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007 NightFire

a cura di Zane
16/10/2003 - articolo
Videogiochi - Il mio nome è Bond, James Bond.

Divertente, divertente, e ancora divertente. È questo il primo commento che posso fare dopo aver giocato per parecchie settimane all'ultimo titolo basato sull'agente segreto più famoso del mondo. Certo, gli elementi di originalità sono abbastanza scarsi, ma sicuramente non siamo di fronte all'ennesimo prodotto che punta tutto sul nome, tralasciando altri elementi, in primis la giocabilità.

Logo_quadrato.gif

Tipologia

Il gioco è chiaramente uno sparatutto in prima persona, dello stesso filone che ha fatto di Quake il proprio capostipite. Per rendere un po' meno piatto il gameplay però, in alcune scene salienti si passa ad una visuale in terza persona che permette di apprezzare ancora di più l'eccellente lavoro dei grafici EA.

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Grafica

Questo 007 ha infatti una grafica davvero ottima, ma nonostante ciò non abbisogna di una scheda video eccessivamente potente: abbassando un po' alcuni parametri è godibilissimo già su una data GeForce 2 MX. Le armi, il nostro alter ego, i principali nemici, e le bellissime ragazze che abbondano già dalla prima missione sono di un livello qualitativamente superiore, con un attenzione ai dettagli davvero notevole.

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Audio

Se la grafica è decisamene buona, il sonoro raggiunge livelli ancora superiori: la soundtrack è ripresa dalla famosa serie di film, aggiungendo un po' di bassi e qualche battuta al minuto in più, per rendere l'esperienza uditiva davvero di primo livello. La musica inoltre si fa più incalzante durante gli scontri a fuoco, oppure se siamo avvistati da un nemico durante un'azione stealth mal riuscita. I suoni dell'ambiente, le sparatorie e perfino i passi del nostro Bond sono sempre realistici e coinvolgenti, tanto da trasportare il giocatore nel bel mezzo dell'azione.

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Gameplay

Il gameplay è sempre fluido, ma condito da qualche accortezza che permette di tenere vivo l'interesse nel gioco per molte ore: le pallottole a nostra disposizione infatti sono in numero molto limitato, e dovremo raccoglierle dai fucili dei nemici uccisi, oppure dai magazzini circostanti: non si può quindi entrare nelle stanza sparando all'impazzata, ma è piuttosto consigliabile studiare qualche strategia offensiva più mirata, magari utilizzando gli occhiali a raggi-x per individuare nemici e incavi attraverso i muri.

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Purtroppo però proprio qui troviamo alcuni difettucci secondari, che comunque non pregiudicano la qualità generale del gioco: innanzitutto i nemici sono "sordi": in caso spariate una raffica di mitra di soppiatto (ok, ok, non è una cosa consigliabile, ma finiti i colpi del fantastico fucile da cecchino potreste dover ricorrere anche a questo) i nemici circostanti al vostro bersaglio non verranno allertati: nel caso in cui il nemico a cui avete sparato non venisse ucciso inoltre, griderà a squarciagola e si agiterà moltissimo, ma senza richiamare l'attenzione degli altri compagni o, come sarebbe prevedibile, di altre guardie. In altre parole, i soldati avversari vi creeranno problemi solo in caso entriate nel loro campo visivo.

Filmati

Alla presentazione iniziale da 10 e lode, con le classiche silouette femminili a cui siamo abituati nei film di James, vengono accostate però sequenze intermedie di alto livello si, ma compresse eccessivamente e con un codec assolutamente antiquato, e che presentano quindi tutti gli artefatti e disturbi classici legati a questo problema. Un vero peccato, vista soprattutto la qualità dell'intro (e delle sequenze stesse!)

