Quando si affrontano determinati temi, i cui argomenti sono entrati anche solo per osmosi nel nostro bagaglio culturale, è doverosa un premessa.
Questa guida si rivolge, e così verrà sviscerata, a coloro i quali si sono decisi ad aprire un blog personale, ma non hanno mai avuto esperienze di gestione, quindi hanno la necessità di avere un quadro generale per farsi un'idea e non trovarsi in ambasce difronte a domande che potrebbero apparire semplici ai più esperti.
Wikipedia dà una definizione sintetica ma nello stesso tempo esaustiva di quale tipologia di struttura web possa definirsi "blog".
In informatica, e più propriamente nel gergo internettiano, un blog è un sito internet, generalmente gestito da una persona o da un ente, in cui l'autore pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i propri pensieri, opinioni riflessioni, considerazioni, ed altro, assieme, eventualmente, ad altre tipologie di materiale elettronico come immagini o video. Il termine blog è la contrazione di web-log, ovvero "traccia su rete"
Prendendo questa denominazione come punto di partenza è evidente che un blog giri intorno alla parola chiave di "diario".
La sua struttura infatti ruota intorno all'indicizzazione per data dei contenuti.
La data è quindi parte integrante del contenuto, ne determina la cronistoria e lo inquadra automaticamente in un preciso contesto.
Il vantaggio di questo approccio si ripercuote sugli argomenti trattati.
A differenza dei siti web "classici" infatti di norma un blog non è rigorosamente monotematico e se tratta di un argomento in particolare (blog di genere) lo affronta dal punto di vista soggettivo dell'autore.
In generale parlando delle esperienze dell'autore, i temi trattati possono essere molteplici; poiché lo stesso affronta situazioni di diversa natura nella vita reale e ne riporta le opinioni.
Molto spesso questo approccio non viene rispettato; il motivo, però, è quasi sempre legato alla facilità di utilizzo del software di gestione per blog che lo rende adattabile anche alla costruzione di "mini-siti" più che alla duttilità del concetto di blog; ma dei vantaggi/svantaggi di questo approccio parleremo in seguito.
Data la sua natura, il blog vive grazie ai commenti dei suoi lettori che decidono di esporre la propria opinione in merito al tema "lanciato nel piatto" in ogni singolo post.
Questo, nel contempo, determina che un blog non necessita di una struttura di supporto tipo forum, e tendenzialmente non è predisposto per questo.
Esistono comunque varie tipologie di blog e penso che tuttavia non inglobino tutte le sfaccettature esistenti. Elenco quelle che a mio modo di vedere sono delle "macro classi":
Come si può evincere da queste definizioni un Blog con la "B" maiuscola ha un linguaggio informale, presenta spunti di riflessione, racconta storie o pezzi di vita, analizza, sviscera ma quasi mai impone un punto di vista definitivo. È la casa virtuale di un autore, non il suo posto di lavoro.
Ovviamente, e non saprei dire se è un bene, la diffusione di questo strumento mette molto spesso in crisi la definizione e di conseguenza il motivo per cui sono nati i Blog.
Molti degli attuali "blog" o pseudo-tali, sono a tutti gli effetti, come dicevamo, dei "mini-siti".
La mia opinione personale è che questo avvenga perché quando un nuovo mezzo diviene di comune utilizzo chi si cimenta nell'adoperarlo tende a non informarsi a dovere sui limiti e sulle potenzialità; ma prende per buono l'andamento che va per la maggiore.
Gli svantaggi di questo approccio dovrebbero essere invece lapalissiani.
La struttura non è preparata per sostenere un sito web, ma viene adatta e stirata per sembrarlo.
La sezione commenti si trasforma in un forum ma non ne ha i vantaggi organizzativi per gestire un dibattito articolato: è capitato a tutti di vedere numerosi commenti che si replicano e si quotano ma di seguire a fatica il filo del discorso.
I post si trasformano in pagine statiche dove la data perde il suo valore storico è assume il semplicistico significato di "giorno di pubblicazione"
La ricerca dei contenuti diventa ingestibile: i blog solitamente indicizzano per data (ecco spiegata la presenza di default di un calendario, quasi mai utilizzato) e tramite tag o categorie per l'indicizzazione per argomento. La ricerca per stringhe che invece questo utilizzo forza è quasi sempre controproducente.
Ben più importante è lo svantaggio in termini di successo.
Competere con testate professionali, qualunque sia l'argomento trattato; è molto difficile ed è, tolte rare eccezioni, una battaglia persa in partenza.
Molti blog infatti diventano, aimhè, banali casse di risonanza per questi portali, più rinomati; uscendo con notizie non fresche, articoli rimpastati e peggio ancora fotocopia degli originali.
Questo porta solo ad una veloce perdita di credibilità e di interesse da parte dei lettori.
Mettere invece se stessi e le proprie esperienze in gioco è molto più produttivo.
Il lettore sa che troverà qualcosa di originale con cui confrontarsi ma sopratutto di personale, quindi tornerà da voi non per la mera notizia, che può avere da molteplici fonti; ma per la vostra opinione alla notizia.
Chiudendo questa prima parte, se sono riuscito a farvi comprendere a pieno il significato di Blog e siete sempre più convinti ad aprirne uno vostro; sarò felice di illustrarvi i concetti base da conoscere per effettuare le giuste scelte tecniche.
