In questi giorni sta facendo molto parlare di se un piccolo tool gratuito postato sul forum di Doom9.net, in grado, nello spazio di un paio di centinaia di Kbyte, di cancellare e annullare in un sol colpo un'intera politica commerciale adottata da un'azienda multinazionale per "blindare" i contenuti protetti da copyright.
FairUse4WM, questo il nome dell'utility, è capace di "ripulire" i file protetti con DRM di classe Windows Media 10/11 dalle restrizioni applicate ai contenuti: grazie al nuovo tool, chi possiede brani musicali, video o film caratterizzati dalla presenza delle suddette DRM, può finalmente riprendere il pieno possesso di quanto acquistato, e fruirne come e più preferisce, senza la necessità di dover sottostare a pre-condizioni imposte di forza dall'industria multimediale (come l'impossibilità di fare un numero illimitato di copie dei file o di trasferire i suddetti sui player multimediali portali).
Il programma pare lavori ricercando una chiave di estrazione individuale per ogni file, e una volta trovatala dovrebbe ripulire i file WMA/WMV dalla protezione. Nessuna conseguenza sulla qualità di fruizione: a sparire dai file sono soltanto le informazioni DRM, non i dati dei flussi contenenti il materiale multimediale. Come abbiamo già detto, FairUse4WM è in grado di agire solo con file protetti con DRM Windows Media 10/11: rimane quindi esclusa, allo stato attuale, la possibilità di liberare anche i contenuti protetti con Windows Media 9. Il programma è una conversione dotata di interfaccia grafica di un altro tool anti-DRM denominato drmdbg.
Date le sue caratteristiche, è doveroso notare come esso possa essere impiegato anche a fini di pirateria informatica, liberando magari contenuti di cui l'utente non è il legittimo possessore. Tuttavia, l'assurda decisione dell'industria informatica e multimediale di adottare protezioni che non tengono conto della possibilità di utilizzare in totale libertà quanto regolarmente acquistato è vista con sempre più disappunto e contrarietà dalle comunità della rete, e dalle organizzazione come la EFF che si battono per la presa di coscienza e la difesa delle nuove libertà digitali del cittadino telematico.
Tornando alla cronaca, ricordiamo come l'eterna lotta tra DRM/industria e hacker, che ha in passato visto casi eclatanti come DeCSS e la falla in iTunes Music Store (entrambe a opera del famigerato DVD Jon), ritorni a segnare, come spesso accade, un punto a favore della libera circolazione dei contenuti e delle idee. Ed è sconcertante notare, ancora una volta, come bastino relativamente poche linee di codice per sconfiggere dei veri e propri standard industriali, segno evidente del fatto che l'industria sbaglia, sprecando risorse ed energie in protezioni assolutamente inutili, nel non accettare la semplice verità fattuale: la necessità di garantire la condivisione e la fruizione senza restrizioni dei contenuti presenti in rete, adattando e ammodernando le politiche commerciali per il ricavo degli utili in funzione della nuova realtà.
Per quanto riguarda FairUse4WM, Microsoft ha tenuto a specificare come sia già all'opera per risolvere il problema: dunque l'industria prosegue convinta sulla propria strada... in attesa del prossimo programmino che in due secondi getterà alle ortiche mesi di lavoro ed engineering del software spesi sulle ennesime, inutili, protezioni DRM. In attesa di Windows Vista e di Palladium, ma questa è un'altra storia...
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