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Armamento

Se l'armamento base è pressappoco quello a cui siamo abituati dai predecessori (alcune pistole da danno limitato, qualche mitraglietta, un (fantastico) fucile da cecchino multizoom, un lanciamissili heat) il gioco ci mette a disposizione anche i gadget di "Q", da sempre invenzioni particolari dal reparto scientifico dello spionaggio inglese. Fra questi, il solito orologio-laser (già visto in "operazione moonraker") che permette di aprire lucchetti e serrature, una penna che spara dardi avvelenati, comodissima per uccidere in silenzio, e un paio di occhiali multivisione (raggi-x, visione notturna, infrarosso), molto simili alla visuale multipla già gustata in "Alien contro Predator".

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Localizzazione italiana

Avendo provato la demo inglese prima di acquistare il gioco in italiano, posso dire che la traduzione del gioco, fortunatamente integrale, è stata fatta davvero bene: complimenti a CTO.

Longevità

La longevità del gioco è buona, anche se non eccelsa, e si articola in 9 diverse missioni incentrate attorno al satellite militare NightFire: anche qui gli sviluppatori hanno fatto un ottimo lavoro di suddivisione in capitoli: ogni missione può essere portata a termine in 6-8 ore, ma è suddivisa in modo omogeneo in piccole "sottomissioni", che impegnano per meno di 45 minuti ognuna: questo dettaglio secondario farà la gioia di chi, come il sottoscritto, non ha molte occasioni da dedicare al gioco, e utilizza i ritagli di tempo per questa attività.

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Controllo

I tasti necessari per controllare il nostro ego digitale non sono molti (movimento, sporgenza dai muri, cambio arma, fuoco primario/secondario, modalità gadget di Q, occhiali on/off, cambio modalità visive, ricarica arma, save, load), e possono essere comodamente rimappati a nostro piacimento. Purtroppo però, non è possibile mappare i tasti sul joystick/gamepad...

Multiplayer

Box.gif007 NightFire prevede naturalmente una modalità multigiocatore: al momento dell'installazione infatti, viene proposta anche l'utility GameSpy Arcade (naturalmente una versione outdated, potete scaricare una versione aggiornata qui) che permette di collegarsi a server pubblici dove giocare a NightFire in quattro modalità differenti con altri appassionati.

Purtroppo qui le debolezze nelle innovazioni si fanno sentire, e il multiplayer (fino a 32 giocatori) perde ogni componente stealth o di trama, diventando, di fatto, la solita rissa da bar Unreal/Quake, con avversari che sopravvivono senza problemi ad un missile anticarro in pieno petto e inadeguatezza della visuale a luce amplificata (di fatto troppo breve per poter essere utilizzata efficacemente). GoldenEye per Nintendo64 aveva attutito questo difetto proponendo un modalità "One Shoot, One Kill", in cui si poteva uccidere un avversario solamente con un colpo ben assestato: questo evitava l'effetto rissa e permetteva scontri a due studiata al millimetro, cosa che purtroppo non è possibile in NightFire. Pollice verso quindi per la modalità multiplayer.

Gameplay.jpg

Caricamenti

I salvataggi sono assolutamente istantanei, e permettono di salvare senza la minima interruzione del gioco: anche i caricamenti delle sottomissioni, nonostante la complessità delle texture, sono decisamente buoni, permettendovi di giocare con pochissime pause di disturbo.

Caricamento.jpg

Requisiti

Locandina_nightfire.jpgLe richieste hardware sono molto modeste: basta un processore a 700 MHz, GeForce 2 e scheda audio ac97 per giocare in modo già più che dignitoso: in caso abbiate una macchina di ultima generazione, è possibile aumentare progressivamente molti parametri qualitativi.

Conclusioni

Beh, anche se al sottoscritto è piaciuto molto, bisogna riconoscere che questo titolo non brilla per l'originalità dei contenuti: se vi piacciono gli sparatutto in soggettiva con piccoli elementi di tatticità e stealth, questo gioco fa decisamente per voi. Se avete amato GoldenEye per Nintendo64, questa produzione ne è il prosieguo logico.

Se invece amate più la libertà assoluta tipo Mafia o la pianificazione a tavolino alla Project IGI vi ritroverete un po' spiazzati. Per valutare meglio, EA mette a disposizione una demo (link qui sotto) che permette di farsi un'idea generale sul prodotto.

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