Per chi invece reputa che, in ultima analisi, non è un blog quello che aveva intenzione di aprire: non si scoraggi. Il web offre altri notevoli strumenti che spesso sfruttano le ombre grige che intercorrono tra blog e sito web "classico", o si concentrano su aspetti particolari e precisi del "social network", fornendo, quindi, strutture più adeguate. Certamente con un attenta ricerca possiamo trovare ciò che cerchiamo.
Come tutti i siti web anche il blog è composto da "parti" fondamentali delle quali dobbiamo conoscere il significato.
Questo non solo ci permetterà di fare le scelte più giuste per noi, ma di districarci in modo adeguato quando leggiamo guide o poniamo richieste di supporto.
Ricordando che la guida è per principianti, cercherò di non addentrarmi in spiegazioni molto complesse e tecniche e di lasciare, quando sarà necessario, collegamenti a trattazioni più ampie per chi volesse approfondire.
Il dominio è fondamentalmente l'indirizzo che digitate per raggiungere un sito web.
Si intende per dominio di "primo livello" l'estensione più a destra dopo il punto dell'indirizzo.
.com .it .org sono solo alcuni dei più comuni domini di primo livello; anche se questa distinzione persegue ed ha uno scopo preciso non è prettamente fondamentale per la vostra scelta in questo momento.
Il dominio di "secondo livello" è un dominio che presenta solo il nome del sito e l'estensione. megalab.it è un dominio di secondo livello.
Il dominio di "terzo livello" o sottodominio, è quel tipo di dominio che presenta nell'indirizzo anche il nome solitamente del servizio o dell'host su cui vi appoggiate; ed è tipico di soluzioni gratuite.
mioblog.wordpress.org = ( nome del blog ) . (servizio/host) . estensione
mioblog.altervista.org = ( nome del blog ) . (servizio/host) . estensione
L'host è il nome "generalizzato" che in questo ambito assume il significato di Web Server. In pratica è lo spazio fisico, la porzione di disco fisso o la sua virtualizzazione sempre collegata alla rete che vi permette di ospitare le vostre pagine affinché siano sempre raggiungibili da tutti.
Un CMS (content management system) è uno "strumento software" installato sull'Host che serve a facilitare l'inserimento e la modifica di contenuti.
L'utilità più lampante per un utente novizio è quella per esempio di poter inserire articoli o post senza conoscere nessun tipo di linguaggio di impaginazione web come l'HTML, ma gestire i contenuti come fossero semplici file di testo stile Microsoft Word o Writer di OpenOffice.org, grazie ad editor visuali di tipo WYSIWYG e di conseguenza di permettere al contenuto di essere inserito automaticamente e completamente nel blog, dal posizionamento all'indicizzazione, nonché aiutarlo nella pianificazione.
Come avete potuto intuire il CMS è la scelta più importante alla quale ci troviamo di fronte. Ovviamente, come spesso accade in informatica ci sono tool per passare da un CMS ad un altro; resta comunque importante effettuare con oculatezza la scelta della piattaforma per non spendere tempo e lavoro inutilmente.
Post
I post, erroneamente chiamati "articoli", sono l'elemento fondamentale del blog. La maggior parte dei contenuti dovrebbe essere un post nel nostro blog. Sono in pratica i fogli del nostro diario, non importa infatti contengano recensioni, comunicazioni di "servizio", vicende personali o quant'altro. Sono legati alla data in cui sono scritti e come tali contestualizzati, quindi volubili e, per così dire, ritrattabili.
Più comunemente e correttamente identificate con l'attributo statiche sono invece quelle pagine che contengono informazioni che difficilmente si andranno a modificare col tempo.
Esempi classici di pagine statiche sono: Chi sono o Contattami
Come possiamo notare sono estrapolate dalla cronistoria del blog. Se sentite il bisogno di avere più pagine statiche che post, c'è qualcosa di sbagliato nella scelta di un blog per il vostro progetto.
Le categorie non sono altro che delle "directory" nelle quali verranno inseriti tutti i post che trattano di un determinato argomento. Solitamente i nomi delle categorie sono generici, poiché come vedremo l'indicizzazione più puntuale verrà svolta dai tag.
Tipici esempi di categorie sono: Cinema, VideoGames, Scarabocchi, Attualità.
I tag (o etichette) hanno da sempre avuto il compito di "parole chiave" da associare ad un contenuto. Nel contesto di un blog il significato non si dissocia molto da quello originale. Ogni post di un blog può essere etichettato con più di un termine in base all'argomento trattato.
Facciamo un esempio: un post dal titolo Passare una piacevole serata a casa guardando "I soliti sospetti" può essere taggato con molteplici etichette del tipo: i soliti sospetti Bryan Singer, Benicio Del Toro, Kevin Spacey, thriller.
Tali parole verranno trasformate dal CMS in link cliccabili e potranno essere riutilizzate formando la cosi detta nuvola di tag (tag cloud). Così facendo, i tag collegheranno tra loro contenuti inseriti in diverse categorie. Questo permette al visitatore di muoversi liberamente nel blog seguendo argomenti di suo interesse.
I tag sono spesso sottovalutati; sopratutto da chi ha un background formatosi sullo stile del web 1.0. In verità se gestiti in maniera intelligente sono, per un blogger, il miglior modo di incuriosire l'utente, farlo spaziare in tutto il blog e nel contempo aiutarlo nelle ricerche future. I tag, oserei dire, trasformano i post in ciliegie: uno tira l'altro.
