Sembra l'ennesima barzelletta sbeffeggiante il colosso di Redmond, e invece è un caso di cronaca informatica recente. Avira AntiVir PersonalEdition, noto antivirus free prodotto dall'omonima compagnia tedesca, ha riconosciuto il file eseguibile di Internet Explorer 6 (iexplore.exe), il browser web integrato in Windows XP, come il trojan TR.Spy.Goldun.ML, e quindi un agente patogeno pericoloso per il sistema e i dati degli utenti da eliminare non appena identificato. Cosa che molti utilizzatori di AntiVir, scattato l'allarme, hanno giustamente fatto.
Il problema, ha poi spiegato la società, si è verificato a causa di un errore nelle firme virali rilasciate per l'antivirus, precisamente le versioni 6.36.01.127 e 6.36.01.134. A quanto pare, l'incredibile svarione è sfuggito ai test di controllo interni, e Avira si è affannata a rassicurare gli utenti sulla possibilità di recuperare il prezioso exe: il file può essere facilmente ripristinato dalla quarantena di AntiVir o, qualora l'utente lo avesse cancellato in maniera definitiva, è sempre possibile, secondo Avira, usare l'utility a riga di comando System File Checker (sfc.exe) inclusa in XP per ripristinare IE 6.
Successivi aggiornamenti dell'antivirus hanno naturalmente risolto il problema, ma lo stupore rimane: al di là della minimizzazione dell'incidente, è oltremodo preoccupante vedere come basti veramente poco perché quello che dovrebbe essere un baluardo alla nostra sicurezza informatica si trasformi in una spada implacabile, mortale per gli applicativi e (potenzialmente) per i dati dell'utilizzatore.
Certo, nel caso specifico, esiste sempre l'alternativa: passando ad un browser più moderno e sicuro, l'iexplore.exe incriminato perde tutta la sua utilità e importanza. Sempre che l'antivirus dell'ombrellino rosso non cominci a prendersela anche col piccolo panda di Mozilla...
MegaLab.it rispetta la tua privacy. Per esercitare i tuoi diritti scrivi a: privacy@megalab.it .
Copyright 2008 MegaLab.it - Tutti i diritti sono riservati