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Ex EMI: la lotta contro il P2P è inutile

13/02/2009
- A cura di
Filesharing Peer-to-peer - Il precedente manager del colosso parla ora liberamente: combattere lo scambio di opere digitali non porterà a nessun risultato.

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

Per Eirik Johansen, ex boss EMI ed ora non più legato all'Azienda, ammette quanto reputi inutile la lotta contro la pirateria. A parlarne è TorrentFreak in un gongolante articolo apparso ieri.

Dopo aver affrontato numerose campagne contro il file-sharing, ora cambia opinione: da quando ha smesso di ricevere lo stipendio da dirigente, unico motivo per cui sosteneva fervide lotte contro la pirateria, ha deciso di esternare le sue reali considerazioni.

Oltre a negare l'uguaglianza fra furto e pirateria, ma separandole visibilmente, specifica come le sue passate sfide non fossero prettamente contro il download "illegale", ma volessero semmai essere campagne che facessero comprendere il valore del diritto d'autore.

Purtroppo oggi questi diritti vengono infranti innumerevoli volte da migliaia di persone, molte delle quali forse non se ne rendono nemmeno conto. La pirateria è diventata un fenomeno dilagante, che non è stato debitamente combattuto sin dall'inizio; di conseguenza solo ora viene reputato un reale "pericolo", proprio quando è radicato in profondità.

Le multinazionali, tuttavia, se ne sono accorte tardi e ora, dice Johansen, è impossibile combattere un comportamento così diffuso; nel sue precedente lavoro ha notato subito come il peer-to-peer avesse danneggiato un particolare settore della musica, proprio quello relativo alla vendita dei CD sul mercato mondiale. L'industria musicale in sé non ha comunque accusato un colpo particolarmente grave, rimanendo forte in molti altri punti (Internet non ci rende in grado di partecipare gratis a concerti live, almeno per ora).

Egli pensa che sia ora di una vera rivoluzione del business, accettando il fenomeno della condivisione via Internet senza più sprecare energie per combatterlo o frenarlo perché risulterebbe tutto futile: è ora che si inizi a cambiare totalmente il rapporto con i consumatori.

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