I pingback e i trackback sono due particolari link che, automaticamente, creano una ragnatela che unisce diversi post su diversi blog che si citano a vicenda. Dovrebbero essere alla base della blogosfera ma il loro utilizzo limitato mi fa dubitare fortemente che se ne conoscono a pieno la potenzialità o che si sia compreso a fondo cosa sia un blog.
Il loro funzionamento è molto simile: varia più che altro per dettagli tecnici di implementazione. Sostanzialmente con il pingback quando inseriamo in un post del blog un link che punta ad un post di un altro blog il sistema di pingback invia una segnalazione per mettere a conoscenza della citazione quest'ultimo, il quale, così facendo, viene informato e può, con metodi automatizzati, far comparire l'elenco delle citazioni alla propria risorsa, solitamente come semplici link al post di chi lo cita.
Il trackback ha lo stesso scopo ma necessita di un intervento manuale di chi cita un post. Infatti chi vuole portare a conoscenza della citazione deve utilizzare non l'indirizzo alla risorsa ma l'indirizzo trackback che di solito varia per la presenza del codice /trackback a seguire dello stesso, ma in aggiunta può far comparire anche un estratto del contesto in cui avviene la citazione.
Il dibattito se sia meglio usare l'uno o l'altro è decisamente ampio. Chi preferisce il pigback sostiene che la procedura automatica avendo anche delle verifiche di autenticità sia più sicura; chi invece preferisce il trackback per via proprio della possibilità di contestualizzarlo e anticipare al lettore cosa andrà a leggere se segue il link.
Fatto sta che questi sistemi generano automaticamente traffico tra blog che dovrebbe essere il principio di un network di blog, quindi non usarli o non visualizzarli tra i commenti è un po' come negare il principio stesso della realtà di cui vogliamo far parte aprendo un blog.
Il termine template non è legato direttamente ai blog, ma ho notato che genera spesso dubbi e confusione. Per questo ho deciso di spiegarne il significato.
Spesso, infatti, viene usato erroneamente come sinonimo di Tema ma ha, invece, un altro significato.
Propriamente è il modello (la struttura) al quale una pagina o un post si appoggiano per mostrare i contenuti. Poniamo per esempio una pagina di link e un post classico di opinione. Questi due "fogli virtuali" necessitano di due strutture completamente diverse, quindi di due template preparati ad hoc per contenere i dati.
L'utilizzo limitato di diversi template in un blog e i diversi ambiti informatici nei quali il termine è utilizzato, ha aiutato a generare confusione ma una cosa certa è che non identifica il tema vero e proprio del blog, e quindi i suoi elementi grafici come logo o colori.
La lista dei termini da conoscere obbligatoriamente per poter gestire un blog termina qui e con essa la seconda parte di questa guida.
Ora vedremo come effettuare le prime scelte e cosa comportano, per poter finalmente mettere in piedi il nostro blog.
La prima domanda che spesso ci si pone è: "Come faccio a scegliere ciò che mi serve?"
La domanda sembrerebbe di rito, ma posta in questi termine tende a sviluppare un dibattito che alla fine dei conti è improduttivo.
Ci sono due domande, a mio modo di vedere, le cui risposte, o meglio le combinazioni fra le possibile risposte, determinano automaticamente la soluzione dello spinoso quesito.
Domanda 1 - Che tipo di dimensione voglio dare in partenza al mio blog: "personale" o "professionale"?
Domanda 2 - Quali conoscenze si hanno (o non è un problema apprendere) e di che livello?
Per semplicità espositiva, e anche per rendere il discorso concreto, ho cercato di spiegare i vantaggi e gli svantaggi della prima risposta e poi ulteriormente diramarla seguendo l'aut-aut più marcato che ci impone la seconda.
Partiamo con una importante premessa. I termini informale/personale e professionale, sono strettamente legati alla realtà in cui il blog va a radicarsi. Stare in una o nell'altra categoria, non determina certamente la qualità del blog che dipende, come è facile intuire, da come si affrontano gli argomenti trattati.
Premesso ciò, chiunque, a caldo, vorrebbe partire nel miglior modo possibile, ma ragionando a mente fredda e valutando con attenzione i pro e i contro ci si rende facilmente conto che una dimensione informale ci permette di accettare dei compromessi e partire rapidamente con il progetto; in una dimensione più professionale lo sforzo iniziale è maggiore, può necessitare di un piccolo budget e spesso allontana l'apertura del blog.
Molto spesso mi sono trovato dinnanzi progetti che sottovalutavano questo aspetto, i cui autori si sono imbarcati in situazioni più grandi di quel che pensavano con il solo risultato di desistere.
Un blog personale come dicevamo, ci concede il lusso di accettare degli accomodamenti.
Il tipico esempio di blog informale calza a pennello con l'idea del diario personale, senza molte pretese iniziali escludendo la più importante di tutte, quella di trovare subito casa in rete ai nostri pensieri.
Presa per buona, quindi, che questo è il percorso da intraprendere, analizziamo le due strade a cui ci porta la seconda domanda.
Non si ha nessuna conoscenza di linguaggi web; e, francamente, non si ha nessun interesse ad apprenderli.
Bene, è una decisione comprensibile. In questo caso le opzioni di scelta si limitano in numero; ma non certo in qualità.
La scelta più sensata è quella di appoggiarsi ad un servizio di blogging gratuito già preconfigurato.
Questi servizi di blogging permettono infatti, previa una semplice registrazione, di avere un CMS già configurato ad hoc, già predisposto alla pubblicazione di ogni tipo di multimedia (testo, foto, video).
