Collegarsi ad Internet attraverso un microscopico modem wireless impiantato nel cervello?
Per ora si tratta ancora di fantascienza, ma una simile possibilità non è così remota come si potrebbe pensare.
Recentemente Nicholas A. Kotov, ricercatore all'Università del Michigan, ha messo a punto un dispositivo capace di trasmettere uno stimolo luminoso da uno strato di nanoparticelle metalliche a uno di neuroni sotto forma di segnale elettrico.
Tale meccanismo, che consiste nella stimolazione artificiale dei neuroni a partire da uno stimolo luminoso, potrà trovare larga applicazione nei settori della biomedicina e della bioingegneria. Non a caso, l'obiettivo finale del progetto in questione è la realizzazione di una retina artificiale.
Non è escluso tuttavbia che il meccanismo, così come congeniato, possa tornare utile anche per collegare al cervello arti artificiali, protesi e strumenti per la diagnosi e la cura di diverse malattie.
La possibilità di sviluppare interfacce tra cervello e computer va sempre più concretizzandosi, a dimostrazione del fatto che gli orizzonti della tecnologia applicata all'essere umano sono in continua espansione.
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