso", con cui si intenderebbe "risarcire" gli autori e i produttori di contenuti digitali per una "eventuale" riproduzione illegale che i dischi vergine potrebbero permettere. Come a dire, rimuovere 10 punti dalla patente a chiunque acquisti un'automobile perché c'è la possibilità che con essa si corra a velocità folle nel traffico cittadino...
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