La personalizzazione dell'aspetto grafico (temi) o degli addons, sono possibili ma a volte sono limitate a quelli precaricati dal servizio.
In questo caso vi verrà fornito un dominio di "secondo livello"; ma onestamente data la natura del blog non c'è nulla di deprecabile in questo.
Probabilmente non ci verrà fornito un alias mail e neanche un accesso ftp; la gestione dei file sarà limitata, sia nelle estensioni che nelle dimensioni e potrebbe capitare di aver la necessità di appoggiarci ad altri servizi gratuiti da interfacciare con il blog (es. per i video YouTube; per gallerie di foto flickr o servizi affini)
Un lato altamente positivo che invece viene trascurato quasi sempre è l'ottimo piazzamento nei motori di ricerca; di solito infatti godrete di riflesso della notorietà del servizio per scalare la classifica (tanto ambita) di Google o chi per esso.
In oltre disporrete del supporto della comunità legata al servizio per eventuali problemi.
Niente male per iniziare, non trovate?
Se si conoscono i linguaggi web (HTML/CSS/PHP) anche ad un livello base e pur di raggiungere lo scopo si è disposti a colmare le proprie lacune si può preferire un approccio diverso.
Data la dimensione comunque personale del progetto credo che la scelta più opportuna sia quella di cercare un Host gratuito e installare il vostro CMS preferito o che lo installi con pochi click per risparmiare lavoro.
Solitamente le configurazioni di default dell'istallazione automatica è sufficiente per un blog personale, ma per ogni sfumatura che desiderate cambiare avrete le conoscenze per farlo.
Si presenterà nuovamente l'incomodo di un dominio di secondo livello.
Potrete sfruttare le vostre conoscenze dei linguaggi per modificare parzialmente il tema, disporrete, a seconda del servizio scelto di alias mail, accessi ftp e una completa gestione dei file. In questo caso le vostre nozioni vi permetteranno di non aver bisogno di servizi esterni per ospitare e gestire file video o gallerie fotografiche, in quanto tutti i file risiederanno sul vostro Host e potrete interfacciarle voi stessi con il blog.
Per un blog legato ad un ambiente professionale
Esempio tipico il corporate blog o blog aziendale. In questo caso la necessità di un dominio di primo livello, ma sopratutto la
possibilità di poter personalizzare ogni aspetto estetico o del CMS, si
fa più pressante.
Sicuramente è da escludere un servizio gratuito preconfezionato e in ultima analisi anche un Host gratis, quindi è da considerare una più o meno piccola spesa iniziale.
In questo caso però data la natura "professionale" del blog non c'è davvero molto spazio per chi non ha nessuna conoscenza o per chi ha una conoscenza di base dei linguaggi web e credo personalmente che percorrere una strada di questo tipo senza avere già nozioni salde e precise sia un percorso da non intraprendere.
Gli unici consigli che mi vengono da suggerire a chi non ha già una valida preparazione ma vuole dare un tocco di "professionalità" al proprio blog è acquistare un Host che configuri in automatico il CMS che si vuole utilizzare, così da avere un dominio di primo livello e un alias mail, scegliere un tema molto simile a ciò che si desidera realizzare con integrate già soluzioni per ospitare tutto ciò che abbiamo bisogno senza dover apportare modifiche; ancora meglio se dispone di opzioni per la configurazione visuale: sostituzione testata, sostituzione logo e colori. Non cimentarsi in radicali cambiamenti del tema e di focalizzarsi sull'utilizzo di servizi esterni da interfacciare al blog.
Si deduce facilmente che il lavoro da svolgere all'inizio per rendere un blog professionale in questo caso è di ricerca.
Dovrete porre più attenzione alle scelte fatte, le quali vi limiteranno se errate. Assicuratevi che il servizio installi un CMS molto performante ma sopratutto, ci tengo a ripeterlo, scegliete un tema non tanto per il suo aspetto ma per le sue funzionalità.
Per chi invece dispone di forti conoscenze dei linguaggi web credo che ci sia poco da dire, sopratutto in questa sede, visto che l'articolo è per neofiti.
Con l'acquisto di un Host avrete pieno controllo della struttura e con la padronanza dei linguaggi l'unico limite è la vostra fantasia.
Abbiamo terminato anche questa terza parte relativa alla strada pratica da intraprendere.
Va da sé che questo è solo un tracciato generale da percorrere. Poiché le ipotesi da cui partono sono molto soggettive, non è da escludere che ognuno di voi trovi la sua strada oscillando tra queste linee guida.
Se mi permettete un ultimo consiglio, affinché i vostri progetti partano con rapidità; siate onesti con voi stessi nel rispondere alle domande sopra sviscerate. Molto spesso, aver predisposto qualche sito amatoriale o conoscere il funzionamento globale di un database o un server web tipo Apache non si possono considerare salde nozioni.
Vi conviene, nell'incertezza, partire da un gradino più basso e poi man mano salire di livello, e non come spesso vedo fare partire sicuri e convinti dei propri mezzi per poi accontentarsi di un progetto incompleto, non esteticamente e né funzionalmente apprezzabile oppure retrocedere ad un livello "inferiore" dopo aver impiegato notevoli sforzi.
Se siete arrivati a questo punto della guida è evidente che avete tutte le intenzioni di aprire un Blog.
La rete mette a disposizione svariati servizi da poter utilizzare a tale scopo.
Un servizio di blogging è in sostanza una piattaforma dedicata a questo scopo che, tramite registrazione, ci dovrebbe mettere a disposizione tutti gli strumenti che servono oltre ad ospitare i nostri file e il nostro database di post.
