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La trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.
Il bavaglio della censura Provando ad accedere oggi a www.labaia.net, si viene accolti da una pagina che riporta il sigillo della Guardia di Finanza ed un messaggio che avvisa dell'irraggiungibilità del sito a causa del provvedimento dell'Autorità Giudiziaria Contattati da Punto Informatico in merito ai motivi che hanno consentito il blocco anche di questo semplice proxy, gli avvocati di The Pirate Bay in Italia, Giovanni Battista Gallus e Paolo Micozzi, hanno spiegato che, nonostante l'ordine di sequestro originale non citi esplicitamente labaia.net, si parla chiaramente di "relativi alias e nomi di dominio presenti e futuri, rinvianti al sito medesimo". La metodologia di sequestro è però differente da quella applicata a livello IP per The Pirate Bay. Poiché il server che eroga LaBaia.net si trova in Italia infatti, è altamente probabile che la Guardia di Finanza abbia potuto contare sulla collaborazione dell'ISP, sequestrando direttamente il server stesso o modificando i contenuti erogati. Sebbene i dettagli tecnici dell'operazione non siano stati divulgati, la possibilità che si tratti di un mero sbarramento a livello di DNS è da escludere: anche impiegando un server di risoluzione non residente in Italia (come OpenDNS) si visualizza la pagina di notifica. Non parrebbero nemmeno esservi segnali di una modifica centralizzata dell'indirizzo IP nel quale viene risolto il nome a dominio: NetCraft non segnala alcuna modifica alla configurazione di rete de LaBaia.net successiva al 4 marzo scorso. Anche accedendo all'IP originale del sito, 94.23.101.70, si ottiene comunque la stessa pagina. Come aggirare il bloccoChiunque fosse ancora interessato a raggiungere The Pirate Bay può sfruttare un server proxy generico come Anonymouse (sebbene le prestazioni siano, attualmente, alquanto discutibili). paperoga, che ringrazio, segnala nei commenti anche il proxy labaia.tk in grado di garantire prestazioni piuttosto buone Una volta su TPB, dovrebbe poi essere possibile scaricare ed impiegare i torrent presenti sulla Baia come documentato in precedenza Poiché Anonymouse non è un sito legato in alcun modo a The Pirate Bay, sarà interessante vedere come si comporterà ora l'Autorità per inibire anche questo canale d'accesso. Ad ogni modo, è bene ricordare che The Pirate Bay non è certo l'unico sito in grado di fornire file .torrent: nell'articolo "I migliori siti per trovare file Torrent (anche in italiano)" ne abbiamo presentati molti, fra i quali spiccano indubbiamente il motore di ricerca dedicato NowTorrents e le alternative 100% legali, quali LegalTorrents. Segnala ad un amico |
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