Sebbene Internet si stia diffondendo in tutto il globo, rimangono tuttavia diverse zone in cui non riesce a propagarsi. Precisamente, mi riferisco a due realtà:
Anche se l'installazione di reti Wi-Fi si è rivelata ottimale in relazione alla prima realtà menzionata, la stessa soluzione non può essere adottata per le aree poco abitate, poiché, in quest'ultimo caso, non vi sarebbe modo di recuperare i costi dovuti all'installazione di una rete Wi-Fi.
Un imprenditore argentino di nome Martin Varsavsky
(nella foto) ebbe un'idea geniale: perché costruire costose reti Wi-Fi, quando in quella zona ci potrebbero essere già alcune reti appartenenti a privati? Da qui, la trovata di metterle a disposizione dei passanti, come vere e proprie connessioni ad Internet, con un costo per chi ne usufruisce e innumerevoli vantaggi per chi partecipa condividendo la propria connessione?
Da questo colpo di genio è nata FON, un'associazione di persone che mettono a disposizione degli altri la propria connessione tramite Wi-Fi e, in cambio, possono collegarsi alle reti Wireless di tutti gli altri membri, gratis e dappertutto.
Per entrare nella comunità FON bisogna registrarsi al sito ufficiale. Quindi bisogna scaricare il firmware creato da FON per il proprio router. Oppure, si può acquistare il router Wireless ideato da FON, chiamato "Fonera" (nella foto), collegarlo alla propria rete e seguire le semplici istruzioni per attivarlo (con la sola clausola di procedere all'attivazione entro un mese dalla data in cui il router è stato ricevuto).
Chi condivide la propria connessione, ma non ha interesse a collegarsi da altri punti al di fuori del suo, per ogni utente pagante che accede al suo punto d'accesso riceve una percentuale in denaro.
Per chi, invece, non può o non vuole collegare Fonera o aggiornare il proprio router, FON permette di collegarsi ad Internet tramite la rete fornita dai suoi soci, pagando la ridicola e quasi simbolica somma (visto lo scopo no-profit) di soli 3 euro al giorno, anche da diversi access point. Sarà sufficiente fare il login nel sito alla prima connessione.
Vi invito a leggere il paragrafo "Linus, Bill e Alien" per maggiori informazioni al riguardo.
Durante il suo cammino per aumentare i punti d'accesso, FON non ha trovato ostacoli, basti pensare che FON vanta oggi milioni di utenti iscritti (detti "Foneri") e solo in Italia i punti di accesso sono circa 3000.
FON ha stipulato accordi con diversi provider (in Italia ha un accordo con Elitel, che sfrutta i punti di accesso FON) e ha suscitato molto interesse nelle aziende che si occupano di nuove tecnologie.
Anche Skype e Google si sono interessati al progetto, il primo adattando il suo sistema telefonico e sfruttando gli access point di FON, il secondo creando un motore simile a Google Maps per cercare i punti di accesso FON in tutto il mondo, FON Maps.
I due hanno finanziato FON per circa 18 milioni di dollari.
Sì, possiamo dire che FON è sicuro al 100%. Sono state superate quelle incertezze riguardanti l'accesso a reti private da parte di sconosciuti, impedendo qualsiasi contatto tra i due PC, grazie anche ad un firewall speciale integrato nella Fonera.
Alla comunità FON si può partecipare ricoprendo tre ruoli diversi, chiamati Linus, Bill e Alien.
I Linus sono i membri che partecipano al progetto in maniera più rilevante: forniscono gratis la loro connessione e possono navigare gratis in tutto il globo, usando i punti di accesso degli altri membri.
I Bill condividono la loro connessione, ma, non essendo interessati a collegarsi ad Internet da postazioni diverse dalla loro, percepiscono quindi il 50% sul prezzo pagato dagli altri per collegarsi al proprio access point.
Gli Alien, invece, non condividono la loro connessione e pagano 3 euro per ogni giornata di connessione.
La posizione di FON rispetto alla legge italiana, famosa per la sua complessità, è motivo di molti dubbi da parte di gran parte degli iscritti italiani.
Gli iscritti vengono spesso paragonati a provider, che dovrebbero essere autorizzati dal Ministero delle Telecomunicazioni a rispettare le leggi in materia.
Il problema è stato superato insieme a Elitel (vedi paragrafo "FON non è sola"), e la scappatoia si trova leggendo attentamente il contratto di licenza che ogni Fonero accetta quando si registra a FON: se un iscritto condivide la sua connessione, egli fornisce un servizio alla comunità FON. Sarà poi la comunità a ridistribuire il servizio agli altri iscritti.
Quindi non c'è nessun accordo fra soci, ma solo tra ogni singolo socio e la comunità FON, con sede a Madrid. In sostanza, non sono i soci ad essere provider, ma è FON che acquista connettività dai soci e diventa provider.
Sarà compito di FON rispettare eventuali leggi.
Detto questo, spero di essere stato chiaro e vi invito a riflettere bene su questo sistema, che finalmente realizza il sogno di molti: Internet dovunque e per tutti.
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