Analizziamo le più diffuse e popolari per permettervi di fare la vostra scelta o almeno indirizzarla verso un servizio.
Nel presentare le varie soluzioni ho cercato di sintetizzare i punti di forza o gli svantaggi che una piattaforma presenta rispetto alla globalità delle alternative, elencare tutte le sfumature mi è sembrato molto dispersivo per questa guida, ecco perché ho preferito un approccio discorsivo puntuale ma non troppo elaborato.
Il mio obbiettivo era mostrarle da un punto di vista di "primo approccio", esporre come una piattaforma si presenta e nel sottolineare se è facilmente gestibile o personalizzabile, escludendo le migliorie utilizzabili previo pagamento.
WordPress.com è un servizio di blogging che si basa sulla piattaforma WordPress.
Il fatto che il nome del CMS sia lo stesso usato dal servizio genera tendenzialmente un po' di confusione negli utenti novizi. Cercherò in poche parole di sciogliere il dubbio.
WordPress.com (il servizio) è identico come concetto a gli altri servizi che vedremo in questa guida.
Mediante registrazione ci farà accedere ad una installazione del CMS WordPress limitata in alcune sue funzioni per poter strutturare il blog.
Il CMS WordPress è la piattaforma che può essere scaricata e installata su qualsiasi Host ritrovando così una apparato del tutto simile come struttura a quella che troveremo registrandoci al servizio.
Sciolto questo piccolo dubbio che potrebbe attanagliarci, analizziamo cosa offre questa scelta.
Mediante la consueta registrazione ci verranno messi a disposizione un sottodominio legato al servizio e 3.0 GB di spazio per ospitare i nostri file multimediali.
Ad ogni accesso verremo dirottati sulla Bacheca che sarà il ponte di comando del nostro blog.
Si nota subito che la struttura è ottimizzata al meglio e gode del vantaggio di appoggiarsi ad una piattaforma sviluppata parallelamente per non per essere legata ad un servizio web.
Le possibilità di configurazione che vengono messe a disposizione tramite un menu a scomparsa risultano non semplici opzioni ma moduli dedicati alla gestione di un determinato aspetto.
Dopo pochi utilizzi per prendere confidenza con lo struttura risulterà immediato, mediante la Bacheca, tenere sott'occhio tutti gli aspetti del nostro "progetto": nuovi commenti, edit rapido dei post, statistiche e attività svolte di recente.
Questo approccio è unico nei servizi web per blogging, il vantaggio è immediato e prenderci confidenza risulta piuttosto semplice.
Sul piano strutturale credo di non esagerare dicendo che questo servizio offre il miglior approccio.
Per quanto riguarda la personalizzazione grafica il servizio mostra forse l'unico neo.
I temi offerti sono moltissimi (nel momento in cui scrivo ne offre ben 74) e per ogni gusto estetico sia a livello di layout (una, due o tre colonne), che come tavolozza di colori, però non è minimamente possibile, senza opzioni a pagamento, mettere mano al codice css e quindi apportare piccole modifiche.
Alcuni temi però sono pensati per venire incontro a questo scopo e progettati con opzioni per cambiare i colori o l'immagine di testata, disponendo di opzioni di configurazione dedicate restando fedeli alla premessa che non è possibile mettendo mani sul codice.
Questo aspetto, che per una utenza avanzata può essere limitante, da un punto di vista della stabilità del tema e del servizio non è così deprecabile.
Oltre alle configurazioni di base sono attivabili vari Widget che permettono di ampliare le funzioni del blog. Anche in questo caso la scelta ricade tra quelli precaricati, ma sicuramente per un uso standard sono sufficienti.
WordPress.com offre un servizio di altissimo livello. Il CMS su cui si basa è senza dubbio il migliore in circolazione.
Per un progetto che parte da blog personale, ma non esclude crescite future, risulta la scelta vincente, proprio considerando che se si volesse optare per uno switch futuro su di un server dedicato, si potrebbe esportare il database e lavorare su una piattaforma che già si conosce.
Un aspetto che merita di essere notato è che il servizio offerto da WordPress.com mostri delle limitazioni più se confrontato con le potenzialità di una installazione dedicata su di un host privato dell'omonimo CMS, che rispetto alla globalità dei servizi di blogging con i quali se la gioca per lo più alla pari.
Va da sé che se tra le opzioni non messe a disposizione, esempio la creazione di un tema ex novo, risulta limitante, in una scelta soggettiva si possono vagliare le alternative.
Blogger è il servizio dedicato alla creazione di blog proposto da Google, utilizzabile da chiunque possieda già una Gmail o un account per accedere ad un altro dei servizi offerti dall'azienda.
Gli strumenti offerti da Blogger sono senza dubbio in linea con la filosofia che ha reso celebre Google; le parole d'ordine sono semplicità di gestione e personalizzazione.
Con una piccola guida a step è possibile avere a disposizione il dominio comprendente il nome scelto con il suffisso blogspot.com a seguire e lo spazio di 1024MB dedicato solo all'archiviazione del blog, dimensione che sarà possibile aumentare mediante pagamento.
Se analizziamo l'aspetto grafico, Blogger mette a disposizione una varietà di temi, tutti altamente personalizzabili nel dettaglio, dai font per ogni singolo aspetto ai colori di tutti i testi. Inoltre si può mettere mano al codice, fogli di stile e HTML, per una ulteriore personalizzazione o per creare un tema da zero.
