Continuano le difficoltà per The Pirate Bay in terra danese. Dopo aver tagliato fuori gli utenti Tele2 e TDC, una nuova sentenza ha stabilito che tutti gli ISP che operino entro i confini nazionali debbano bloccare l'accesso al celeberrimo tracker torrentizio.
Non tutti i fornitori sono però disposti ad accettare passivamente la decisione: TDC, Telia e Telenor, tre importanti operatori del settore, hanno infatti annunciato l'intenzione di portare il caso in appello. La tesi è la stessa che gli ISP di tutto il mondo spalleggiano da sempre in queste circostanze: chi si limita a fornire l'accesso alla Rete non può essere considerato responsabile per gli illeciti commessi dai singoli clienti.
"Accedere a The Pirate Bay non è, di per sé, una violazione del copyright" - ha sottolineato un portavoce di Telia - "Noi rendiamo possibile l'accesso ai nostri clienti: devono poi essere loro a stabilire se si tratta di materiale illegale. Questa valutazione non è compito nostro. Se così fosse, saremmo colpevoli di favoreggiamento anche per le violazioni perpetrate su YouTube, MySpace e Google".
Nel frattempo, quelli di The Pirate Bay si sono detti pronti a trascinare l'Industria dell'intrattenimento in tribunale per violazione delle norme sulla libera concorrenza, in caso il ricorso di TDC, Telia e Telnor non avesse successo: "Loro avevano un monopolio sulla distribuzione. Noi stiamo spezzando quel monopolio, ed in replica loro denunciano le persone che accedono al nostro metodo di distribuzione" ha commentato Peter "brokep" Sunde, co-fondatore del movimento.
La spavalda replica degli interessati non si è comunque fatta attendere: "Peter Sunde è il benvenuto, se vuole portarci in giudizio", ha replicato il numero uno di IFPI Danimarca.
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