Quella della "Net Neutrality", ovvero la progressiva tendenza a realizzare "corsie preferenziali" per talune tipologie di traffico Internet a discapito di altre, è una questione dibattuta in rete ormai da molti anni.
Sotto i rilflettori è soprattutto il flusso dei programmi di peer-to-peer, inviso sia ai provider (a causa dell'enorme volume di traffico generato, e della relativa necessità di acquistare maggior banda passante), sia alle corporation dell'intrattenimento (per via degli scambi non sempre rispettosi dei diritti d'autore che spesso hanno luogo fra i nodi collegati).
Google è da sempre in prima linea nel difendere la necessità di mantenere le connessioni neutrali in tal senso. Dopo aver chiarito a più riprese la propria posizione sull'argomento, Big G ha scelto di far seguire alle parole anche i fatti. Il risultato si chiama M-Lab, abbreviazione di un progetto denominato Measurement Lab realizzato in tandem con il mondo accademico ed altre realtà aperte.
M-Lab è teso da un lato a raccogliere informazioni circa la portata del fenomeno (che saranno poi rese liberamente disponibili a chiunque ne facesse richiesta), e, dall'altro, a sensibilizzare l'utenza circa la politica adottata dai vari ISP.
Il primo test a disposizione è denominato Network Diagnostic Tool (NDT): lo scopo di questo strumento è quello di calcolare la velocità effettiva di download e upload, effettuando nel frattempo una diagnostica utile a risolvere eventuali problemi che stessero contribuendo a ridurre le prestazioni della rete.
Glasnost è il secondo strumento presentato. Si tratta di un programa, disponibile invero da maggio 2008, espressamente realizzato per rilevare eventuali strozzature applicate al traffico BiTorrent
Network Path and Application Diagnosis (NPAD) è piuttosto simile invece al test NDT: anche in questo caso, si tratta di uno programma designato a rilevare le cause dei rallentamenti nella connessione.
Altri due test sono attualmente in fase di sviluppo e verranno resi disponibili a breve: DiffProbe, grazie al quale capire se il provider sta etichettando come "bassa priorità" alcune informazioni in transito, e NANO, per rilevare eventuali degradazioni applicate a certi utenti, applicazioni o destinazioni.
Gli applicativi ad oggi disponibili sono implementati mediante applet Java: come tali, hanno l'interessante vantaggio di essere compatibili con tutti i sistemi operativi su cui sia istallata la Java Virtual Machine e non richiedere l'installazione di alcun ulteriore software in locale.
Al momento in cui scrivo, il servizio è stato letteralmente preso d'assalto, chiaro segno dell'altissimo interesse suscitato nel popolo della rete dalla questione. Il risultato è che molti test sono disponibili a singhiozzo, e solo fuori dalle ore di punta. Google ha comunque già annunciato l'intenzione di allargare la potenza di calcolo a disposizione, affiancando ai 36 server già impiegati altri elaboratori, da dislocarsi sia in America, sia in Europa.
Invito chiunque scegliesse di eseguire il test (ed in particolare, quello relativo a BitTorrent) a riportare nei commenti qui sotto i risultati ottenuti con i provider italiani.
Ricordate di indicare il nome dell'ISP, la velocità massima presunta dall'abbonamento in uso e la vostra città.
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