Il layout è totalmente personalizzabile, con strumenti idonei anche a chi non conosce i linguaggi web: trascinamento e posizionamento o mediante la possibilità di aggiungere gadget attraverso semplici procedure.
Quello che posiziona blogger su di un gradino superiore agli altri servizi esistenti sono proprio questi tool che si integrano con facilità e pulizia nel blog.
Sono davvero molteplici e di varia natura; sia legati a servizi inerenti alla gestione del blog (statistiche, commentatori, sondaggi e gestione link); sia destinati ad interlacciarci con altri network (twitter, picasa, YouTube, digg).
Da un punto di vista gestionale non ci sono annotazioni particolarmente negative da annoverare.
I vari menu che si diramano dai pannelli di configurazione permettono di impostare praticamente tutto del proprio blog e senza particolari difficoltà apparenti.
Blogger è una scelta che difficilmente ci deluderà per un blog personale. Cerca di venire in contro a tutte le esigenze di condivisione e di presentazione di cui in questo ambito possiamo aver bisogno.
Tra i pacchetti web è certamente sul podio.
Se però il progetto ha ambizioni più professionali, saremo sempre soggetti alle limitazioni legate all'utilizzo di un servizio web nato per restare sul web.
Windows Live Spaces è una piattaforma gratuita di blogging appartenente alla famiglia Windows Live di Microsoft.
Accessibile a tutti gli utenti che possiedano un profilo Windows Live, mette a disposizione 25 GB di spazio web, sotto un dominio di terzo livello.
La cosa che risulta subito evidente, se ci si avvicina alla struttura con l'idea di creare un blog, è che Live Space non si può considerare un servizio di blogging vero è proprio, ma è inchiodato al suo ruolo che lo inquadra come uno dei servizi di Windows Live.
Questo, per quanto possa ritenersi un aspetto positivo in generale, se si utilizza il servizio solo ed esclusivamente per creare un blog personale, mette in risalto una certa difficoltà di gestione.
Spesso capiterà infatti di trovarsi catapultati in servizi diversi del pacchetto Live anche se si sta scrivendo un post sul blog.
Un esempio lampante è quando si vuole creare una galleria di immagini, da pubblicare in un post: si verrà dirottati al servizio di condivisione foto, che gestisce l'aspetto dell'upload di immagini nello space.
L'effetto prodotto è, almeno all'inizio, notevolmente dispersivo.
Stringendo l'analisi solo alla creazione e non alla gestione del blog, possiamo affermare che con pochi sforzi e senza conoscere minimamente nessun tipo di linguaggio web si può ottenere un risultato gradevole.
L'interfaccia del blog risulta, infatti, altamente personalizzabile.
Tramite pannelli di controllo e procedure guidate si può gestire qualsiasi aspetto del proprio blog, dalla struttura, alla grafica, ai font.
La scelta è effettuabile ovviamente solo alle strutture, ai temi e ai font precaricati ma, la presenza di tutte le più comuni alternative e la possibilità di personalizzarle singolarmente, non risulta limitante.
Comode le ormai diffuse tecnologie di drag and drop utilizzate per strutturare il layout senza toccare minimamente il codice, cosa che comunque non risulta possibile neanche volendolo.
Ottimo per chi cerca un servizio facile per curare tutti gli aspetti che riguardano la presentazione di sé stessi on-line.
Live Spaces (e con esso tutto il pacchetto Live) è una buona media tra un servizio di condivisione foto, un blog, condivisione video e posta elettronica, ma non ne è la somma.
Esclusivamente per un blog: non consigliato.
IlCannocchiale è una piattaforma per la costruzione di blog in lingua italiana sviluppata da DOL.
Come si evince dalla sola presentazione nella pagina degli sviluppatori è "un il social network dedicato al mondo dell'informazione".
Per quanto questa frase possa risultare generica e vaga in questo caso rispecchia esattamente il target a cui la piattaforma strizza l'occhio.
Tutto il servizio sembra basato su una semplicità sintetica.
La registrazione richiede nickname, password e mail, oltre agli immancabili capcha e condizioni d'uso.
La mail di conferma mostra il link da seguire che ci indirizza ad un wizard dove scegliere le caratteristiche essenziali del blog: il nome del blog, che farà parte del sottodominio offerto, e il tema tra cui e possibile scegliere tra diversi stili grafici che il portale mette a disposizione. Tutto qui.
Ancora più disarmante per semplicità è il pannello di controllo del blog, il fulcro del quale è il form di pubblicazione di un nuovo post.
L'impronta rispecchia esattamente la filosofia del servizio; ogni campo è accompagnato dalla spiegazione sull'uso a cui è destinato, senza particolari espedienti tecnici come pop-up o richiami a guide esterne più dettagliate ma al contempo dispersive.
In alto si notano i link per la gestione degli altri aspetti del blog: dal tema, qui sarà possibile anche crearlo da zero, ai link o alle impostazioni più tecniche.
Anche in queste pagine una spiegazione diretta scioglie tutti i principali dubbi, e risulta facile compilare i campi anche da chi nella vita si occupa di tutt'altro.
Resta evidente che non c'è alcuno spazio per altre tipologie di gestione o implementazioni come gadget o creazione e pubblicazione di gallerie di immagini o video.
Il tutto sembra ben organizzato per una utenza che bada al sodo senza distrazioni di sorta, il cui obbiettivo è pubblicare informazioni, rendendole immediatamente accessibili.
La piattaforma de IlCannocchiale, dichiara e mostra con schiettezza i propri obbiettivi.
