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CD musicali protetti: SafeAudio

16/09/2001
- A cura di
Zane.
Tecniche Avanzate - I discografici stanno distribuendo CD protetti: analizziamo il problema e vediamo come superare le protezioni.

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Come annunciato qualche tempo fa, sono in circolazione alcuni CD audio che incorporano un nuovo meccanismo di protezione: inutile sottolineare come tali protezioni, oltre a rallentare la pirateria, disturbino non poco l'utente finale, impedendo di fatto anche gli utilizzi leciti. In questo articolo cercheremo di capire meglio come funziona questa nuova tecnologia e come sia possibile superarla per poter esercitare pienamente i nostri diritti sul prodotto che abbiamo acquistato.

Innanzitutto, la protezione si chiama "SafeAudio" ed è sviluppata da una nota softwarehouse americana, Macrovision, già autrice del famoso "SafeDisc" per i CD dati. La nuova tecnologia mira ad ostacolare il ripping: questo significa che la copia del CD è possibile con qualsiasi masterizzatore in circolazione, ma è di fatto impossibile trasformare le tracce in MP3/Wma da conservare sul proprio harddisk: questo dimostra la sempre crescente preoccupazione delle major discografiche per il filesharing, in particolar modo in peer-to-peer.

Oltre ad ostacolare il libero scambio della musica, si impedisce al consumatore anche di rippare la propria musica per caricarla nel proprio MP3 player, operazione del tutto legale, o di mantenere una copia di ogni CD sul proprio disco fisso a scopo di backup (tutti sappiamo quanto sia facile rigare un CD) o ancora di realizzare compilation di MP3 da riprodurre nel portatile.

Analizziamo ora come funziona SafeAudio. Fino ad ora le protezioni utilizzate sfruttavano i cosiddetti "Watermark", cioè l'introduzione di un segnale digitale parallelo a quello audio che, in caso di rip, si sovrapponeva allo stesso, rendendo di fatto il brano inutilizzabile a causa di fruscii e fischi terribili. Questa tecnica però ha indignato le orecchie migliori che hanno riscontrato una perdita di qualità anche durante l'utilizzo normale. SafeAudio sfrutta invece una caratteristica propria dei normali lettori CD audio, error correction methods, di correggere automaticamente alcune imperfezioni (graffietti, polvere ecc..) dei supporti: questo viene fatto leggendo le "istruzioni" contenute nel CD.

Proteggendo un CD con SafeAudio, si inseriscono volontariamente alcuni errori nei dati, che vengono automaticamente corretti dai lettori CD audio. Questa caratteristica non è però supportata dai drive CD-ROM in fase di ripping, rendendo di fatto la traccia finale piena di rumore, gli errori, appunto.

Come rippare? la prima soluzione che viene in mente è ovviamente quella di collegare l'uscita audio dell'HiFi all'entrata della scheda audio o, ancora, usare una scheda audio fullduplex per registrate durante la riproduzione.

La soluzione è però un po' scomoda e si rischia di perdere qualità durante la trasformazione digitale-analogico-digitale.

Abbiamo fatto un po' di ricerche e test: secondo alcune voci apparse su forum e newsgroup dedicati, ma non abbiamo avuto modo di verificarlo, una buona soluzione potrebbe essere quella di utilizzare un programma di ripping in grado di rippare con il metodo Burst Copy Mode, cioè il file rippato viene scritto mentre viene riprodotto, correggendo gli errori. Un programma con questa funzione è WinDac, un software atto al ripping espandibile con numerosi plug-in.

Svolgendo alcune indagini personali, abbiamo poi scoperto che MusicMatch JukeBox, integra una strana funzione per l'error correction, visibile nell'immagine qui sotto, che potrebbe permettere di bypassare SafeAudio. Non abbiamo trovato però nessun riferimento a tale funzione come bypass per SafeAudio nei siti specializzati.

Concludendo, quindi, possiamo affermare che SafeAudio è, almeno teoricamente, bypassabile molto facilmente dagli utenti con un minimo di conoscenze, ma potrebbe essere un ostacolo liberticida per gli utenti alle prime armi e pone in evidenza un problema, quello della tutela dei diritti del consumatore, di primo piano.

E proprio su questo fronte si stanno muovendo molte organizzazioni americane per portare all'attenzione dei legislatori la manovre delle major, sicuramente al limite della legalità, se non oltre. Da notare inoltre come il drastico impatto economico che l'implementazione su larga scala di tale tecnologia potrebbe avere sul nascente mercato dei player MP3 che potrebbero addirittura scomparire o, nella più ottimistica previsione, rimanere nella situazione attuale, cioè un prodotto di nicchia dedicato per lo più agli appassionati Hi-Tech.

Siamo sicuramente impazienti di vedere lo svolgimento degli eventi ma speriamo, almeno, di poter vedere chiaramente un etichetta distintiva sui CD protetti, superando la situazione attuale in cui nessuno ogni CD "normale" è esteriormente uguale a uno protetto, causa per cui non ci è stato possibile effettuare dei test.

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