Trapelano nuovi dettagli riguardo alla trafugazione del codice sorgente di cui abbiamo dato notizia qualche giorno fa: innanzitutto i file incriminati in circolazione sarebbero due, con dimensioni variabili fra i 300 e i 600MB (su un totale di oltre 40GB che costituirebbero l'intero sorgente di Windows): si tratterebbe quindi di una porzione estremamente limitata.
Il codice sembra essere stato trafugato da un server "Mainsoft", una azienda che da tempo lavora con Microsoft ed è abilitata a visionare alcune parti del codice sorgente: il gruppo, che al momento ha dato pieno appoggio a Microsoft per risolvere la questione, sarebbe stato rintracciato come origine della fuga di codice partendo da alcuni commenti inseriti nel listato e, pare, proprio da un indirizzo e-mail di uno dei responsabili Mainsoft.
Mentre sembra essere sempre più certa la pista del cracking, Microsoft sta muovendo un imponente armata di avvocati per evitare che qualche sito possa pubblicare il codice incriminato: purtroppo però i file bollenti sono già ampiamente diffusi e condivisi nei principali circuiti peer-to-peer, rendendo di fatto impossibile la chiusura di questo canale distributivo.
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