Sembra fin dal suo primo utilizzo infatti di avere tra le mani più la gestione di una rubrica su di un giornale che di un blog personale.
Questo però non deve sviare le conclusioni.
Risulta in fin dei conti una piattaforma molto ben strutturata per chi non necessita di fronzoli, o una massiccia implementazione e di conseguenza, a differenza di altri servizi, non mette l'utente nemmeno difronte alla complessità che piattaforme di questo tipo possono creare attraverso menu ricchi di configurazioni capillari.
Fondamentalmente l'adozione o meno del servizio è molto soggettiva.
L'utenza a cui punta è ben definita: chi crede di farne parte resterà senza dubbio soddisfatto ma chi cerca qualcosa di più "spiritoso" e meno serio forse rimarrebbe deluso.
Splinder è il servizio per blogging offerto dal gruppo Dada.
La natura, prettamente incentrata sulla creazione di blog personali, si nota fin da subito.
Dalla registrazione alla messa in piedi del blog passano pochissimi minuti.
Il servizio offre, nella versione a gratuita, 100MB solo per ospitare file multimediali da poter inserire nei post oltre al solito dominio legato al servizio.
Il tema si seleziona nel wizard di configurazione tra poco più di una dozzina di precaricati e può essere sostituito in qualunque momento dal pannello di controllo.
Nella versione "senza costo" non è possibile creare da zero il proprio tema, opzione ad appannaggio degli Utenti Pro, ma si può apportare qualche modifica al codice per venire in contro alla voglia di ulteriore personalizzazione.
L'organizzazione del blog è molto facile e ordinata. La gestione delle gallerie è semplice e risulta completa.
In oltre, vengono creati automaticamente album da poter gestire anche in una sezione apposita dei media.
La natura di social networking è evidenziata dal fatto che ogni post viene automaticamente corredato da una serie di strumenti per permetterne la condivisione con altre reti o aggregatori.
La struttura del risultato finale risulta lodevole. Inserisce ogni strumento utile al blog dai link ai commenti recenti ad un contatore di visite.
L'aspetto che obbiettivamente potrebbe risultare ostico ad una miglior gestione del progetto è la non possibilità di gestire separatamente tag e categorie che vengono in sostanza fusi in un unico concetto.
Il servizio offerto da Splinder risulta semplice e immediato. Difficile trovargli difetti grossolani per un uso quotidiano del blog. Sicuramente è una opzione da vagliare.
Non credo obbiettivamente abbia la miglior piattaforma di gestione ma senza dubbio non è limitante. Da provare.
La presentazione dei principali servizi di blogging termina qui.
Ovviamente annoverare e descrivere tutti i servizi che il web mette a disposizione è pressocchè impossibile.
Da una analisi complessiva comunque si evince che WordPress.com offre il servizio più completo a livello di gestione. Il fatto che si basi su un CMS che può essere installato su un host dedicato è evidentemente il suo punto di forza.
Per chi esclude nel futuro del proprio progetto una istallazione su Host dedicato, e comunque da molto peso alla personalizzazione potrebbe optare per Blogger di Google o al limite Splinder.
IlCannocchiale per una utenza di massa, spesso fatta da non-professionisti della comunicazione web, forse è da sconsigliare.
LiveSpaces è ottimo solo se si utilizzano con soddisfazione servizi dello stesso gruppo.
Come abbiamo detto, il CMS è una scelta molto importante sopratutto per chi ha deciso di prendere un servizio di Host sia gratuito che a pagamento. Assicuratevi quindi che l'Host che sceglierete abbia i requisiti minimi per l'istallazione dello stesso; anche se di norma non è un problema, in quanto tutti i servizi si sono più o meno omologati e preparati ad ospitare un Blog.
Parlare di "scelta" allo stato attuale delle cose sembra un po' una forzatura: WordPress si è imposto quasi come standard di facto nell'ambito di piattaforme per blogging. Cercherò comunque di annoverare con le dovute precisazioni altri comuni CMS.
Nella lista mi concentrerò non tanto sulle caratteristiche di base (che, per strutturare un blog, si equivalgono per tutti i CMS) ma su quegli aspetti che ci potrebbero portare ad effettuare una scelta piuttosto che un'altra.
Come accennato, Worpress è un progetto che avuto una rapida ascesa e una forte presa sugli utenti. Progetto totalmente gratuito in quanto open e predisposto per plugin, viene in contro a tutte le esigenze più comuni che un blogger si ritrova ad affrontare. Consigliato.
Licenza: GPL (open source)
Requisiti dell'Host:
Vantaggi:
Svantaggi:
Nativamente non supporta il multi-blogging ma è disponibile la versione specifica per questa esigenza WordPress MU
Link: Sito Ufficiale - Comunità italiana
DBlog CMS è un Content Management System open source studiato per blog, non molto noto ma comunque diffuso. La sua nascita si deve ad autore italiano che necessitava di una piattaforma per blog per il suo progetto personale.
Licenza: GPL (open source)
Requisiti dell'Host:
Vantaggi:
Installazione semplicissima
Svantaggi:
Poche informazioni reperibili sui canali non ufficiali, non dispone di un sistema di plugin, scritto in ASP (linguaggio abbandonato ufficialmente).
Link: Sito Ufficiale
OpuScribo è un CMS gratuito per blog scritto in Perl. È studiato per chi dispone di un proprio spazio web ma non vuole complicarsi la vita con l'installazione e la configurazione di un database.
Licenza: Proprietaria
Requisiti dell'Host:
Vantaggi:
Svantaggi
Non in italiano, approccio al CMS non comune, documentazione italiana limitata.
Link: Sito ufficiale
Come vedete la selezione non è ampia, questo per via della validità di WordPress e del poco interesse nel creare piattaforme alternative, data la natura già open di questo progetto che convoglia le nuove idee inglobandole al fine di migliorarsi ulteriormente.
Non mancherò, qualora venissi a conoscenza di altri validi CMS, di aggiornare la lista.
Prima di lasciarvi affinché vi dedichiate all'inizio dei lavori per il vostro blog, vorrei suggerirvi alcuni consigli e osservazioni personali su tendenze e abitudini che ho riscontrato nella blogosfera italiana.
Trattandosi di pareri soggettivi non mi aspetto che voi li interpretiate come dogmi, ma sicuramente soffermarsi a riflettere qualche istante su queste puntualizzazioni, non può far altro che giovarci.
Il tono e il registro che userete è molto importante. Ricordatevi sempre che l'utilizzo di termini aulici o sintassi ricercate, non apporta più o meno spessore al discorso e tanto meno valore ad una opinione. Fatelo solo se è il vostro modo di esprimervi usuale non imponetevelo.
Usate un tono informale come se parlaste agli amici. Questo stabilisce un rapporto diretto con il lettore che sarà più propenso a comunicare con voi e non a leggervi solamente.
Un blog con molti commenti è un blog di successo. Un blog con molte visite ma pochi commenti è solamente un cartellone pubblicitario.
I commenti non vanno mai e per nessun motivo chiusi. Se non volete mettervi in gioco e confrontarvi non aprite un blog.
Evitate risposte a tono. Anche se un commentatore afferma di non essere d'accordo con voi, non c'è alcun bisogno di rispondergli piccati e a tono. Di norma si commenta l'opinione espressa non l'autore o la sua logica. Insomma sempre il buon vecchio consiglio: "contate fino a dieci".
Integrate i pezzi. Questa è una cosa che ho visto fare da pochissimi e solitamente da i più "qualificati". Se un commentatore risponde ad un pezzo e vi convince della validità della sua obiezione, integrate nel post questa nuova sfumatura linkando il commento e di conseguenza la persona che vi ha fatto notare la svista o cambiare opinione.
Non inglobate tutto come se fosse vostro, trasformerete un commentatore anche casuale in un affezionato.
Citate sempre le fonti, linkate risposte su altri blog, o informateli che avete affrontato lo stesso argomento, i pingback e i trackback sono stati studiati per questo.
Voi siete un pezzo di un puzzle, non un'immagine a sé stante: questo è il fascino di essere blogger. Non avete concorrenza, voi avete compagni di viaggio, fate pubblicità ad altri ed altri la faranno a voi.
Concentratevi sulle opinioni. Il blog non è ne una testata giornalistica ne tanto meno un tradizionale "sito web". Come già ampiamente spiegato.
Se leggete una notizia, l'approccio del blogger è quello di una persona che si siede al tavolino di un bar con degli amici dicendo "sapete cosa ho letto". Non c'è alcun bisogno di rielaborare la notizia per farne un pezzo "vostro" e poi scrivere due righe di commento; tutt'altro. La notizia deve occupare due righe, il resto deve essere il vostro commento.
Non mettete la grafica al primo posto. A tutti piacerebbe avere un tema molto bello da vedere. Ma certamente non è una priorità. Preferite alla bellezza estetica la funzionalità e la facilità di lettura che il tema offre.
Usate i tag. Usatene più di uno, dovrebbe essere chiara la loro funzione e potenzialità. L'unica accortezza è quella di non utilizzare sinonimi per aumentarne il numero o accezioni leggermente differenti dello stesso termine.
Esempio giallo, poliziesco, thriller questo perché è importante riutilizzarli, più che averne una miriade.
Non copiate mai. Se non avete niente di nuovo da dire non dite niente. L'errore più grave è copiare. Non siete rotative per la stampa o fotocopiatrici. Non c'è nessun principio logico per copiare un pezzo; e non mi riferisco solo al miraggio collettivo che viene chiamato "diffusione della cultura"; ma sopratutto all'originalità dell'approccio, che per un blogger dovrebbe essere l'anima della comunicazione.
Create micro rubriche. Una cosa molto apprezzabile che ho visto fare è la creazione di micro rubriche all'interno del blog. Una sorta di appuntamento fisso, tipicamente settimanale che viene presentato sempre nello stesso modo, tranne ovviamente per il contenuto. Esempio tipico il famoso Il meglio della settimana o, perché no, La ricetta della Domenica.
Chiarendo il concetto che voi siete membri di una community in quanto blogger, e non necessitate di creare una comunità intorno al vostro blog; resta comunque un'idea carina restituire qualcosa a chi commenta e dargli una porzione di notorietà stilando, anche con strumenti automatici, una lista dei più assidui commentatori del blog.
Lasciate perdere la pubblicità. Considerando la possibilità di avere qualcosa di completamente gratuito, che il costo di un Host per un blog è in genere modesto e valutando che gli introiti degli annunci pubblicitari è irrisorio, accantonate totalmente l'idea di mettere annunci pubblicitari. È come invitare qualcuno a casa per un caffè e chiedergli trenta centesimi all'uscita; non credo sia il caso.
Credo proprio di aver esaurito tutte le "dritte" che conoscevo: non esitate ad dire la vostra utilizzando i commenti.
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